Tra le braccia del nemico

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Non appena si ritrovò tra le braccia di Malfoy, gli lanciò un'occhiata carica di rabbia. Non aveva affatto dimenticato la loro ultima conversazione ed era ben intenzionata a fargli capire che se stava ballando con lui era solo perché doveva, non perché voleva.

Malfoy distolse lo sguardo e ad Hermione, per un istante, parve che stesse arrossendo. Poi riportò gli occhi su di lei e cominciarono a fissarsi. Sembrava quasi che stessero gareggiando per vedere chi sarebbe stato il primo a cedere e ad abbassare lo sguardo. Lei di certo non lo avrebbe fatto, avrebbe continuato a guardarlo negli occhi fino a che non avesse avuto la capacità di incenerire le persone con la sola forza del pensiero.

Si sentiva profondamente arrabbiata nei suoi confronti. Era stato un cafone di prima categoria, uno stupido pallone gonfiato. Una sola cosa avrebbe dovuto fare, ascoltare, eppure non era stato capace nemmeno in quello. E pensare che nell'ultimo periodo avevano parlato così tanto. Nella bolla temporale, poi, sembrava che avessero creato una connessione. Basta, non doveva più pensarci. Era il passato, lui aveva voltato pagina e lo avrebbe fatto anche lei. La vita funzionava così.

Si concentrò sui passi, cercando di non farsi distrarre dallo sguardo del biondo. Si sentiva completamente messa a nudo da quello sguardo, come se la stessero scavando nell'animo.
La presa di Malfoy era ben salda e i suoi passi erano precisi ed estremamente sicuri. Hermione si lasciò guidare da lui, anche perché era il primo partner con cui ballava che non la costringeva a prendere in mano la situazione e a trascinarlo in giro per la pista. 

Era, anzi, piuttosto notevole il suo livello. La velocità e il ritmo dei passi ben presto aumentarono. Sembrava che stessero ballando una danza tutta loro, come se nei loro passi confluissero tutte le parole che non erano in grado di dirsi. Le fece fare diverse giravolte mozzafiato, così rapide che per un istante Hermione pensò che sarebbe caduta, ma lui era lì ad afferrarla, per farla volteggiare di nuovo. Poi la sollevò in aria, le mani ben salde sulla vita, tirandola su come se fosse una piuma. Hermione si sentì volare. Mentre si trovava sospesa in aria tra le braccia del ragazzo, con gli occhi ancora ben fissi nei suoi, sentì il suo sguardo addolcirsi. Provò a richiamare tutta la rabbia, ma non ci riuscì. 

Malfoy la posò delicatamente a terra, lasciando che i suoi piedi sfiorassero appena il suolo, poi le fece nuovamente fare una giravolta, stavolta più lenta delle precedenti. Hermione si sentiva in subbuglio e sperò con tutta se stessa che le sue guance non si fossero imporporate.
Doveva ricordarsi con chi stava ballando. Il fatto che fosse un gran ballerino non cancellava il suo essere uno schifoso purosangue spocchioso, nonché un enorme cafone.

La stava continuando a fissare con quello sguardo strano. Aveva ragione Ginny: in quegli occhi non riusciva più a coglierci l'odio di una volta. C'era altro, ma non era in grado di decifrarlo. Possibile che quello che vi stava leggendo fosse paura?
Lo vide distogliere infine lo sguardo e posarlo sulla mano che era stretta alla sua. Era la mano con la fasciatura.

"Che cosa hai fatto?" le chiese, con una voce bassa e roca. Sembrava quasi che stesse facendo uno sforzo enorme per parlare. A questa domanda, Hermione sentì la stretta sulla sua vita stringersi impercettibilmente. Malfoy la stava tenendo con quella che era la sua mano fasciata.

"Era proprio di questo che ti volevo parlare l'altro giorno" gli disse, costringendolo a guardarla negli occhi e stringendo a sua volta la presa sulla spalla.
Lui sollevò lo sguardo sul suo viso. Hermione per la prima volta fu certa di quello che vi vide: Malfoy aveva paura. Non era in grado di dire di cosa, ma il guizzo dei suoi occhi era stato inequivocabile. Sentì i suoi passi farsi per un istante più incerti e la sua presa allentarsi, ma subito dopo la strinse con ancora più forza, fino a farle quasi male.

Ci odiamo? | DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora