🥀L'arte di essere fragili 🥀

Capitolo 80

Mentre il buio avvolgeva la mia coscienza, sentii il mio corpo svanire, come se stessi scivolando in un abisso senza fine. Non c'era più dolore, solo una calma strana e inquietante. La mia mente, invece di spegnersi, sembrava attraversare uno stato di transizione. Era come se fossi sospesa tra due mondi.

Improvvisamente, sentii una presenza. Era un'energia antica, primordiale, che mi circondava e mi avvolgeva con un calore familiare. Mi sembrava di essere tornata al Monte Myōboku, nel cuore stesso dell'energia naturale che avevo imparato a controllare. Ma questa volta, non ero solo un'osservatrice; ero parte di quella forza stessa.

In questa dimensione eterea, percepivo tutto ciò che mi circondava con una chiarezza mai avuta prima. Era come se fossi diventata un tutt'uno con la natura stessa. Potevo sentire il vento che scorreva attraverso le foglie, il pulsare della terra sotto di me, e persino il respiro delle creature viventi. Non ero più Shizuka, l'eremita dei rospi. Ero una scintilla di vita in mezzo a un oceano di energia.

Poi, una voce si fece strada tra il silenzio. Non era una voce reale, ma un pensiero, un'idea che si formava dentro di me. Era l'essenza stessa del Monte Myōboku, lo spirito dell'energia naturale che mi parlava.

"Hai fatto un grande sacrificio, giovane eremita. Il tuo spirito è forte e il tuo cuore puro. Sei venuta qui non per trovare pace, ma per dare forza a colui che salverà il mondo."

Mi sentii invasa da una serenità profonda, un senso di compiutezza che non avevo mai conosciuto prima. Ma c'era anche un residuo di preoccupazione, un legame che non potevo ignorare."Naruto... avrà la forza di sconfiggerlo? Il mio sacrificio sarà sufficiente?"

La presenza rispose, la sua energia vibrava attraverso di me.

"Hai fatto tutto ciò che potevi. Ora, la tua energia è con lui. Il destino è nelle sue mani, ma tu gli hai dato il dono della speranza. Attraverso di te, la forza della natura scorrerà ancora in lui. Hai adempiuto al tuo compito, giovane eremita."

Con queste parole, sentii il mio spirito rilassarsi. Sapevo che avevo fatto la cosa giusta. Avevo trasmesso non solo il mio chakra, ma anche la mia fede e la mia determinazione.

In quel momento di comprensione, mi sentii finalmente libera. Anche se il mio corpo era diventato pietra, la mia anima era diventata parte dell'energia eterna del mondo. E con quella consapevolezza, lasciai andare ogni preoccupazione, accettando il mio destino e sperando che prima o poi Naruto mi avrebbe liberata, spezzando la tecnica proibita.

Mentre la mia coscienza si muoveva in quella dimensione eterea, avvolta dall'energia primordiale del mondo, sentii una chiarezza improvvisa. Il nome di Pain, la sua presenza, la sua volontà, erano come un'ombra che aleggiava nel mio spirito. Ma insieme a quell'oscurità, c'era anche un'illuminazione, una comprensione che finalmente si rivelava a me.

La voce antica, che mi aveva parlato poco prima, tornò a farsi sentire, calda e avvolgente come il vento che soffia dolcemente tra le foglie.

"Pain... un portatore di distruzione, ma anche un'anima che cerca disperatamente la pace in un mondo di caos."

Chiusi gli occhi, o almeno ebbi la sensazione di farlo, e in quel silenzio, ricordai le parole del mio maestro, Jiraiya, e l'insegnamento che aveva cercato di trasmettermi. Sentii una lacrima scendere, invisibile, eppure profondamente reale.

"Ora capisco..."riflettei. "finalmente comprendo ciò di cui parlava Jiraiya-sensei. La sua ricerca della pace non era solo un sogno. Era una speranza concreta, un ideale che voleva trasmettere a noi, ai suoi allievi. Ma non l'avevo mai veramente compreso... fino ad ora."

La voce sembrò riverberare le mie emozioni, come se fosse in sintonia con il mio pensiero.

"Jiraiya credeva nella possibilità di una pace che andasse oltre la forza, una pace fondata sulla comprensione e sull'empatia. Ma Pain, ahimè, ha perso quella strada, inghiottito dal suo stesso dolore. La sua idea di pace è stata deformata dal rancore e dalla disperazione."