Capitolo 63 2/2

613 31 28
                                    

Il sole era alto nel cielo.
Ogni tanto si vedevano i raggi del sole passare attraverso le foglie e illuminare piccole parti del bosco.
In alto, gli alberi, con l'intrecciarsi dei loro rami, formavano quasi una galleria da cui filtrava qualche raggio di sole che ci illuminava.

Noi intanto continuavamo a camminare.

Al centro di essi c'erano alcuni buchi, dove si vedevano scoiattoli entrare ed uscire con molte ghiande, forse per la cena.
Le foglie erano verdi, un bellissimo verde, erano simili al mare quando è pulito e limpido.
Gli uccellini volavano per il bosco. Sembrano giocare e, intanto, quelli che stavano sui rami cantavano.
Il sentiero incominciava ad essere irto di ostacoli: diventava più stretto e le pietre incominciavano ad aumentare.

In lontananza si vedevano i rovi, illuminati da spicchi di sole che calava piano piano...
Donando al cielo delle sfumature rossastre.

"Sei arrabbiata?"chiese una voce, distogliendomi dai miei pensieri , mentre mi pedinava costantemente.
"Tu che dici?"ribattei senza nemmeno pensarci.

"Se è per le tue mutandine-"
"Non è per quello."
"Potremmo sempre parlarne, no?"propose.

Io sospirai, scostando i rami che mi ostacolavano la strada, continuando a camminare."Non credo. Ma apprezzo lo sforzo."
"Eddai, non fare così.."
"Non ti voglio ascoltare."ribattei, lasciando andare il ramo davanti a me , arrivandogli dritto sul muso.

"Scusa Kakashi, ci ho provato anch'io a farle cambiare idea."intervenne il suo carlino che, indifferente, continuava a camminargli affianco.

"Non ora Pakkun."sospirò per poi rivolgersi a me."Shizuka, per favore."

"Addirittura 'per favore'?" Alzai un sopracciglio, infastidita. "Dev'essere importante! Curioso che tu mi voglia parlare proprio adesso!"

"Ah, ti riferisci a quello?"chiese retoricamente, allargando leggermente l'occhio."L'ho fatto per il tuo bene. Non volevo che mi seguissi, tutto qui."

"Avrei preferito non essere l'ultima ruota del carro anche stavolta!"esclamai, fermandomi. "Credevo fosse cambiato qualcosa fra noi ma , a quanto pare, siamo punto e a capo. Non ti fidi ancora di me dopo tutto quello che è successo?Credi che sia un'incapace?"

"Io mi fido di te."rispose con fermezza, incrociando le braccia e appoggiando la schiena sul tronco di un albero.

"Ah, davvero? Perché non si direbbe!"ribattei scettica. "Non ci hai messo nemmeno un momento a prendere le tue stupide precauzioni affinché non mi avessi fra i piedi, o forse mi sbaglio?!"
Non appena incontrai il suo sguardo,però, non disse altro. Era troppo pigro per continuare la discussione.
Con il suo silenzio mi aveva già risposto, ma comunque aspettai.
Restai ferma a fissarlo per un attimo, come se i nostri occhi si fossero incatenati. Ma tutto questo durò solo una frazione di secondo, poiché mi scostai, riprendendo a camminare.

"è vero." mi raggiunse poi, camminando affianco a me e facendosi sentire bene.
"Allora lo ammetti!"mi fermai di colpo, voltandomi verso di lui.

"Non riesci a smettere di pensare ai fatti miei per almeno un minuto, Shizuka?"incrociò le braccia, guardandomi con tono superiore come meglio sapeva fare.

🥀L'arte di essere fragili 🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora