Capitolo 58

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"KURENAI! HAI TEMPO?!"la supplicai con voce non molto moderata, irrompendo di colpo in casa sua , senza permesso.

Avevo bisogno di parlarle con l'unica figura femminile che avrebbe potuto farmi delle risposte appena c'è ne fosse stata l'occasione.
"Shizuka..che diamine..."mi guardò confusa lei mentre lavava i piatti. Di sicuro non si aspettava un'entrata così.

Ero appena uscita in fretta da casa di Kakashi, passando prima per casa mia a prendermi un cambio di vestiti.
Prima di uscire da casa sua ,però, gli lasciai un biglietto dove scrissi che ,per cause di forza maggiore, avrei dovuto proprio scappare.

Non riuscivo a pensare a niente se non a quello che successe ieri sera...
Le sue mani, il suo sguardo su di me, la sua voce...
Mi confondeva.
Avevo la mente così annebbiata che non riuscii nemmeno a fermarlo.
Forse non volevo farlo, non volevo fermarlo. O forse era solo il mio cuore spezzato che , in un modo o nell'altro, aveva bisogno di trovare conforto.
Non immaginavo, non avrei mai immaginato che avesse fatto quella cosa veramente con me.
Diceva che non ci sarebbe mai stato nulla. Diceva che per lui ero come una sorella ma ora... che dovrei pensare?

Mi ha detto che non ricapiterà più...
Forse anche lui si è accorto che era un errore. Forse voleva solo 'consolarmi' in un certo senso. Anche se questo è decisamente il modo sbagliato.
È stato tutto uno sbaglio...

"Ricapitolando..." cominciò a parlare mentre mescolava il tè verde , seduta di fronte a me sul tavolino in legno del suo salotto. "Hai sorpreso Kakashi avere una sveltina con una ragazza, ieri sera Kaido ti ha offesa per non essere andata a letto con lui-"
"Esatto.."confermai tenendo la testa china.
"Tu l'hai lasciato.."concluse la frase.
"Mh-mh"
"Kakashi ti ha consolata..."pensò poi, sorseggiando il suo sacrosanto tè. "Io non ci vedo una di male."

"Perché non hai sentito il dopo.."pronunciai mentre afferravo un biscotto, incerta nel dirlo veramente o meno. "È per questo che mi sono introdotta in casa tua."

Kurenai, preoccupata e con uno sguardo corrucciato, appoggiò la tazza nel tavolino e mi guardò negli occhi. "Tesoro, che è successo dopo?"
"Vedi...lui..."provai a parlare, ma mi fermai subito.
"Puoi dirmelo ,no?sei qui per questo!"
"E poi..."
"Poi?"mi incitò lei.

Feci un respiro profondo e mi guardai intorno. Mi vergognavo troppo nel dirlo..
Però avevo bisogno di parlarne, almeno con qualcuno.
"E poi mi ha toccata."dissi tutto d'un fiato, serrando gli occhi e aspettandomi una qualche sfuriata o risposta improvvisa che non arrivò.

"Si, ha sempre avuto contatto fisco con te ma che c'entra?"mi guardò storto continuando a bere dalla sua tazza in legno. "Un abbraccio non ha mai ucciso nessuno.."
"No Kurenai, lui..."sospirai guardando altrove, cercando di farmi forza. "mi ha toccata in QUEL senso.."

"COME?!?!?!"urlò facendomi spaventare.
Aveva gli occhi spalancati ed era rossa più di quanto potrei fare io. Era sconvolta.
La conosco da una vita e sono certa di non averla mai vista così agitata. Nemmeno tra un milione di anni.

"Ho detto che mi ha toccata,Kurenai!"le grifai in risposta, nascondendomi subito la faccia con le mani. "Dovevo discuterne a qualcuno e tu sei la mia miglior confidente!Se l'avessi detto a Gai, a quest'ora lo saprebbe tutto il villaggio."

"E tu non l'hai fermato?!"continuò ad urlare lei, come una madre isterica. Mi faceva paura. Non era da lei.

"Che altro avrei potuto fare?!" mi agitai per poi abbassare notevolmente il tono di voce, massaggiandomi poi la nuca per l'imbarazzo."l'ho supplicato di continuare.."
"Non ci credo!Che disastro!E lui ti ha proprio-"
"Mi tremano le gambe se ci penso!" la interruppi sbattendo a peso morto la testa sul tavolo.

🥀L'arte di essere fragili 🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora