La sera del ballo

629 26 2
                                    

"Wow, sei bellissima" esclamò Hermione non appena vide Ginny, vestita e truccata di tutto punto.

Erano andate ad acquistare il vestito insieme, ma vederglielo addosso faceva tutto un altro effetto. Era un abito semplicissimo, dato anche lo scarso capitale che Ginny aveva avuto a disposizione (tra l'altro era ancora infastidita per aver sprecato così tutti i suoi risparmi, ma era stato per una buona causa), eppure le calzava a pennello e la faceva sembrare una dea. Era di un colore ambrato e si avvolgeva attorno alla sua siluette, facendole risaltare il vitino stretto. Aveva le bretelle estremamente sottili e uno scollo morbido, ma la parte migliore di quel vestito era il dietro, che lasciava la schiena completamente scoperta. Per far risaltare quel dettaglio, Ginny aveva raccolto i capelli in un morbido chignon.

Le due amiche si avviarono in sala Comune, dove le aspettavano Harry e Ron. Hermione sorrise compiaciuta quando vide Harry imbambolato di fronte a Ginny. Il vestito aveva decisamente colpito nel segno.

"Stai... bene" le disse Ron, diventando rosso come un peperone.
Hermione lo ringraziò, prendendolo allegramente sotto braccio. "Forza, andiamo a vedere che cosa si sono inventate quelle due pazze questa volta!" esclamò, dirigendosi verso la Sala Grande.

Prima di uscire al ritratto nella parete, sentirono dei fischi dietro di loro. Hermione si girò, già pronta a schiantare qualche stupido ragazzo molesto, ma si rese conto che erano solo Fred e George.

"Qui qualcuno si è messo in tiro direi... si può sapere chi hai intenzione di conquistare sorellina? Vorremmo saperlo così da fargli cambiare idea, povero ragazzo" commentò George, lanciando un'occhiata piena di malizia alla sorella, che lo fulminò con lo sguardo, avvampando vistosamente. Harry, al suo fianco, si concentrò sulla punta delle sue scarpe. C'era un puntino di sporco che proprio non voleva andarsene.

"Anche la nostra Hermione non scherza affatto" continuò Fred. "Dimmi, non è che anche quest'anno ti sei trovata un altro Victor Krum da portare al ballo?"

Hermione rise, arrossendo lievemente per il complimento. "Me ne è bastato uno, per quest'anno niente coinvolgimenti sentimentali."

"Mmm, sappi che non me la dai a bere" la rimbeccò Fred. "Scoprirò chi è il tuo bello, non ti preoccupare" le sussurrò poi ad un orecchio. Lei in risposta lo allontanò con uno spintone.

Fred alzò le mani al cielo, in segno di resa. "Beh, noi ora aspettiamo le nostre dame. Ci vediamo dopo."

Ginny ed Hermione si scambiarono un'occhiata divertita. Anche questa volta a Calì e Lavanda era andato male il piano di conquista. Erano abbastanza sicure che avessero orchestrato quella festa solo per poter riuscire a conquistare i gemelli.

"Che c'è, non ti lamenti più di quanto sia stupido festeggiare?" chiese a Harry per prenderlo in giro, vedendo che era diventato improvvisamente silenzioso.

"Beh, ecco, io... tanto vale godersi il ballo ormai" biascicò, ben stretto al braccio di Ginny, che gongolava divertita al suo fianco. Non le era sfuggito l'imbarazzo del ragazzo davanti alle parole del fratello.

***

Sulle scale incontrarono Neville, che tormentava un mazzolino di fiori. "Che ci fai ancora qui?" gli chiese Hermione non appena lo vide. Sembrava sul punto di vomitare.
"Ehm, io, come dire, mi chiedevo, ma vanno portati i fiori?" chiese, fissando un punto indefinito, ma evitando deliberatamente gli occhi dei suoi amici.

"Che pensiero carino!" commentò Ginny entusiasta. "Con chi vai al ballo?"

"Ecco, c-con Luna. Ma da amici ovviamente" si affrettò ad aggiungere precipitosamente. Perfino le orecchie gli erano diventate bordeaux.

"Ma certo, anche noi stiamo andando da amici, diglielo Ron" commentò Hermione. Ron sembrò aver ingoiato un bicchiere di pus di mandragora, mentre diceva "Già, da amici."

"Se ti va puoi scendere giù con noi" lo invitò poi.
Neville fece passare lo sguardo su tutti loro, uno ad uno, poi prese un grande respiro e li seguì.

***

"Mi duole ammetterlo, ma hanno fatto davvero un bel lavoro" commentò Hermione una volta entrata nella Sala Grande. "Non è nemmeno pacchiano!"

Erano tutti piuttosto sorpresi dal cambiamento della Sala Grande.
Era illuminata da delle luci suffuse, che galleggiavano a media altezza. Erano di diversi colori in base al punto della Sala, così che ogni angolo aveva una differente atmosfera. La volta raffigurava un cielo stellato, in cui era possibile riconoscere tutte le costellazioni. Al centro c'era un enorme spazio vuoto, che, Hermione presuppose, avrebbe avuto la funzione di pista da ballo. Non aveva molta intenzione di ballare, ma era felice di aver preso lezioni l'anno precedente, almeno non avrebbe fatto la figura dello stoccafisso. Ai lati della Sala c'erano diversi tavoli, ricoperti di cibo e di bevande, nonché di piccole statue di ghiaccio, che rendevano l'atmosfera ancora più magica. Dal soffitto pendevano dei cristalli, che se vista dalla giusta prospettiva, sembravano brillare come le stelle della volta.

"Ti stavo aspettando!" disse Luna, apparendo all'improvviso dietro di Neville, che per l'imbarazzo fece cadere i fiori che aveva in mano. "Lascia che ti aiuti a raccoglierli. Come mai hai portato dei fiori?" chiese con tutta la sua innocenza.

"Oh, sono per te" le rispose Neville, avvampando. Luna parve estasiata. "Nessuno me li aveva mai regalati prima" disse felice, prendendone alcuni e infilandoseli tra i capelli, già ricchi di mollettine colorate. Indossava un abito dalla fantasia vivace, con molte balze. Aveva delle maniche trasparenti che scendevano sulle braccia, avvolgendola come una nuvola.

"S-sei m-molto bella" le disse Neville, impacciatissimo. Luna gli rispose con un sorriso gigante e lo prese per mano. "Vieni, ti devo far vedere uno Schiopodo. L'ho notato poco fa. Però mi raccomando, fai attenzione. Ciao ragazzi, a dopo" disse, rivolgendosi agli altri.
Ginny guardò Hermione con un sorriso, che le ricambiò all'istante. Entrambe stavano evidentemente pensando alla stessa cosa.

***

"Sei bellissimo" commentò Pansy non appena vide Draco. Indossava uno smoking nero e lucido, fatto su misura, con una cravatta di un verde petrolio talmente intenso da sembrare quasi nero. Aveva i capelli pettinati all'indietro e fissati con il gel, senza nemmeno un ciuffo fuori posto, e la sua solita espressione tra l'annoiato e lo sprezzante in volto.

"Grazie" le rispose, laconico. Poi, dopo qualche attimo di pausa, aggiunse, guardandola a malapena "Anche tu."

Pansy arrossì vistosamente ed ebbe l'ardire di prenderlo per mano. Quando vide che non si ritrasse sentì crescere la baldanza dentro di lei. Quella sera sarebbe stata la sua sera, se lo sentiva.

Era stata giorni a scegliere cosa indossare. Alla fine aveva optato per un abito dai colori della sua casa, verde e argento. Le sembrava il modo migliore per ricordare a tutti che lei era una strega purosangue di nobilissima origine, non indossava colori pacchiani come le altre ragazze. Non l'avrebbero mai vista con un abito rosa, né lilla, né tantomeno giallo o azzurro. Per l'occasione aveva passato tutto il pomeriggio ad arricciarsi i capelli, nonostante la messa in piega stesse già cominciando a smontarsi. Ma i suoi sforzi non erano affatto stati vani: Draco le aveva detto che era bella.

Quando mise piede nella Sala Grande si sentì la reginetta della scuola. Nulla avrebbe potuto guastare la sua serata.

Ci odiamo? | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora