9. Uno strappo

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9.

Riddàr continuò il suo racconto.

"Dunque, l'erba di Airgid diventò fitta sulle terre di Nahoom e lo consacrò alla felicità.

L'aroma di Airgid è ovunque, lo sentirai, genera l'impressione di un luogo magico, che ipnotizza e guarisce.

Fin dall'antichità, riti di luce si celebrano sempre, in estate. E durante l'anno.

Riti felici, del raccolto e del sole, ricchi di energia, di canti. Gli stessi che si fanno ancor oggi d'estate e durante l'anno. Che piacciono tanto ai giovani.

Anima Sacra, Nahoom, è considerato il creatore, dalla sua gente, i tuoi antenati Nahít lo chiamavano 'il gigante della vita e della gioia'.

Tu sei una discendente di quell'antico popolo. Tuo padre e i suoi progenitori hanno sempre abitato queste terre ed erano originari di Galanz, lungo il lago".

"Ma davvero tu sai della mia nascita? Io non ricordo che poche immagini della mia infanzia".

"La tua nascita è un momento essenziale per i Nahít.
Ascolta, è un racconto lungo e complicato.
Ma anche molto suggestivo.

La tua venuta fu inaspettata. I Nahít ipotizzarono una data, per la tua nascita.

E la famiglia e la gente del lago si sconvolsero, per l'ipotesi che ne uscì. Si misero in attesa emozionati.

Le circostanze della probabile data di nascita sarebbero state straordinarie.

In concomitanza poteva avvenire un ciclo di Ta-ToHìr: 'La Rigenerazione del Tempo'.
La gente era agitata e felice, ci sperava molto.

La vita del mondo dipendeva da questo. Solo a distanza di moltissimi secoli, in tempi lontani fra loro, i cicli di rigenerazione Ta-ToHìr riportavano la freschezza del Tempo alle origini.
Tutto ritornava puro, forte, limpido.

La tua nascita avrebbe potuto avere un significato vitale nelle cronache tribali lacustri.

Finalmente il giorno arrivò.

E tutto si giocò sull'onda dei secondi.

Quella notte in cui stavi per nascere, tutti i Nahít erano agitati, in grande tensione.

Attendevano di sapere se un Ta-hèr stesse per bussare alla porta.

Quegli ultimi istanti furono nervosismo, tensione, esaltazione, ma anche timore di una delusione..l'attesa una vera tortura.

La gente stava davanti alla casa di tuo padre, nella neve, con le torce, mentre dolci canti sommessi accompagnavano le doglie di tua madre.

Poi finalmente arrivasti.

- Era l'1 di gennaio, alla una di mattina -.

Cioè, primo giorno dell'anno, primo mese dell'anno, allo scoccare della prima ora dell'anno.

Quindi.. 1 - 1 - 1.

Una coincidenza rara, l'unica che faceva di te un Tamm-ku, un Seme del Tempo, come tutti i Tamm-ku prima di te.
Avevi quindi tutte le credenziali indispensabili per divenire un Ta-Hèr.

Ma eri un mistero.
Un grande mistero.

Questo:

-Tu eri, oppure no, il Ta-hèr? Un Tamm-ku poteva anche non esserlo e la curiosa data, della nascita solo una coincidenza.

- Portavi davvero il Tempo vivo in te? Eri proprio la fonte di rigenerazione della vita, che aspettavano?

I Nahít sapevano che un neonato che nasceva nel primo giorno, nel primo mese, nella prima ora di un anno, poteva anche 'non' essere un Ta-hèr.

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