Capitolo 83

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Il paesaggio primaverile si estendeva davanti a noi, e la brezza fresca mi colpiva il viso, ma non sembrava nemmeno sfiorare i miei compagni. Naruto si teneva la pancia, piegato in due dal dolore. "Ugh, non mi sento tanto bene..." si lamentò, contorcendosi. "Mi dispiace Shizuka, non intendevo dire quelle cose, ero arrabbiato, perdonami-"

"Va bene così..." Non potei fare a meno di frenare il sorriso quasi divertito che stava dipingendo le mie labbra mentre osservavo quella peste bionda.

Lo scontro con Sasuke era stato più cruento e difficile di quanto immaginassi. Fortunatamente, prima che potesse uccidere Sakura, Naruto è arrivato per proteggerla, procurandosi una ferita dal suo kunai avvelenato.
Quando arrivai, lo trovai disteso a terra, con la pancia dolorante. A portarmi da loro, fu un cane ninja di Kakashi, Bisuke, che ora stavo amorevolmente tenendo in braccio.

Il mio sguardo si posò poi su Karin, legata e appesa alle spalle di Kakashi. La ragazza era in evidente difficoltà e evitava il contatto visivo con tutti, come se cercasse di nascondersi dal mondo intero.

"Maestro Kakashi," domandò Naruto, ancora mezzo piegato in due. "Chi è quella ragazza che tiene sulle spalle?"

"È un'amica di Sasuke," rispose Kakashi con tono neutro.

Karin sollevò il capo, e i suoi occhi incontrarono i miei per un istante. Potevo vedere il rancore e il dolore che le attraversavano il volto. "Lo ero," disse con una voce spezzata e carica di rabbia. "Adesso non lo sono più."

"Dovrà rispondere a molte domande una volta arrivata al villaggio," spiegò Kakashi, senza alcuna emozione particolare. "Per questo la portiamo con noi."

Naruto annuì, finalmente riuscendo a raddrizzarsi. "Sì, capisco. Allora mettiamoci in marcia, che aspettiamo?"

Feci un passo avanti, pronta a proseguire, ma Kakashi si fermò di colpo, allungando un braccio per fermarci. "Naruto, non da quella parte."

Naruto si grattò la testa, confuso. "No, guardi che si sta sbagliando, maestro Kakashi. Il villaggio è sempre stato da questa parte."

Il suo maestro sospirò profondamente. "Naruto, ti ricordi che ci siamo dimenticati qualcosa nel Paese del Ferro?"

Un lampo di comprensione attraversò il volto di Sakura. "Cosa? Aaah..."

"Dobbiamo tornare a prenderla," continuò, con la solita calma.

Naruto sembrò per un momento convinto, ma poi si bloccò, la sua espressione perplessa. "Ma insomma, di cosa state parlando?"

Prima che potesse proseguire, qualcuno fece una serie di sigilli con le mani. D'un tratto, una gabbia di legno spuntò dal terreno, intrappolando Naruto al suo interno. Mi voltai di scatto, sorpresa dalla rapidità di Yamato. Naruto si agitò, sbattendo contro le sbarre della gabbia. "Ehi! Non mi sento tanto bene, io..."

Tenzo lo riprese, con una calma apparente. "Che ci fai qui, Naruto?! Dovevi tornare al villaggio con me, ricordi?! E poi, vogliamo parlare del tuo piccolo scherzetto?!"

Osservai Naruto mentre sbuffava, visibilmente frustrato e un po' imbarazzato. Conoscendolo, l'avrà ingannato con la tecnica della moltiplicazione del corpo.

"Non sono nemmeno riuscito a scusarmi come si deve perché sono dovuto venire a riprenderti!"

Karin alzò la testa, guardando Naruto con una strana espressione.
Poi, Kakashi parlò."A dire la verità, Naruto è arrivato al momento giusto. Adesso capisco che non sei stato tu a mandarlo qui da noi."

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