ritorno ad Hogwarts

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"La smetti di guardare fuori dalla finestra in attesa di una lettera che non arriverà mai?" chiese Ginny quando, aprendo gli occhi, vide come ogni mattina Hermione appollaiata sul davanzale, intenta a fissare l'orizzonte.

Hermione scosse la testa, sorridendo. "Sono una sciocca, non è vero? So che ormai non mi scriverà più. Mi chiedo che cosa sia successo."

Detestava ammetterlo, ma era piuttosto preoccupata. Non perché temesse che l'avesse dimenticata o che l'amasse di meno, era sicura che quello che c'era tra loro due fosse reale, ma perché aveva il sentore che gli fosse accaduto qualcosa di brutto. L'impossibilità di mettersi in contatto con Draco le stava rendendo la vacanza un inferno e la stava costringendo a fare il conto alla rovescia in attesa di tornare ad Hogwarts.

Ginny si stropicciò gli occhi, indirizzando verso di lei un sorriso pieno di calore. Come ogni mattina, la raggiunse sul davanzale e la strinse forte. "Sono sicura che quando vi rivedrete si chiarirà tutto."

Hermione guardò fuori dalla finestra. Ron si stava già allenando sulla scopa, quell'anno sembrava particolarmente deciso a diventare un buon portiere. Harry, dal canto suo, sbadigliava vistosamente, stufo di tirare la palla a Ron per fargliela parare.

"Ron può gongolare quanto vuole, ma appena li raggiungo a giocare non riuscirà a bloccare nemmeno un mio tiro" disse Ginny, guardando con sufficienza il fratello. "Da quando si è messo con quella Lavanda è diventato ancora più insopportabile. Quasi lo preferivo innamorato di te."

"Ma non è mai stato innamorato di me!" esclamò Hermione, sapendo benissimo che la sua difesa era assolutamente inutile.

"Dai, Herm, lo sanno tutti che gli piacevi. E non pensare che sia un caso che si sia messo con la supermeravigliosa LavLav subito dopo che ha scoperto che tu stavi con Malfoy. Piuttosto mi sorprende che non si siano ancora lasciati" commentò, legandosi i capelli in una coda e scendendo a fare colazione.
Addentarono in fretta una fetta di pane imburrata e raggiunsero gli amici in giardino.

"Qualcosa mi dice che l'idiota non ti ha scritto nemmeno oggi" urlò Ron all'amica, guardando il suo viso mogio e facendo una giravolta beffarda sulla scopa.

Harry e Ginny in contemporanea gli lanciarono un incantesimo alla scopa, così da fargli perdere il controllo.
"Se non fossi mio fratello sappi che ti avrei eliminato da un pezzo" esclamò Ginny, salendo a cavalcioni sulla scopa e avvicinandosi a lui abbastanza da tirargli una pallonata in pieno viso.

Hermione non ribatté nemmeno. Sperava che durante quella vacanza sarebbe riuscita a far accettare Draco ai suoi amici, ma dato che era diventato irrintracciabile aveva ben poche scuse da poter accampare per farglielo andare a genio. Lei era la prima a provare rabbia per quella situazione.

Ron non perdeva mai occasione per prenderla in giro e farle pesare la sua pessima scelta in fatto di relazioni, sbandierando il suo amore per la bella Lavanda. Ginny aveva seriamente considerato l'idea di rivelargli tutto quello che la ragazza aveva combinato l'anno precedente, ma Hermione l'aveva sempre fermata.

Harry, invece, non si esprimeva mai sulla questione, ma si riusciva a percepire che fosse piuttosto allegro nel sapere che Draco fosse scomparso e girava per la casa con un sorrisetto stampato in faccia che sembrava dire 'io l'avevo detto'.

***
Draco si sbrigò a salire in fretta sul treno, facendo ben attenzione a non incrociare lo sguardo di nessuno. Chiuse la porticina del suo vagone non appena vi entrò, sedendosi vicino al finestrino e tirando le tende, per evitare che qualcuno lo potesse notare.

"Hai una cera terribile" commentò Pansy, tendendo una mano per accarezzargli i capelli. Draco la bloccò prima che lo toccasse.

"Ho dormito poco ultimamente" rispose freddo, ignorandola.
Era consapevole che lei fosse a conoscenza del marchio che portava sull'avambraccio, ma nessuno sapeva il fardello che portava su di sé, nessuno sapeva che negli ultimi mesi non aveva potuto chiudere occhio per pensare ad un modo per tirarsi fuori da quella terribile situazione. Eppure, un modo per rimanere illeso non era stato in grado di trovarlo. La sua anima si sarebbe dovuta macchiare per salvare quella di coloro che amava.

"Non mi hai mai scritto" si lamentò Pansy, cercando di intraprendere una conversazione con il biondo.

"Non vedo perché avrei dovuto farlo."

"Ti ho mandato lettere per tutta l'estate, avresti potuto rispondere."

"Ti ha risposto mio padre al posto mio, immagino" rispose gelido come un pezzo di ghiaccio.

Pansy abbassò lo sguardo, con le guance, solitamente pallide, diventate di un rosso acceso. Sapeva benissimo a che cosa stava alludendo il ragazzo, ma, nonostante la vergogna che provava in quel momento, lo avrebbe fatto di nuovo.

Certo, era stata ignorata per tutta l'estate, ma almeno lui era stato lontano dalla Granger. Aveva fatto quello che qualsiasi strega che si rispetti avrebbe dovuto fare, aveva combattuto per mantenere il suo diritto sul ragazzo che amava e che avrebbe dovuto sposare.

Nello scompartimento calò il silenzio, che perdurò fino all'arrivo ad Hogwarts. Pansy più volte provò a interromperlo, ma vedendo che Draco teneva gli occhi ostinatamente chiusi, si rese conto che nulla lo avrebbe distolto dal suo ignorarla. Avrebbe dovuto solo aspettare che gli passasse l'arrabbiatura e che tutto quello che aveva fatto era stato per il suo bene. La Granger gli aveva sicuramente lanciato qualche incantesimo e lo stava usando per carpire informazioni sul Signore Oscuro. Non ci si poteva aspettare nulla dalla migliore amica di Potter, di questo ne era certa.

Osservò il volto di Draco, il naso affilato e sottile, la mascella spigolosa. Era più pallido del solido e pesanti occhiaie scure gli contornavano gli occhi chiusi. Le ciglia bionde, sottili e quasi invisibili, erano la parte che preferiva di più di lui.

Era dimagrito molto, notò, osservando il polso ossuto sbucare da sotto il mantello in cui si era avvolto. Si chiese che cosa lo tormentasse tanto. Non poteva essere solo perché lo aveva fatto lasciare con la Granger, Draco non era certo il tipo da perdersi in sentimentalismi. Ad ogni modo, ci avrebbe pensato lei a renderlo nuovamente felice. Sapeva benissimo di potercela fare.

***
Draco aspettò che tutti gli studenti scendessero dal treno prima di aprire il suo scompartimento, ma ordinò a Pansy e agli altri di andarsene. Non voleva incontrare nessuno e non voleva avere nessuno attorno. Soprattutto perché si era reso conto che in quel vagone era entrato anche chi non doveva esserci.

Scostò un poco la tendina, osservando fuori senza farsi notare. Sembravano tutti così felici. Gruppi di ragazze si abbracciavano allegre, alcuni ragazzi si davano potenti pacche sulle spalle, mentre ragazzini smarriti si raggruppavano come pecorelle dietro ai prefetti, cercando qualcuno che li guidasse alla scoperta di un mondo completamente nuovo.

Scrutò la folla, cercando il viso che per tutta l'estate aveva sognato e che gli aveva dato la forza di andare avanti.

Quando la vide sentì il cuore fermarsi e riempirsi di amore. Era bella, ancor più di prima, una figurina sottile e una massa infinita di capelli che avrebbe riconosciuto ovunque. Stava insieme alla roscia, che la teneva sottobraccio, guardandosi intorno con l'aria di chi sembra pronto ad incenerire qualcuno. Quando si voltò, vide che il suo volto era immensamente triste e si voltava alla ricerca di qualcuno, lui, probabilmente. Si sentì un verme, sapendo di essere lui la causa della sua tristezza e si ripromise che avrebbe risolto tutto il prima possibile. Vedere Hermione triste gli stava procurando un dolore quasi fisico, per quanto era forte.

Chiuse gli occhi, raccogliendo tutto il suo coraggio. La sua nuova vita iniziava in quel momento esatto e il passato doveva rimanergli alle spalle, custodito al sicuro nella sua memoria.

Quando li riaprì, si sentì come un attore pronto ad entrare in scena e riappropiarsi del suo personaggio, un bastardo senza cuore e senza sentimenti. Forse, se avesse recitato abbastanza bene sarebbe riuscito a ingannare anche se stesso e convinversi di esserlo.

"Potter, vieni fuori, so che sei nascosto sotto il mantello dell'invisibilità" esclamò, tirando fuori la bacchetta.

***
Ormai siamo riallineati con l'inizio del sesto libro, con Draco che prende a botte Harry nello scompartimento del treno.
Non volevo cambiare un evento simile.
aspetto i vostri commenti💕💕
Intanto mando un grande abbraccio a tutti, a presto!

Ci odiamo? | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora