"Hermione, che ti è successo?" chiese Ginny preoccupata all'amica, vedendo la sua mano fasciata.
La ragazza fece un gesto distratto con la mano. "Deve essere stato quell'idiota di Malfoy. Mi è comparso ieri dopo che ho provato a parlarci."
"Si è davvero fatto male solo per ferirti? Si può sapere che cosa gli hai detto per farlo arrabbiare così tanto?"
"Non sono riuscita nemmeno ad accennargli della maledizione. Non so perché si sia ferito" disse, con aria meditabonda. Era stata tutta la notte a chiederselo e, nonostante tutti i suoi tentativi di non pensare al biondino, non riusciva a toglierselo dalla testa. Possibile che fosse accaduto per via della loro conversazione? Era successo pochi istanti dopo che lei gli aveva voltato le spalle.
Ginny addentò una fetta di pane, burro e marmellata. "Davvero strano. Comunque lui ha evidentemente qualche rotella fuori posto. Ti evita come la peste, non riesci a parlargli nemmeno per sbaglio, e poi ti fissa da tutta la mattina. Mi chiedo che malattia mentale lo affligga."
"In che senso mi fissa?" disse Hermione, alzando lo sguardo di scatto. Non appena incontrò i suoi occhi, Malfoy si rese conto che il coltello che aveva in mano era un oggetto estremamente affascinante e si mise a ispezionarlo con cura.
"Pensavo lo avessi notato, il suo sguardo sembra perforarti" commentò Ginny con non-chalance, finendo di fare colazione e alzandosi di scatto, porgendole una mano. "Sai bene che cosa ci aspetta oggi: comprare un abito per quello stupido ballo."
"Perché, hai davvero intenzione di andarci?" chiese Hermione estremamente sorpresa. "Non ho seguito molto la questione, ma ero convinta che lo avremmo sabotato."
"Per poi ritrovarci la Umbridge contro? No grazie, penso ci odi già abbastanza. Anche Ron ed Harry si sono resi conto che è meglio andare, di certo non sarai tu a mancare."
Hermione sbuffò, ma sorrise sotto i baffi. "Il vero motivo per cui ci vuoi andare non sarà per caso per conquistare un certo moretto?" le disse con aria complice.
Il viso di Ginny divenne dello stesso colore dei suoi capelli. "Ma no, cosa dici!" esclamò scuotendo con forza la testa. "Forza muoviamoci che altrimenti faremo tardi!"
Hermione rise di gusto. Nessuno riusciva a tirarla su di morale e a farla smettere di rimuginare su tutto come Ginny, anche se lei forse non ne era del tutto consapevole. Si lasciò trascinare dall'amica, pronta a buttarsi in una giornata di shopping che, già lo sapeva, l'avrebbe stremata.
"Si può sapere perché la continui a fissare?" gli chiese Pansy sibilando. Si sentiva terribilmente tradita. Lei faceva di tutto per lui, era questo il modo di ripagarla? La trattava come spazzatura, perfino una sanguesporco ora era guardata con più interesse di lei. Lo odiava per questo, ma non riusciva ad allontanarsi da lui.
"Fissare chi?" le chiese con profondo disinteresse, sorseggiando del succo alla mela.
"La Granger. Vedo come la guardi" gli rispose, cercando di trattenere le lacrime. Non voleva mostrarsi debole.
"Ossia con disprezzo?" chiese Draco, come se la conversazione non lo riguardasse.
"No, non era disprezzo. Tu la guardavi in modo... diverso. Come se la volessi."
Draco alzò su di lei uno sguardo furibondo, ma freddo come il ghiaccio. Pansy si fece piccola piccola e desiderò non aver detto quelle parole. La gelosia le tirava fuori sempre il peggio di sé, ma non riusciva a far nulla per contenerla.
"Non osare mai più insultarmi in questo modo. Non è la prima volta che ti sento fare simili allusioni. Ti ho avvertita, spero che tu te lo ricordi. Non ti do altre possibilità."
Pansy abbassò lo sguardo, chiedendogli scusa. In cuor suo, nonostante la risposta sprezzante di Draco, si sentì rincuorata. Non era attratto dalla nata babbana. Si era immaginata tutto. Non era importante che l'avesse guardata come una mosca fastidiosa, aveva fatto bene a farlo.
"Andiamo al ballo insieme?" gli chiese poi timidamente.
Lui la guardò e le disse "Sì, va bene."
Pansy sentì il cuore accelerare a mille. In quello sgaurdo vi aveva letto così tanto. Si era appena posato su di lei, era stata solo un'occhiata fugace, ma sapeva perfettamente che Draco faceva così solo perché aveva paura a manifestare i suoi sentimenti. Ma si era tradito, quello sguardo diceva molto di più.Doveva smettere di essere così insicura, forse provava qualcosa per lei. Era inutile, per quanto si ripetesse che lo odiava, non poteva smettere di amarlo. Lei, d'altronde, era l'unica che era stata sempre al suo fianco e che lo capiva. Se era così freddo con lei era solo perché non aveva ancora imparato ad amare. Lei poteva insegnarglielo, era sicuro di poterlo scigliere.
Inoltre, non aveva baciato nessuna ragazza. Mai. Come faceva a dimenticarselo sempre e a farsi venire quelle stupide paranoie che le poteva piacere qualcun'altra? No, non gli piaceva nessuna, glielo aveva appena detto. Era evidente che lui credeva nell'amore molto più di quanto volesse dar a vedere e che stava aspettando la persona giusta.
Sorrise tra sé e sé. Quel ballo sarebbe stata la sua grande occasione, se lo sentiva. Quella sera sarebbe riuscita a baciarlo e fargli ammettere che anche lui provava qualcosa per lei.Draco tornò in camera sua furente, sbattendo con forza la porta dietro di sé. Doveva riuscire a dare un taglio a quella situazione. Quella stupida di Pansy continuava a fare allusioni a lui e alla Granger, a volte anche a voce piuttosto alta. Se avesse continuato così, non sarebbe più riuscito a contenere le voce che si stavano diffondendo.
Sentì Zabini entrare nella stanza. Non ci voleva. Detestava il fatto di non avere una stanza tutta per sé ed essere costretto a condividerla con gentaglia che continuava a farsi gli affari tuoi.
"Come mai Pansy è convinta che tu te la faccia con la Granger?" gli chiese, buttandosi sul letto e allentandosi il nodo della cravatta.
Draco riprese il suo solito atteggiamento impostato. Si rendeva conto sempre di più che la sua vita era una farsa: nemmeno nella sua stanza aveva modo di essere se stesso. Ma poi, chi era il vero se stesso? Nell'ultimo periodo non era più sicuro di saperlo, sentiva il suo mondo frantumarsi pezzo dopo pezzo, senza che li potesse farci niente.
"Sai bene che Pansy è gelosa di qualsiasi essere femminile esistente al mondo."
"Eppure non è mai stata gelosa della Granger."
"E allora? Fino all'anno scorso non sapeva nemmeno chi fosse quella Corvonero che era andata al ballo con Diggory, poi tutto d'un tratto si è convinta che l'amassi. Come se io abbia mai amato qualcuno. Che sciocca" disse, con un ghigno beffardo.
Zabini lo guardò con uno sguardo che lasciava trapelare un pizzico di ammirazione, così Draco continuò, pronto a colpire. "Sai bene che, a differenza tua, non sono mai andato dietro a nessuna. Io mi faccio ammirare, ma non ammiro."
Zabini recepì il messaggio e si tappò la bocca. Era ancora bruciante la vergogna per essere stato lasciato da una Serpeverde purosangue di un anno più piccola e quella era la carta che Draco tirava fuori ogni volta che si sentiva attaccato. Per lui era sempre stato motivo d'orgoglio il fatto di non essersi mai innamorato e soprattutto, di non aver mai avuto il cuore spezzato. Gli piaceva molto, anzi, far credere di non avere un cuore. A volte recitava quella parte talmente bene che se ne era quasi convinto.
Zabini rivolse la sua frustrazione altrove. "Smettila di ridacchiare sotto i baffi, non credere che non ti veda" ringhiò al ragazzo seminascosto nell'ombra dell'angolo più estremo della camera. Draco non aveva nemmeno fatto caso che fosse lì.
Il ragazzo provò a difendersi, spiegando che stava studiando, ma ormai Zabini aveva deciso che aveva voglia di attaccar briga con qualcuno. Li lasciò nella stanza a battibeccare. Non aveva affatto voglia di assistere a quella scena patetica.
✨Ciao a tutti! Se potete lasciate qualche stellina/ commento. In questo capitolo c'è anche il punto di vista di Pansy, come vi sembra?
A presto!✨

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Ci odiamo? | Dramione
FanfictionDraco ed Hermione si sono sempre odiati ed insultati. Finché una punizione li porterà a scoprire che, alla fine, non sono poi così diversi. Il quinto anno sarà particolarmente turbolento quando si ritroveranno ad essere vittima di una maledizione...