14. Non mi merita

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Mateo assicura la barca al molo, dopo la nostra chiacchierata a tu per tu mi sento più leggera. Sospettava che tra me e Jaxon ci fosse qualcosa. "Con te mio fratello è diverso, spero solo che metta la testa a posto con te. Ti ha parlato del suo passato?" Scuoto la testa. "Forse si vergogna, insomma io non ho un gran passato e magari si sente in difetto." Provo a giustificarlo, Mateo scossa la testa. "No, quello che faceva non è giustificabile, non sono io a dovertelo dire. Spero lo faccia lui." Torniamo dentro la casa, il resto della giornata passa senza troppi sospiri, non incrocio ne Jaxon ne Dafne. Ma Vivian mi si avvicina di nuovo per indagare. "Stanotte qualcuno si è divertito. Non si è sentito nulla, ho solo visto che O'Donnel entrava nella tua camera. Non ti da fastidio che Dafne ci si strusci addosso davanti a te?" Colpita e affondata. "Si ha passato la notte con me e si mi da fastidio, ma tra me e lui non c'è nulla di che quindi mi giro e mi faccio gli affari miei." Mi siedo sul divano e accendo la tv gli altri sono quasi tutti in piscina, non mi va di bagnarmi i capelli a quest'ora, Vivian mi segue e si siede accanto a me. "Non sembri la stessa persona che è saltata addosso a Betany, devo essermi sbagliata si di te allora. Pensavo fossi una con le unghie e invece no." Abbassa lo sguardo quando cerco di guardarla in faccia. "Non voglio creare problemi a Mateo, tutto qui." Rispondo secca, non so dove voglia andare a parare. "Verrai a vedere le partite quando riprenderà il campionato?" Finalmente ha cambiato argomento. "Si, tanto sono sempre con Mateo e presumo lui le vada a vedere tutte." Mi stringo nella spalle. Mateo torna fradicio dalla piscina, mi chiede se posso aiutarlo a prendere dei panni senza inzuppare mezzo armadio. Apre la porta della sua camera e vediamo suo fratello, con il costume abbassato mentre si scopa Dafne che è abbassata a gattoni davanti a lui. Mi guarda shoccato e io sento rompersi qualcosa dentro di me, le lacrime risalgono incontrollate, mi giro prima che qualcuno se ne possa accorgere. Mateo chiude la porta il più velocemente possibile, ma io sto già correndo fuori, incrocio Vivian che mi guarda rassegnata mentre io mi copro il volto per non far vedere le lacrime, mi siedo sul molo vicino alla barca. Mateo è l'unico a cercarmi e quando mi trova si siede in silenzio vicino a me. Mi tolgo l'anello dal collo e  glielo passo, sono ancora scossa dai singhiozzi. "Sei sicura? So che mio fratello è un bastardo e non merita una persona buona come te." Serro la mascella. "Si, sono sicura. Mi ha riempito di bugie fino ad oggi." Mi asciugo gli occhi come posso con la maglietta mentre Mateo mette via l'anello di suo fratello.

Quando i segni delle lacrime sono spariti quasi del tutto torniamo in casa, evito lo sguardo di tutti mentre mi siedo a tavola vicino a Vivian, Mateo precede il fratello sedendosi vicino a me prima che possa farlo lui. La carne cotta al barbecue è veramente buona, tenera e succosa. Vivian mi chiede dove ero finita e le rispondo che avevo bisogno di camminare per tenere il ginocchio in movimento. È una balla, ma in questo momento non voglio che nessuno sappia la verità. Aiuto a sparecchiare mentre Dafne trascina O'Donnel nel salotto. Lucas ci viene a prendere di peso dalla cucina per stare tutti assieme nel salone enorme. Mi siedo vicino al bracciolo del divano, vicino ho Miles che da quel che ho capito è il runner della squadra, è il più magro e basso. "Allora giochiamo a obbligo o verità?" Propone Lucas portando patatine e bibite, le posa sul tavolino e tutti acconsentono a fare questo gioco stupido. Dafne è seduta su Jaxon mentre Mateo è su una delle poltrone, Betany è vicino a Mateo e Oliver è stravaccato a terra. Miles mi passa la bottiglia di vodka alla ciliegia, ne bevo un sorso e passo oltre la bottiglia, nessuno si aspettava che bevessi, ma in realtà anche in Italia ho sempre bevuto senza problemi. "Inizio io." Sbotta Betany. "Elena, obbligo o verità?" Non so cosa aspettarmi, ma non potranno avere obblighi così terribili. "Obbligo." Si sentono dei fischi nella stanza, presumo sia stato Lucas. "Ti obbligo a togliere la maglia e a fare una piroetta nel mezzo della stanza." Per fortuna non è così terribile, è come girare in costume. Tolgo la maglia e mi alzo in piedi, mi giro su me stessa e torno sul divano. Jaxon ha uno sguardo tetro, forse per la cicatrice che ho sulla schiena, anche Mateo sembra stranito dalla mia cicatrice. "Tocca a te Elena." È la voce di Jaxon, ovviamente vuole andare avanti col gioco mentre io mi sto rimettendo la maglietta. "Oliver obbligo o verità?" Non sanno che in Italia facevamo questo gioco, ma ci andavamo giù pesanti. "Obbligo ovviamente." Ghigno, non sa cosa l'aspetta. "Ti obbligo a dare un bacio in bocca a Jaxon." Si alza una ola nella stanza, Jaxon mi squadra, ma io resto impassibile, con tutte le delusioni che ho avuto nella vita non cederò di certo davanti a lui. Mateo mi guarda divertito e io mi metto comoda per guardare la scena. Oliver si alza e si avvicina a Jaxon. "Su avanti che aspettate piccioncini." Oliver si avvicina velocemente e si ritrae con altrettanta velocità. Quei due si puliscono le labbra come avessero toccato l'immondizia. Oliver domanda qualcosa a Dafne e lei domanda a Jaxon che risponde verità. "C'è qualcosa tra te e la zoppa?" Dafne ha la coda di paglia, ma me lo aspettavo da lei. "No, chi la potrebbe mai amare. Non la scoperei nemmeno sotto tortura." Mi aspettavo anche la risposta velenosa di O'Donnel, sono ancora più convinta di aver restituito l'anello a Mateo, aveva solo bisogno di svuotare le palle e mi sono lasciata usare abbastanza. La voragine che ho nel petto è una sensazione più che conosciuta, era un po' che non mi faceva visita la delusione. Prendo la bottiglia della vodka e ne tracanno un altro sorso. Barcollo fino alla camera quando finisce il gioco e sono tutti stanchi, chiudo la porta a chiave e crollo nel letto.

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