16. Restituiscila!

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16.

Nella notte, un leggero brusio accarezzava, come un piccolo espanso colpo di vento, alcuni luoghi, procedendo in una direzione precisa.

Il nutrito drappello di Mrak circondava il carro, su cui Riddàr riportava Ta-hèr a casa, sotto il proprio controllo protettivo.
Non abusava mai dei suoi poteri di dislocare cose, esseri viventi, in qualunque quantità. Ma preoccupato, sentiva ormai chiaramente che un'onda maligna cercava la sua protetta. E aveva voluto una scorta adatta.

Lungo la strada, la folata carezzevole di vento, che stupiva chi ne veniva toccato, era il passaggio invisibile della potenza dei grandi Mrak, con il loro principe, che avvolgevano in un abbraccio invalicabile la piccola creatura preziosa,Ta-hèr che dormiva nel carro.

All'interno, tutto era gelo.
Nessuno dormiva.

Ta-hèr rannicchiata da una parte, tremava leggermente di freddo.
Riddàr, teso e infelice, non se ne era accorto, immerso in un pensiero che gli faceva male.

Il piccolo fiore del tempo lo osservava, oppressa dalla distanza emotiva che aveva imbalsamato entrambi. Ma lui non se ne accorse.

Dopo le emozioni e le sorprese, ritrovando di persona Ta-Hèr, qualcosa era cambiato.

Aveva creduto che, il reincontrarsi, li avrebbe sciolti in una spontaneità infuocata. Come quella che lui le aveva manifestato in passato e che lei desiderava ora, anche più intensamente.

Ma era buio, nel bozzolo del carro, e null'altro sembrava esistere.

Lei pensava, d'un impulso palpitante, ostinato, in cerca della carezza di quell'anima dagli occhi brucianti, così intensa, che le stava sfuggendo.

'Già..' si disse, mentre sentiva il cuore rallentare, soffocare 'non mi guarda, non mi parla.
In un certo senso, l'ho rifiutato a lungo. Ho umiliato il suo coraggio di esporsi, la pazienza, la passione, l'impegno con cui stava cercando il mio cuore.

Sono stata veramente, crudele, senza sensibilità. Spietata.

L'ho offeso, abbandonato e poi gli ho impedito di potermi trovare, negandogli il contatto delle nostre menti.

...!! Ho inchiodato il suo cuore fuori dalla mia porta..!!

Non me n'ero accorta..di essere così orribile..inaccettabile..
IO..sono sbagliata, mostruosa, violenta e indegna.

E lui, ora che ci siamo ritrovati, calmata la sorpresa, si è rintanato da solo in un angolo e non mi guarda.

Ha ragione e da ora non mi cercherà più, non mi penserà più.
Essicherà il mio ricordo, sfrondando la mia immagine, la mia voce, in un inverno di carezze, ormai congelate sulle sue mani.

Non ne avrò più.

Saranno punte di ghiaccio e io resterò, ghiaccio estinto, sulle mie ali gelate. Gigante di vuoto, senza il suo tocco stupendo.
Svanirò, perduta in eterno.

Perché lui non mi vorrà mai più'. Non riesce a dimenticare quello che gli ho fatto, lo vedo', dal suo nervosismo

Si rannicchiò di vergogna e di dolore, in un gomitolo stretto, che cominciò a soffocarla, inesorabile.
Nell'inizio di una fine annunciata, si addormentava di un sonno profondo, senza ritorno.

La sua tempra, che tanto a lungo aveva resistito, era spezzata dall'improvvisa freddezza di Riddàr, rendendosi conto di averne soffocato lo spirito.

Di avere annegato l'amore prezioso di quella creatura statuaria, irresistibile.

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