CAPITOLO 13_ PT. 2/2
Buona lettura!-•-•-•-
«Woah aspetta—»
Zero cercò del lasciar andare la mano dello Smeraldo, che sotto alcuni sguardi non del tutto amichevoli, lo stava praticamente trascinando al bancone della mensa.
Era molto alto e molto più veloce di lui, quindi tenere il passo era parecchio difficile, tanto che fu costretto ad impuntare i piedi e tirare nella direzione opposta per farlo rallentare.
«Emer—mi fai male—!»Il verde come d'impulso fermò l'andatura e Zero andò a sbattergli contro la schiena, mugolando per la botta sul naso. A quel punto Emer si voltò verso di lui con un'espressione mortificata, e Zero si stupì sinceramente ci fosse rimasto male.
«Scusami tantissimo!» Esclamò portandosi le mani al viso «Zircone non volevo farti male, volevo arrivare prima alla mensa ma—» mormorò arrossendo di vergogna «Sono davvero dispiaciuto!» Gridò chinando schiena e testa di oltre 45 gradi, sbalordendo Zero.
Che reazione esagerata.«M-ma tirati su! Emer, stai tranquillo—!» Ridacchiò prendendolo dalle spalle per sollevarlo «N-non c'è bisogno di tutta questa formalità, rilassati.»
«Scusa...»
«Va tutto bene, davvero.» Sorrise annuendo.Una serie di voci infastidite li spingeva in avanti per allinearli meglio alla fila, e Emer velocemente allungò una mano per prendere due vassoi e delle tovagliette. Zero venne spintonato in avanti e il verde si mise subito tra lui e le persone indesiderate, passandogli uno dei due piani.
«Fate attenzione—!» Li avvisò, tornando poi da Zero «Riesci a prendere le posate?»
Il castano annuì chinandosi a prenderne due paia e dei bicchieri «Dici di amare la cucina messicana?»
«Ah sì, mio fratello è un Berillo. Quando ha compiuto diciott'anni è stato in Messico sei mesi, e allo scambio culturale, si è innamorato della loro cucina. Mia madre ha preparato Quesadillas per settimane intere!» rise al ricordo, facendo sorridere di conseguenza anche Zero.
«Sembra molto dolce tua madre.» Osservò dolcemente «Hai un fratello?»
«Sì, un fratello più grande, Bill, e una sorella più piccola, Taiga.» Sorrise «Siamo stati adottati da piccoli.»
«Ah— non sapevo...»«Figurati, è stata la cosa migliore ci sia mai capitata.» Lo rassicurò «Tu? Essendo uno Zircone presumo abbia un sacco di fratelli e sorelle.»
«Sì... ho quattro fratelli. Sono il secondo più grande, ma sin da bambino mi prendevo principalmente io cura dei più piccoli.»
«Da grandi poteri derivano grandi responsabilità.» Sospirò prendendo i fazzoletti.
«Spiderman?»
Emer sorrise «Vedo che sei un uomo di cultura.»
Zero scosse la testa ridacchiando «Piantala con le reference—»E il verde gliela diede vinta «Ok ok, allora! Dimmi, vuoi qualche consiglio?»
Zero, non volendo rispondere, preferì cambiare argomento «Manca ancora tanto a prendere da mangiare... e non è ancora il nostro turno.»
«Ma è bello avere le idee chiare, tipo, io so già che burrito e guacamole saranno già parte del mio pasto.» Gli confidò ottimista, ma ancora una volta Zero cambiò discorso, cercando di allontanarlo dal tema "cibo".
«Sono a posto, grazie. Vuoi che ti finisca di raccontare la storia?» sviò velocemente.
E gli occhi del verde scintillarono «Sì! Mi hai mollato con la suspence!»
STAI LEGGENDO
Zero Autostima
Romance[REVISIONATA] Zero, tipico ragazzo nerd dalla confidenza bassa e dai mille e mila problemi respiratori, inizia il quarto anno all'Unground Academy, un college prestigioso dove le "classi sociali" predominano nei corridoi. Ha spesso crisi d'asma e at...