Probabilmente Jaxon non è riuscito a chiudere occhio, lo sentivo girarsi nel letto, nel cuore della notte non ce l'ho più fatta e gli sono saltata addosso, abbiamo fatto l'amore senza badare troppo al chiasso, la camera di Mateo è proprio a fianco di quella in cui siamo noi. "Ma se io andassi lontano da Seattle come faremo? Non voglio stare lontano da te." Mi distrae dai miei ragionamenti, lo guardo. "Ti seguo, fare cambio campus non è una tragedia." Lo vedo rinascere alla mia risposta. "Davvero verrai con me?" Annuisco seria, gli accarezzo l'accenno di barba che sta crescendo. Mi alza la maglietta e mette la testa sotto, mi lecca la pancia, ora ha la mia completa attenzione, risale fino al mio seno, strofina il viso nel incavo dei miei seni, alza la coperta sopra di noi e mi lecca un capezzolo. Dopo poco lo sento respirare pesantemente, si è addormentato così sopra di me, mi rimetto a dormire, ma prima imposto la sveglia per gli allenamenti di Jaxon. Scendo a fare colazione, non volevo svegliarlo, ma la sveglia ha suonato con prepotenza. "Sei pronta per conoscere nostra madre?" Mateo è sempre così schietto e diretto, ma il succhiotto che ha alla base del collo racconta anche di una notte di balordi. "Chissà. Cos'hai sul collo?" Faccio finta di non aver capito, lo vedo tastarsi il collo, gli scosto la maglietta e faccio una faccia da 'ah però'. "Cosa c'è?" È terrorizzato dal sapere la risposta. "Un bel succhiotto." Alza gli occhi al cielo e la maledice sotto voce. "Riuscirai a farne a meno una settimana mentre siamo in Canada?" Mi guarda male. "Per fortuna a casa la mia camera è distante da quella in cui state voi, non siete esattamente silenziosi quando fate sesso." Lo immaginavo. "Non ci proviamo nemmeno ad essere silenziosi." Jaxon risponde al posto mio mentre torna dal salotto con una coperta, mi fa sedere sulle sue gambe e ci avvolge con la coperta. "Adoro sentire la mia ragazza mentre fa quei versi goduriosi." Divento rossa per l'imbarazzo, ok che è suo fratello, ma sta comunque parlando di noi. Cambiamo discorso giusto in tempo, sono arrivati anche gli altri della confraternita, mi sa che sono una delle poche ragazze che rimangono a dormire qui con i propri ragazzi, alcune le vedo solo la sera quando ci sono le feste. "Hai più sentito Kyle?" Chiedo mentre affondo un biscotto nel latte al cioccolato. "Si, ci siamo scambiati qualche messaggio l'altro giorno, si trovano bene, la visita ginecologica è andata bene, ma ancora non sanno di preciso il sesso." Sono felice per loro di sentire queste belle notizie, magari più avanti un messaggio o due a Sara meglio se glieli mando. Per fortuna gli allenamenti stanno andando bene e Jaxon si sta davvero impegnando, a parte io nessun altro sa delle proposte, era tentato di dirlo ai ragazzi, ma ha preferito aspettare. Dafne sta diventando insolitamente gentile, probabilmente Mateo gli ha detto che io so cosa combinano.
Guardo fuori dal oblò mentre Connor si assicura che gli ultimi dettagli del nostro volo siano perfetti. Stiamo per partire per Vancouver, per fortuna avevo il passaporto già prima di venire in America, altrimenti tutto questo non sarebbe successo. "Appena vedo Jhon lo devo ringraziare, lasciarci usare il suo jet è davvero buono. Ma d'altra parte ti vizia, sei la sua unica figlia." Alzo le spalle perché non è per elementi a me dipendenti che Jhon non possa avere altri figli, già sono un mezzo miracolo io. "È un peccato che non si sia papà, avrebbe adorato anche lui Elena." Jaxon si irrigidisce, posso capirlo, ma Mateo non sa nulla, ha deciso di non dire a suo fratello che razza di persona sia il padre. Lo guardo dritto negli occhi e lo vedo sciogliersi leggermente. "Sarà per un'altra volta." Taglio corto con Mateo così da cambiare discorso. "Quindi voi due siete canadesi e non americani?" Connor chiude il portellone e il capitano ci avvisa che appena la torre di controllo da l'ok partiamo. "No, siamo americani, nati entrambi a Seattle. I nostri genitori si sono trasferiti in Canada quando io ero molto piccolo, Jaxon avendo qualche anno in più si ricorderà di sicuro del trasloco." Il fratello annuisce, ma non dice nulla, so che volare non lo entusiasma pero si è rassegnato che useremo l'aereo. Il pilota muove il jet, quindi a breve saremo sulla piata e poi in volo. "Ah ok, così non rischio di fare qualche gaffe con vostra madre." Io e Mateo ridiamo assieme. Decolliamo l'aereo punta il suo muso su verso il cielo coperto di nuvole, il pilota ci avvisa che potremmo incontrare turbolenze dato il meteo non favorevole, ma nemmeno terribile. Effettivamente nel momento in cui buchiamo la coltre di nuvole il jet scossa leggermente, appena posso mi spaccio e gli salgo in braccio, so che questo lo calma. Finalmente le turbolenze sono passate, siamo in quota e possiamo spacciarci le cinture, ne approfitto per salire sulle ginocchia di Jaxon che mi asseconda abbracciandomi stretta. "Chissà la mamma come sarà contenta di rivederci dopo tutto questo tempo." Mateo non sta nella pelle, mentre Jaxon non sembra avere tutto questo entusiasmo. "Già, sarà una bella sorpresa." Entrambi captiamo il tono disinteressato del mio ragazzo. "Cazzo è cinque anni che mamma non ti vede, puoi almeno fingere di essere contento. Lo so io come lo sa lei che torni solo per farle conoscere Elena." Mateo è scoppiato e non siamo nemmeno a metà del volo di andata, cominciamo bene. È davvero così tanto tempo che Jaxon non va a trovare i suoi genitori? Capisco non voglia vedere il padre, ma la madre ci sarà stata malissimo. "Fatti gli affari tuoi Mateo." Lo zittisce con tono scorbutico prima di affondare il viso nei miei capelli. Accarezzo la barba ispida che è cresciuta, non se l'è voluta tagliare prima di partire. "Perché invece non hai portato Dafne a conoscere la mamma? Oh giusto me la scopavo una volta." Caccio uno schiaffo sulla spalla a Jaxon. "Non è con tuo fratello che puoi scaricare la tua rabbia." Ci guardiamo in cagnesco, ma poi cede e chiede scusa per poi tornare ad affondare il viso nei miei capelli, Mateo mi ringrazia sottovoce per non farsi sentire.
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Ce n'è sempre una
ChickLitElena è una ragazza solitaria, pochi amici e anche in casa nulla è come dovrebbe essere. La sua vita procede come sempre fino a quel incidente, di lì tutto cambia e i cambiamenti portano sempre aria nuova. La storia è piena di violenza, linguaggio f...