34.
Era già passato un mese, nessuna traccia.
di Ta-Hèr.In nessun modo Ho Lon e i suoi amici erano riusciti a localizzarla.
Lui era furibondo con sua madre krión, e Sol-lar.
La bella kriòn e l'irresistibile figlio del Sole avevano fatto una gran stupidaggine.Si erano innamorati l'uno dell'altro, e l'arrivo prossimo dei due nipotini gli aveva fatto spuntare il desiderio di creare un nucleo familiare tutto proprio. Ma, visto che Kriòn non poteva concepire e partorire, avevano pensato di prendere la tutela esclusiva dei piccoli di Riddàr e Ta-Hèr
Una fantasia egoistica, in cui i piccoletti, dopo nati, sarebbero stati affidati a loro.Ingenue scemenze di chi, una vita normale, da esseri umani, non l'ha mai avuta.
Comunque, cercarono di condizionare Ta-Hèr, con supponenza, ma senza cattiveria. Avevano avuto un atteggiamento da leader, ogni loro desiderio era esternato come un comando.
Non si resero conto di quale grave intrusione avevano fatto a Ta-Hèr. In quale situazione delicata, difficile lei si trovò in un attimo.Intuì che doveva agire con molta delicatezza, per non creare attrito.
Ta-Hèr, con grazia, li ascoltò. Non lasciò affatto intendere che acconsentiva, ma si limitò a dire che avrebbe riferito a Riddàr la loro 'idea', e ne avrebbero parlato tutti insieme.
Dovette dire così perché, al primo accenno che i bambini non dovevano stare con loro, ma dovevano vivere con i propri genitori, i due si inpennarono e presero un atteggiamento fra il melenso e il minaccioso.Riddàr era lontano, e lei gli parlò con la mente, accennandogli cosa le avevano detto. In quel momento, i due le erano accanto..lei non potè dire, nudo e crudo, 'non se ne parla'. E così Riddàr pensò che 'lei' fosse ben cotenta di scaricarsi dal peso di seguire i due piccoli.
Riddàr si arrabbiò e l'attaccò malamente.
Un malinteso orribile, che sfociò in tragedia.E lei fuggì.
Ora, dopo un mese, Ho Lon era preoccupatissimo, la moglie era introvabile e si arrabbiò con se stesso.Aveva percepito imbarazzo nella voce di Ta-hèr, ma non aveva capito che per rispetto e gratitudine al proprio marito, e anche ai due innamorati, lei aveva cercato di esporre un'ipotesi' che 'non' era sua e non avrebbe 'mai' voluto realizzata.
Non aveva quindi espresso una propria richiesta, o decisione di alleggerirsi della cura dei figli.Purtroppo divenne tutto un malinteso.
Lei se ne andò, e ormai era lontana, introvabile, ma ancora molto giovane, con una storia di vuoti familiari assai importanti.
La discussione con suo marito Riddàr l'aveva ricondotta in un buio emotivo.Era fuggita, ma molto lontano. Capiva di dover costruire un suo mondo nuovo, purificarsi dal dolore, dai vuoti. Dai ricordi. Da Ho Lon.
Aveva incrociato, di passaggio in una nuova città, un grosso gruppo di persone. Stranieri, ma con una lingua molto simile alla sua. Chiacchierando, seppe che il giorno dopo sarebbero partiti, tutti insieme, per un nuovo mondo..un esodo di massa, per trovare una nuova patria.
Anche lei si imbarcò, e si stabilì, insieme a questi nuovi, cordiali amici, in una zona di mare e laghi. Fiorente, allegra, sana, dove il lavoro non mancava.
Si impegnò in tre attività diverse. In una grande fattoria, ogni poco addestrava e curava cani, cavalli, un po' quel che capitava. Dipingeva e una volta alla settimana, esponeva e vendeva i suoi lavori.
E poi, in segreto, si stava specializzando in magia.L'unica persona che era riuscita a rintracciarla era Jolíll, la Maga.
La sua potente magia l'aveva scovata, ed erano divenute intime come sorelle. Le aveva insegnato molto di magia. Quella che guarisce, rasserena, ma anche quella che lotta contro il male, che uccide.
Jolíll le aveva promesso di non dire a nessuno dove si trovava.

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Ta-hèr
RomanceTa-hèr è fondamentalmente una storia d'amore, e di lotta fra bene e male, ma in un mondo di fantasia, che si rigenera, dopo un collasso di parte dell'universo. Non è affatto fantascenza. Ma un mondo naturale, tipo il nostro, che però, in parte, si p...