5. Il Tempo vivo

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5.

Arrivarono quasi a destinazione. Bisognava cambiare i cavalli e rinunciare al carro. Il tragitto proseguiva in sella.

Riddàr molto veloce, in poco tempo fu già pronto a partire con i suoi uomini.

"Io vado avanti. Ti lascio quattro guardie, appena siete tutti a posto seguiteci, passando dal grande sentiero in fondo al pratone, a destra. Hai capito?"

"Sì va bene", disse lei, osservando la scorta di lui, con una leggera smorfia di stizza.

Si sbrigò velocissima, era quasi pronta, mancava solo di mettere la sella al cavallo.
Diede un'occhiata a Riddàr, che scendeva nel pratone.

Osservò immobile, per un attimo.
Poi come un diavolo, saltò a pelo sul cavallo e galoppò, da sola, a perdifiato, verso la pattuglia.

Irruppe selvaggiamente nel gruppo di Riddàr e sferrò una coltellata alla gola a un uomo della scorta.

"Cosa hai fatto Ta-hèr? Ma sei impazzita?" Urlò Riddàr.

Subito quattro uomini la bloccarono.
"Lasciatemi immediatamente, toccare un Ta-hèr è sacrilegio!"

Ma Riddàr non confermò l'ordine, fissandola, molto concentrato.

"È morto" disse uno della scorta esaminando l'uomo immobile a terra.

"Ha in mano un coltello Ticris, era proprio dietro di voi Ho Lon, ormai vicinissimo, stava per colpirvi, voleva uccidervi"

"È Tohi?" Chiese Ta-hèr.

"Sì"

"Ci deve essere, nella sella, un fodero nascosto per il coltello. Controlla per piacere, dietro.
Ho visto Tohi sfilarlo molto piano, sono corsa come una pazza, pensavo proprio di non arrivare in tempo"

"Sí, è qui, sotto la seduta della sella. Siete stata molto brava Ta-hèr".

Riddàr le disse, scrutandola "Cos'hai? Non sei normale"

"Ho appena ucciso un uomo, come potrei sentirmi normale?
Vuoi dire ai tuoi uomini di lasciarmi andare?"

"Ti ho chiesto cos'hai"

"Sono furibonda. Ti avevo detto di stare attento a Tohi, ma non hai avuto fiducia in me, così ho dovuto fare da sola.

Male, molto male, Ho Lon. La tua mancanza di considerazione in me, mi ha colpito.
Adesso dà ordine di lasciami andare, non sono una delinquente e non voglio rimanere con te. Lo sai, voglio andare per la mia strada"

"Dopo, prima devo capire cos'hai"

"Scusa sai!..Se ti ho appena salvato la vita. Non ringraziarmi, ti prego!..Ma piantala, di far finta di preoccuparti di come sto, sono normalissima.
E adesso me ne vado, sono disgustata"

"Bene, ti rigrazio..ma non sarebbe successo niente,...Io sono Ho Lon e sono immortale"

"Oh..che piacere saperlo!.
E grazie per non avermi degnato della tua fiducia.
Perchè non mi hai avvertito!!

Dunque, fammi capire..quindi io sono il divino Ta-hèr, ma non sono abbastanza, importante, 'per te', per darmi un'informazione così essenziale.
Grazie infinite, sei un pezzo di..carogna"

"Perché? Cosa vuoi dire?"

"Perché, non sapendoti indistruttibile, ho attaccato Tohi, per salvarti. Ho rischiato che Tohi si difendesse e mi ammazzasse.
Io ho il vizio di essere MORTALE!.

Ma che strana dimenticanza la tua!
Però è logica..che te ne importa di una contadina..morto un Ta-hèr, ce n'è sempre un altro.

Peccato Ho Lon, siamo cresciuti insieme, ma mi consideri solo per quello che ti serve.
Adesso finalmente l'ho capito.. altro che sorellina...siamo cresciuti insieme, ma non sono un essere vivo e pulsante, per te, ma solo un Ta-hèr qualunque. Un simbolo, un attrezzo del potere....Addio, non voglio più vederti".

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