Capitolo 5

1.8K 96 14
                                    

Mi guardai in torno e in mezzo ai tavoli trovai Gai che mi faceva segno di sedermi,è così mi sedetti accanto a lui e vicino ad Asuma.
Kurenai fu la prima ad abbracciarmi.

"Ehi da quanto tempo!"
"Si lo vedo"dissi con un tono dolce.

"Ben tornata"disse Asuma accendendo una delle sue solite sigarette.

"Shikaku non c'è?"chiesi.
"Doveva stare con Shikamaru..sai serate padre e figlio.."rispose Kurenai

"Oh peccato..Kakashi?"

"In ritardo,come al solito"rispose Gai.

"Perché ti interessa tanto di Kakashi..Shizuka cara?"Chiese Asuma facendo un tiro con la sigaretta per poi rivolgermi un sorriso beffardo.

"Per sapere..è vietato essere curiosi?"dissi io un sorriso imbarazzato.

"No ma passami un po' di Asahi"disse Gai sereno come sempre.
"Fermo!si beve in compagnia!"disse Iruka.

"Oh eccomi"disse una voce fin troppo conosciuta

"In ritardo!"disse Iruka un po' su di giri.

"Avevo un lavoro da sbrigare"disse Kakashi sedendosi tra me e Asuma.

"Da sbrigare dici?faresti meglio a passarmi quella bottiglia di Asahi..è da quando sono arrivato che voglio berla!" Disse Gai.

Kakashi sospirò e ,dopo essersene versato un bicchiere ,passa la bottiglia a Gai che mi rivolge uno sguardo e mi chiese se ne volevo un po'.

Kakashi mi rivolge uno sguardo e ,senza neanche darmi il tempo di rispondere ,disse "ha una brutta esperienza con l'Asahi,meglio di no".

"Si dammene un po' Gai"risposi scocciata
"Non credo sia una buona idea"ripropone Kakashi.

"Ho 19 anni..direi che sono abbastanza grande per prendere da sola le mie decisioni."dissi un po' infastidita.

"Non vorrei portarti ancora a casa mia su di giri"
"Non succederà!"
"Mh..ne dubito"

"Beh allora te la verso"disse Gai

"Vuoi un tiro?"disse Asuma con la sigaretta in mano.
"No grazie"

"Ho sentito dire che stai facendo da babysitter al nipote dell'Hokage"

"Io non sto facendo la babysitter!gli sto solo insegnando qualche tecnica,arti marziali.."
"Cioè una babysitter"
"Non sono-"sospiro e continuo "senti..io so quello che faccio!se mi affidassero dei genin sarebbero imbattibili!ti ricordo 2000 missioni di livello A e 540 di livello S"

"È brava fidati"disse Iruka.
"Come?"dissi incredula.

"L'ho vista che li allenava. È molto severa"
Mi ha difeso?in effetti un po' rigida lo sono

—-flashback—-
"Pancia in dentro!petto in fuori!ginocchia dritte!Sguardo avanti!pugni stretti!"
"Posso respirare?"
"No"
———-
Si..abbastanza severa.

"Beh non le hanno ancora dato una missione seria" affermò Asuma.

"Me la daranno presto..un po' di pazienza.."
"Mi stupisce che un membro del clan Uchiha non sia all'altezza del suo ruolo" io mi alzai. Non dissi nemmeno una parola.

Guardavo in basso..queste parole mi avevano ferita..anni e anni dove molte persone mi dicevano che non ero all'altezza..

"Beh Asuma..i miei compiti li porto sempre a termine. Forse dovresti pensare ai tuoi genin invece di guardare me. Mi sono meritata di stare qui"dissi con un sorriso fintissimo.

E dopo un po' di silenzio e con il volto basso dissi
"Forse non dovevo nemmeno venire".
Misi la mia parte di conto sul tavolo e mi voltai per andarmene.

"Shizuka per favore non andare"disse Kurenai.

"stava solo scherzando..siediti non-"disse Gai tenendomi per polso
"Non cosa?!non prendertela?!" La mia voce rimbombò creando una voce che non sembrava la mia.

Silenzio tombale..non avevo mai sbottato così prima d'ora.
"Shizuka calmati"disse Iruka.
"Scusami..non credevo di offenderti così.."disse Asuma dispiaciuto.

gli lanciai un kunai che si conficcò nel tavolo.
Dopo questo Gai e Kakashi mi tenevano per non creare ulteriori danni.
"Non parlarmi. Non ora."

"Non fare stupidaggini."mi sussurrò Kakashi.

"Kakashi ha ragione..va a casa..ci pensiamo noi qui"disse Gai.

"Non voglio essere difesa."dissi con sguardo assente, divincolandomi.

"E non lo sarai ,ma per favore va a casa."mi ripeté Gai.

Kurenai si voltò verso Asuma e disse "chiedi subito scusa"gì sussurrò.
"Kurenai. Non so che farmene delle sue scuse"
Mi voltai e me ne andai.
——————————

"Shizuka!"
Mi sentii chiamare e mi voltai.
"Se sei venuto a dirmi quanto sono inutile non sono in vena..non seguirmi"dissi con sguardo assente.
"No,vengo con te" disse calmo.

"Sei sordo per caso?"

Mi prese i fianchi ,mi tirò a se e fece una cosa che non mi sarei mai aspettata..mi abbracciò.
"Non permettere mai a nessuno di dirti quello che puoi o non puoi essere, ci siamo capiti?"mi sussurrò all'orecchio.

Stavo bene,mi sentivo protetta. Se qualcuno mi avesse chiesto dove preferivo stare avrei risposto decisamente qui. Erano anni che qualcuno non mi abbracciava..

"Ti accompagno a casa"disse staccandosi e proseguendo la strada.
"Veramente..non voglio disturbarti-"dissi io.
"andiamo?"insistè.
"Si"annuì e lo seguì.

Lui camminava con le mani in tasca e con lo sguardo guardava avanti. Non ha mai distolto lo sguardo nemmeno per un attimo ,a differenza mia che lo ammiravo ogni tanto..che dico ogni tanto.. per tutto il tragitto.
Stavamo in silenzio..odiavo stare zitta ma non volevo infastidirlo.

Fu lui a parlare
"L'ho sentito"
"Cosa?"
"Il tuo chakra dentro quel bar..quando ti sei arrabbiata con Asuma..era diverso"
"Che intendi?"

🥀L'arte di essere fragili 🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora