54. Scelte

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Questa non ci voleva, già la mia vita ha preso una piega pericolosa da quando ho accettato di entrare nei traffici di famiglia. Guardo Jaxon con un misto di rabbia e adrenalina, sono arrabbiata con lui perché si stava per far ammazzare mentre l'adrenalina è per quello che è appena successo. Mi siedo nel tavolo da esterno, mio marito non pensa proprio di lasciarmi tregua. Vuole farmi da secondo in questa situazione che si è venuta a creare, così se le cose dovessero andare male entrambi finiremo in carcere e i bambini rimarrebbero soli, ma anche se uno dei due rimanesse senza l'altro sarebbe fatica andare avanti. "Ok." Jaxon mi guarda titubante. "Ok sarai il secondo, ma niente segreti come sempre." Annuisce serio mentre si avvicina e mi abbraccia, appoggio la fronte sul suo addome muscoloso. "Capo abbiamo fatto come hai chiesto." Dave interrompe il nostro momento per poi sparire dentro la casa. Rientro e l'intera banda è nel salotto. "Capo, loro sono Vic e il ragazzetto giovane è Jog. Ragazzi lei è il capo ora." Sono tutti ragazzi che avranno l'età di Jaxon, forse Dave è un po' più grande. "Che si fa ora capo?" Mio marito resta dietro di me guardingo. "Si va in America. Ho bisogno di persone fidate per fare dei lavoretti. Basta con lo spaccio per strada e il controllo di quartiere. In più alcuni di voi saranno nella mia scorta. Si parte domani mattina alle otto nel hangar sei. Se non ci sarete sarete fuori e farò come se non foste mai esistiti, ma se ci sarete vuol dire che vi fiserete di me. Jaxon sarà il mio secondo e nessuno deve sapere cosa ci lega." I bambini scalciano e ho un lieve mancamento, mio marito mi regge prontamente aiutandomi a sedermi. "Ora sarà meglio che andiamo Jaxon. Potrebbe arrivare la polizia." Mateo è seduto dietro in silenzio, ma a metà tragitto finisce la tranche in cui era caduto. "Gli hai veramente sparato? Da dove arriva quella pistola?" Deglutisco. "Si, ho sparato. Ho sparato perché sennò avrebbero ucciso tuo fratello." Jaxon parcheggia nel vialetto. "La pistola gliel'ho data io. Era la mia di quando giravo con la gang. Andrà tutto bene Mateo e non una parola con mamma." Rientriamo in casa e Dafne ci viene incontro aspettando i suoi assorbenti, ma quando vede com'è ridotto mio marito torna nella camera di Mateo senza fiatare. "Pensi di reggere la situazione?" Mi chiede il fratello di mio marito. "Si riuscirò a gestire tutto. Mi faranno da scorta i ragazzi della banda. Torneremo alla normalità e io potrò godermi il resto della gravidanza tranquilla." Entro in camera e Jaxon è nudo in bagno con i lividi in bella vista. "Andranno via piccola, ne ho avuto di peggio." Mi spiace vederlo così mal concio. Mi spoglio rimanendo nuda ed entro in doccia per prima, Jaxon mi segue a ruota le sue mani mi toccano ovunque per poi accanirsi sul piercing, inarco la schiena per lasciargli più accesso. "Qualcuno ha voglia." Sibila a denti stretti continuando il suo assalto. "Si, ho voglia di fare l'amore con te. Voglio che tu mi prenda qui in questa doccia senza trattenerti e senza aver paura che io sia di porcellana. Voglio che fai l'amore con me come quella sera all'appartamento di Tevor." Lo vedo sconcertato perché di solito non sono così esplicata. "Voglio fare l'amore con te finché non mi addormento sfiancata e appagata." La sua mano é decisa sul mio seno. "Si sta ingrossando." La sua bocca trova il mio orecchio. "Non mi fermerò sta sera, non sarò gentile e farò tutto quello che voglio con te." Le sue parole svegliano i miei ormoni. "Piegati." Faccio come mi ha chiesto, mi reggo alla parete ricoperta dalle piastrelle, entra in me di colpo e lo sento a fondo. "Se stai male o ti faccio male dimmelo." Gli dico che ho capito mentre lui inizia a spingere e a uscire da dentro di me. "Comando io piccola, sappilo." La sua voce è gutturale. "Solo tuo piccolo." Ansimo vicino all'orgasmo. "Esatto, solo io." Vengo ansimando contro le piastrelle della doccia. Quando viene si spinge dentro di me quanto più può. "Ti amo piccola. Oggi ho davvero avuto paura di perderti. Non succederà più te lo prometto." Mi giro e gli caccio la lingua direttamente in bocca, trovo quello che cerco e lui torna da me a dominarmi come fa sempre. Usciamo dalla doccia puliti, ma ancora bagnati, mi solleva e mi deposita sul letto. La sua lingua trova il mio piercing, affondo le dita nei suoi capelli neri e li tiro quando la sua lingua preme più insistentemente. Lo sento mugolare prima di infilarmi due dita fredde dentro la mia intimità, i brividi mi attraversano. "Ti stai scaldando signora O'Donnel?" Mi punzecchia malizioso. "Sei bellissima quando sei in prenda al desiderio." Mi bacia la pancia prima di posarmi il suo sesso vicino al mio. "Ti amo." Ansimo, lo bacio sul petto dove l'aquila mi guarda fiera, non riesco ad immaginare una vita senza di lui ormai. "Ti amo." Mi risponde mentre si insinua dentro di me. I suoi movimenti sono lenti e io li assaporo completamente, lascio che mi conduca nel nostro posto speciale. La sua bocca trova famelica il mio seno, lo succhia, lo bacia e lo strizza. I bimbi si muovo nella pancia, sembrano assecondare loro padre.

Ce n'è sempre unaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora