20. Fenomenale, esagerata

4 1 0
                                    

20.

Ho Lon attendeva Ta-hèr in giardino, era già stato avvertito che erano arrivati gli ospiti, si girò sentendola avvicinarsi.

La piccola ribelle avanzava, ritmando il passo in un nuovo sinuoso, provocante incedere.

Costeggiando il laghetto, con un lieve sorriso, gli occhi eccitati, lo osservava, e lui si sentiva incatenato e scombussolato guardando quelle labbra delicate, che aveva infuocato di baci il giorno prima, senza ritegno.

Gli occhi di lei brillarono in un lampo e lo sguardo si fece serio, contaminando l'autocontrollo di lui, che d'impulso fece due rapidi passi avanti, poi si bloccò, calmandosi.

Sentì il pensiero di lei 'Ti sei bloccato. Paura di me, Riddàr? Ho scoperto che i tuoi abbracci infuocati non erano soltanto effusioni.

Credevi che non me ne sarei accorta?'

Lui sorrise divertito 'Quale nuova diavoleria anima il tuo frullante, perfido cervellino?'

Lei si incupì. 'Ieri sera, abbiamo fatto di nuovo l'amore, e tu hai impresso, intenzionalmente, dentro di me un grande desiderio sessuale di te, che mi sconvolge.

Come farò adesso?...
!!!! Sono una palla di fuoco !!!!..'

Lui rise, disse ad alta voce 'Mi sono solo comportato da uomo appassionato, che adora la sua compagna. Niente trucchi.
Non sei più una ragazzina, ma una donna. Mi sembra che tu così ti consideri, o no?
Ho forse turbato la mente di una bimbetta?"

"Perfido, scaltro traditore, credi di confondermi?
Io sono una donna, capito? Non una bambina"

"È vero, me ne sono accorto da un pezzo....e ieri sera ti ho colto di nuovo..sei mia ormai..quindi cosa ho fatto di strano?

Ti ho trattato come una donna...
È questo che hai sentito, intensamente, che ti ha scombussolato.
Era la passione di un uomo, espressa sinceramente, senza filtri.
.
Si è formata in te la giusta consapevolezza di ciò che, una donna, provoca nel corpo di un uomo.
È ormai tempo.
Il fuoco non l'ho acceso io, è dentro di te. È il tuo sentimento che esplode, al mio tocco, si moltiplica con una sensazione fisica stupenda e forte.
Così risponde il corpo di una donna, alla passione di un uomo.
Ma prima ne avevi paura, oscuravi un po' i tuoi sensi, ora non puoi più.
Ormai hai imparato cos'è l'energia di un uomo. Ed è una sensazione intensa, a cui il tuo fisico non rinuncerà più, che cercherà.
Questo ti sta dicendo il tuo corpo. È lui il colpevole, non io"

'Ah!..Allora ti sei scatenato apposta, per rendermi più sensibile.
lo sapevi...tu quindi mi hai manovrato!'

'No tesoro mio, ti ho espresso il mio amore e desiderio, così come devono essere..senza malizia e senza barriere.
E stai reagendo come è naturale..dovresti esserne felice..ti stai trasformando in una donna.
E lo diventerai ancor più stasera Quando avremo fatto l'amore di nuovo.

Come ti senti?' Chiese, con divertita, intenzionale malizia. Sapendo benissimo come si sentiva, ma volendosi godere le reazioni spassose e imprevedibili di lei.

"Fenomenale, esagerata!!!!" fece, urlando arrabbiata.

"Accidenti, sono una palla di sesso, un mostro!!.
Ho paura di avvicinarmi a te, ho poco controllo dei miei impulsi, cosa combinerò quando sarai vicino?"

"Un guaio, di sicuro. Ma per me, sarà decisamente un piacevole guaio" disse ridacchiando "Non vedo che problema ci sia"

"Carogna, colpa tua, accidenti, cosa mi hai fatto? Non sono più io!"

Arrabbiata, d'impulso quasi correndo, si affrettò verso di lui..era l'immagine della Vendetta.

Ma le belle gambe esplosero dagli spacchi del vestito, i fianchi e il seno agitati nel lino, danzavano, in lieve trasparenza controluce..ritmando la mancanza d'aria, che improvvisamente prese i polmoni 'di lui'.
...Che stava per perdere il controllo, quando lei gli si bloccò davanti, a distanza.
"Ti strozzerei!" Gli disse.

"..Provaci..adesso.." la voce lenta, ma intensa e roca di lui, incendiò l'aria.

Ta-hèr si bloccò, sbattè le ciglia in allarme, osservandolo...'Cos'è?..cosa mi succede?', recitò il suo inconscio.

Riddàr, stava lì, statuario, fermo, serio e sicuro, bellissimo..gli occhi di fuoco.
Non sorrideva, non parlava, ma la avvolgeva in un fremito quasi impercettibile.

Lei fece un piccolo passo indietro. Confusa e impaurita, sentì tutta la forza di attrazione maschile assediarla, catturarla...Rifece altri tre passi indietro, cauta, lentamente,  pronta alla fuga.

"Dove credi di andare? Potrei acchiapparti con il solo pensiero" disse lui, gli occhi felini.

Finalmente lei si rese conto del 'guaio', che aveva provocato agitandosi, correndo verso di lui. Quel 'guaio' montava, nel corpo e negli occhi sempre più aranciati di Riddàr.

Le guace rosate, ansimante fra rabbia e desiderio, Ta-hèr, una spalla scoperta, gli abiti scomposti che si sforzavano disperatamente di coprirla sommariamente..non sapeva che fare.

Già lì..lì per scappare, disse "Sono..scusa Riddàr..sono stata troppo irruente..
E..sono in disordine..scusa ancora, vado a ricompormi".

Si girò rapida, ma lui la prese in un balzo, da dietro "Non dare la colpa a me, è la tua femminilità che mi cerca. Che ti agita".
La baciò dietro il collo, la riempì di carezze insinuanti, altamente sensuali.

La sentì rilassarsi.
La girò verso di sè "Stai meglio?"
"Sì..sì". Lo guardò, con occhi caldi, dolcissimi, ..ma cangianti...e pieni di fifa.

"Hai capito ora? Hai bisogno di questo.
Di calore, coccole, dell'amore di un uomo.
Della 'passione' di un uomo.
Di quel tumulto che lui ti fa provare, che ti calmerà, ti darà gioia.
È la mancanza di questo che ti innervosiva, prima, e ti confonde"

"Sssì?" disse pensierosa.

"Sì..tu vuoi Me..
O meglio, il tuo corpo vuole me..
Forse la tua mente, il tuo cuore non sono ancora pronti, consapevoli del tutto, per capirlo. Hai fatto l'amore per la prima volta.
Ma il tuo corpo è ben deciso, ha capito cosa vuole. E vuole di più, il fuoco.

Ma tocca a te, non ai tuoi istinti..decidere.

Dimmi..Tu,Ta-hèr, consapevolmente, cosa decidi? La tua anima, la tua persona, cosa decidono?"

"Adesso percepisco bene quello che intendi.
Mi hai fatto sentire la differenza, finalmente.
Hai ragione, mi oriento meglio nel caos che provo. Ma sono ottusa, dovevo capirlo prima e da sola. Sono un disastro"

"No, tu sei un Ta-hèr. Siamo un poco diversi io e te. La nostra sostanza primaria ha origini diverse. Tu sei stata generata dal cosmo, io dal fuoco.
Questo ha impedito, al tuo istinto, di intuire alcune cose. Ma non avrai più tutti questi problemi.
Hai fatto l'amore con me, la tua mente di creatura Nahìt riuscirà, attraverso me, d'ora in poi, a interpretare l'universo.

"Mm..Ma, alla fine, sono sempre un grattacapo per te. Non è possibile che tu mi ami.
Mi odii, vero?"

"Se l'odio è mangiarti di baci..certo
Si misero a ridere insieme.

"E allora baciami..mostro si fuoco!"

Tatì li vide da lontano baciarsi e poi entrare nella grande camera di lui.
Sorrise.
Sussurri, risate e lunghi silenzi, gemiti, animarono la notte

Ta-hèrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora