-Onori (2/3)-

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CAPITOLO 9_ PT. 2/3
Buona lettura!

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Zero non si era mai sentito così apprezzato e onorato di mostrare a qualcuno i suoi scritti.
«Non lo so ancora in realtà...» mormorò con un filo di voce «Credo che dovrò dargli un titolo, sarà qualcosa del tipo "La triste vita di un liceale" o "Come uscire vivi dal college più tosto di Gemmologia scientifica" non saprei...»
«Wow bell'enfasi drammatica.» Commentò sarcasticamente sgranando gli occhi.

«Lo so, lo so! Sono titoli terribili.»
«Si può fare di meglio, non preoccuparti. Non è per dire ma, sembra un romanzo dal sottofondo triste deprimente.» Lo interruppe Emer, ipotizzando le traccia.

Il castano socchiuse gli occhi.
«Mah... ci sei andato vicino. Potremmo dire che il protagonista cerca di cambiare il sistema sociale... ma non ci riesce.»
«Poverino... perché lo descrivi come un fallito...?» pensò lo Smeraldo ad alta voce «Ah! Scusami!»

«No no— tanto lo è. Anzi, decisamente! È un vero e proprio rammollito...» ridacchiò inconsciamente.

I suoi occhi cristallini fissarono i fogli di carta, e il verde temette di aver ferito i sentimenti del suo personaggio «Potresti sempre fagli succedere un qualcosa di insolito. Ma insolito in senso buono. Tipo un incantesimo di fortuna o una dolce ragazza che si innamora di lui.»

Zero alzò un sopracciglio, cercando di mettere a fuoco quell'immagine «Più che altro... un ragazzo.» Lo corresse accorgendosi poi di aver detto con tanta semplicità una cosa di estrema importanza!!

Prima che però potesse rimediare al suo errore iniziando a balbettare come sempre, Emer prese parola.

«Oh! Sì scusa! Ognuno ha i suoi gusti, non spetta a me giudicare!» Sorrise imbarazzato.
«Davvero? C-cioè... non ti fa senso?» Domandò sul filo del rasoio.
«Perché dovrebbe? Le uniche cose che non possiamo controllare sono il tempo e i sentimenti. Non decidi tu di chi innamorarti, succede e basta, no?»

La reazione del castano fu di una meraviglia mai vista, gli scintillarono gli occhi avendo capito di aver trovato una persona davvero speciale.
«P-posso ab-abbracciarti?» Chiese istintivamente chinando la testa.

Lo Smeraldo spalancò la bocca contento come un bambino e aprì le braccia alla velocità della luce.
«Certo! Amo gli abbracci!» Esclamò stritolando a se Zero. Che però in risposta non si dimenò, anzi si trovò stranamente a proprio agio.

«OHI Voi due. Sentite. Se volete pomiciare o fare di peggio vi conviene spostarvi su un altro tavolo!» Si lamentò l'Onice tirando loro un'occhiata disgustata.
«Già, siamo venuti qui per studiare, non rovinateci il pomeriggio!» Si aggiunse il Quarzo Bianco, roteando gli occhi al cielo.

Mentre lo Zircone però si zittì ricolmo di vergogna, Emer si alzò in piedi e gli sorrise affabilmente con ironia «Sai? Per essere tanto maleducato, devo ammettere che la tua idea sembra davvero ottima! Vieni Zero andiamo a cercare un luogo più appartato.» Disse tranquillamente, ammiccando al ragazzo lì difronte e concludendo il tutto con un'occhiolino.
«E-eh!?»
«Elain!» Gridò poi il verde voltando la testa verso gli scaffali.

La bibliotecaria fece spuntare la testa da dietro una sezione «Cosa!?»
«Io e Zero possiamo cercare un tavolo più illuminato?»
Elain si portò una mano in faccia e sbuffò tornando al lavoro.
«A patto che non alziate la voce!»

«GRAZIE!» Esclamò il ragazzo sorridendo al castano e recuperando tutto ciò che avevano tirato fuori.

Dopodiché prese Zero per mano, e sotto gli occhi indignati dei loro compagni di corso, si allontanarono di un paio di scaffali, sedendosi ad un tavolo confinante ad una delle vetrate che davano al grande cortile.

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