Capitolo 82

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L'uomo mascherato era di fronte a me, mentre fissava Naruto, protetto tra l'intreccio di travi che riuscì a creare Tenzo.
Quell'uomo era stretto tra le radici e i rami che il nostro compagno aveva evocato con la sua Arte del Legno, subito prima che potesse attaccare. Nonostante sia completamente immobilizzato, rimaneva inquietantemente calmo. La sua maschera arancione, con quel motivo a spirale che si stringeva sull'occhio destro, nascondeva il suo volto ma non l'intensità dello sguardo che mi trafiggeva. Quell'unico occhio rosso, il Sharingan, brillava di un'energia oscura, pieno di segreti e follia.

Accanto a me, Kakashi alzava il suo Chidori, e il suono del fulmine che crepitava riempiva l'aria, illuminando l'ambiente con una luce blu elettrica. L'energia statica fa fremeva l'aria intorno a noi, mentre le ombre danzavano sulla maschera e sul mantello nero dell'uomo, punteggiato dalle nuvole rosse dell'Akatsuki.

Eppure, lui non mostrava alcuna paura. Immobilizzato com'era, sembrava tranquillo, come se avesse già previsto tutto. Ogni secondo che passa aumentava la tensione nell'aria. Sentivo il cuore battere forte nel petto, come se fossimo tutti sospesi sull'orlo di qualcosa di pericoloso e sconosciuto.
"Kakashi Hatake..."pronunciò senza emozioni, con ben poca sorpresa. "C'era da aspettarselo. Sei veloce."

"Non ti permetteremo di mettere le grinfie su Naruto, Madara Uchiha."

"Contro di me non funziona nessun attacco, è tutto inutile, mi spiace."

"Hai rimosso la tua presenza fisica o quella è una proiezione astrale?" Chiese poi Tenzo, pronto ad attaccare. "Ma so che devi materializzarti, se vuoi catturare Naruto."detto questo, le sue travi ci circondarono, pronte a schiacciarlo in caso di fosse liberato. "Ti sto aspettando al varco."

"Non farà in tempo nemmeno ad avvicinarsi al varco."uscii allo scoperto con assoluta sicurezza e disinvoltura. "Qualunque intenzione abbia, gli trancerò la testa di netto."
Ero lì, a pochi passi da lui, con la mia katana puntata al suo collo, pronta a colpire al minimo segno di pericolo. La lama rifletteva la luce del Chidori di Kakashi, brillando come un avvertimento silenzioso. Le mie mani erano ferme, ma dentro di me, il cuore martella veloce, come se potesse sfuggirmi dal petto da un momento all'altro.

"Che sorpresa, finalmente ho il piacere di vedere dal vivo il nuovo eremita del rospi," disse osservandomi bene. "Interessante come tu sia andata contro il tuo stesso sangue per servire un vecchio fallito come Jirayia."

Naruto, con la fronte aggrottata, sembrava incapace di contenere la sua rabbia. Io,allo stesso modo, combattei con me stessa per non infilargli la lama in gola. "Non farei lo spiritoso fossi in te, soprattutto senza alcuna protezione. Posso ucciderti qui e ora.""

"Non sono venuto qui senza prendere precauzioni," disse poi con tono tranquillo, come se non fosse affatto preoccupato della nostra presenza. "Anch'io ho i miei piani, ma in questo momento non ho intenzione di attaccare. Voglio solo parlare."

"Parlare?" Ripeté Kakashi.

Il biondo sbottò, visibilmente infuriato. "Cosa credi di poter ottenere parlando? Dimmi cosa vuoi fare con Sasuke! Cosa gli hai fatto?! Parla!"

Madara sorrise sotto la maschera, e la sua voce era un misto di divertimento e disprezzo. "Vuoi sapere di Sasuke? Molto bene. Ti parlerò dell'uomo che si è lasciato consumare dall'odio nei confronti del mondo ninja. Ma la storia di Sasuke non può essere raccontata senza menzionare suo fratello Itachi. Quindi, prima ti dirò la verità su di lui."

Aprimmo tutti le orecchie, pronti ad ascoltarlo e la verità, fu più terribile di quanto pensassi. La gola cominciò a bruciare e gli occhi mi pizzicavano sempre di più...
"No, non ti credo!" interruppi, cercando di essere più scettica possibile. "Non può essere possibile. Chi mai crederebbe a una storia come questa?"

🥀L'arte di essere fragili 🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora