Capitolo 77

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"Obito!"

Mi sveglio di scatto, il cuore in tumulto, il respiro affannoso.
Il ricordo del sogno è ancora vivo nella mia mente, come se avessi appena vissuto una scena dolorosamente reale.

Mio fratello, il mio dolce fratello, il suo volto luminoso e i suoi occhi scuri che ora mi fissano dal buio dei miei pensieri. La stanza sembra soffocante, e mi sforzo di ricordare come si respira normalmente.

Il suono del mio respiro rimbomba nelle mie orecchie, mentre il mio corpo è intrappolato tra le lenzuola. Ma è la sensazione di vuoto nel petto che mi spinge a sollevarmi di scatto.

È come se un peso immenso mi schiacciasse il petto, rendendo difficile anche il più semplice dei movimenti.

Mi siedo sul bordo del futon, tremante. Le mie mani stringono le coperte con forza, cercando un appiglio nella realtà che sembra sfuggirmi di mano.
Il ricordo del sogno mi assale con una chiarezza spaventosa, ogni dettaglio nitido come se fosse appena accaduto.

Il suono della sua risata, la sua voce che mi chiama per nome. E poi il silenzio, un silenzio così assordante che fa male.

Decido di alzarmi, anche se le mie gambe sembrano di gelatina. Fatico ad equilibrarmi mentre mi dirigo verso la porta della camera.

Il corridoio è buio, ma riesco comunque a orientarmi fino a ciò che sembra essere la cucina. Il pavimento è freddo sotto i miei piedi scalzi, e il contatto mi riporta alla realtà.
Sento ancora il battito frenetico del mio cuore, ma ora è accompagnato da una strana sensazione di calma. Entrai in cucina e accesi una lanterna, lasciando che la sua luce fioca mi avvolga.

Mi appoggiai al tavolo, cercando di mettere ordine nei miei pensieri. Ma il vuoto nel mio petto è ancora lì, pulsante e doloroso. Mi chiedo il perché di tutto questo, perché il mio subconscio ha deciso di riportarmi indietro nel tempo, fino a quel tragico giorno in cui mio fratello è stato strappato via dalla mia vita. Le lacrime mi bruciano gli occhi mentre cerco disperatamente una risposta che so di non trovare.

Forse è solo il mio cuore che cerca di elaborare un lutto mai completamente superato, o forse c'è qualcosa di più profondo, qualcosa che non riesco ancora a comprendere...
Sentivo come se qualcosa si fosse risvegliato dentro di me...Non me lo so spiegare.

Ma una cosa è certa: questa notte, il sonno non mi ha portato riposo, ma solo più domande senza risposta.

"Ancora sveglia, Shizuka?"mi chiese una voce, cercando di nascondere la sua preoccupazione sotto un tono leggero.

Cercai di pulirmi il viso senza farmi notare, per poi rivolgergli la mia attenzione."Solo un po' di insonnia, nulla di cui preoccuparsi!"
Tenzo si avvicinò a me, coperto solamente dalla sua vestaglia azzurra. Il suo sguardo scrutatore colse subito la mia agitazione. Si avvicinò con cautela, evidentemente preoccupato per il mio stato d'animo.

Feci un sorriso forzato, cercando di mascherare la mia confusione. "Non hai idea della fame che ho in questo momento! Non ci crederai, ma le larve della vecchia Shima non riempiono molto lo stomaco..." risposi, sperando che la mia voce non tradisca il turbamento di poco fa.

Ma Tenzo è attento, e non si è mai lascito ingannare facilmente. "Stai bene?" insisté, posando una mano sulla mia spalla con gentilezza.

Cercai di mantenere la mia maschera ma, dopo poco crollò, mostrando la mia espressione di angoscia. "In verità no..."sospirai."Ho fatto un sogno strano... riguardava mio fratello." confessai, sentendo il nodo nella gola stringersi mentre parlo.

La sua espressione si fece più seria, e mi guardò con compassione. "Capisco... È difficile affrontare i ricordi del passato, soprattutto ora che hai avuto una grande perdita." dice con gentilezza. "Credo che sia questo ad aver risvegliato quel ricordo..."

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