Capitolo 84

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Camminavo lentamente per il villaggio della foglia, cercando di mettere in ordine i miei pensieri mentre i miei piedi si muovevano quasi automaticamente. Intorno a me, era pieno di gente che chiacchierava finché lavorava per ricostruire il villaggio, bambini che correvano, il sole del mattino che scaldava ogni cosa. Eppure, dentro di me, c'era solo confusione.

La notte precedente mi tornava alla mente come un sogno vivido e coinvolgente. Ricordavo ogni dettaglio: il calore del fuoco, il suono della legna che bruciava, il profumo della terra e la sensazione della pelle di Kakashi contro la mia. I nostri sguardi intensi, le parole sussurrate, il modo in cui mi aveva attirato a sé, il suo tocco sulla mia pelle...

Tutto sembrava così reale, così tangibile.

Eppure, quella mattina mi ero svegliata da sola nella mia tenda, completamente vestita, come se nulla fosse successo. Nessuna traccia di Kakashi, nessun segno di quello che avevamo condiviso.
Durante il tragitto, non ci siamo nemmeno rivolti la parola. Forse qualche fugace sguardo che, appena si posava su di me, distoglievo subito.

Era da quanto eravamo tornati al villaggio che non avevo più sue notizie.
Il mio cuore aveva iniziato a battere più forte, e una strana sensazione di disorientamento mi aveva invasa.

Possibile che sia stato solo un sogno?

Continuavo a camminare, il mio sguardo che vagava tra le bancarelle piene di frutta e tessuti colorati.

Era tutto così vivido, così intenso...

Ripensai alla sensazione delle sue labbra sulle mie, al modo in cui il suo corpo si era premuto contro il mio, al bacio lungo e appassionato che aveva fatto tremare tutto il mio essere. Come poteva un sogno essere così dettagliato, così realistico?

Mi accorsi che il mio cuore batteva ancora forte, come se stessi rivivendo quei momenti. Mi fermai davanti a una piccola fontana, fissando l'acqua che scorreva dolcemente nel bacino, cercando di calmarmi.

Se è stato solo un sogno... perché posso ancora sentire il calore delle sue mani sulla mia pelle?

Posai una mano sul petto, come se cercassi una risposta che solo il mio cuore potesse darmi.

Perché mi sembra di sentire ancora il suo respiro vicino al mio orecchio?

La confusione cresceva dentro di me. Era possibile che la mia mente mi stesse giocando un brutto scherzo, trasformando un desiderio nascosto in un sogno così vivido? O forse c'era qualcosa di più profondo, qualcosa che non riuscivo a comprendere appieno?

Un gruppo di bambini mi passò accanto correndo, le loro risate allegre mi strappavano un sorriso nostalgico. Mi chiesi se avrei mai avuto il coraggio di affrontare Kakashi e chiedergli direttamente cosa fosse successo. Ma poi, volevo davvero saperlo? E se fosse stato solo un sogno, come avrei potuto guardarlo negli occhi senza sentire un'ondata di imbarazzo?

Scossi la testa, cercando di scacciare via quei pensieri. Forse era meglio lasciare che il tempo portasse chiarezza, che le cose si risolvessero da sole. Ma una parte di me, quella che aveva vissuto ogni istante di quella notte con una passione che non avevo mai provato prima, sapeva che non sarebbe stata in grado di dimenticare così facilmente.

Persa nei miei pensieri, non mi accorsi di una presenza che si avvicinava fino a quando non mi prese sotto braccio, facendomi sobbalzare.

"Shizuka! È da un po' che non ci si vede!" esclamò con il suo solito entusiasmo travolgente, il sorriso smagliante e i denti bianchissimi che quasi brillavano sotto il sole del mattino. "Che bella giornata, vero? Perfetta per allenarsi e superare i propri limiti!"

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