21. Estate agli sgoccioli

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Tornate alla casa Mateo e i suoi amici ci vengono subito incontro, sono stati molto in pensiero per noi. Li rassicuriamo, ma Philip mi fa la predica perché non avendo avvisato è stato in pensiero tutta la notte. Mi faccio una lunga doccia, spero mi dia un po' di conforto, ma non ne ottengo molto. Cerco Mateo e lo trovo a bordo piscina intento a pulire da qualche foglia, la stagione inizia a cambiare. "Non mi dirai cos'hai fatto ieri notte vero?" Invece glielo dico perché è giusto che sappia come se la passa suo fratello. "Al centro commerciale ci ha invitato Trevor a casa sua." Si gira preoccupato, mi squadra, ho un succhiotto sul seno, ma rimarrà ben nascosto. Ho tenuto l'anello che Jaxon mi ha messo al dito nella notte, mentre credeva che io dormissi. "Sara c'è voluta andare a tutti i costi, quando sono arrivata al appartamento ho visto tuo fratello, mi ha tenuto vicina a lui tutta la sera. Abbiamo bevuto e ho fumato un po' della canna di tuo fratello, Sara invece era proprio rovesciata. Ho passato tutta la notte con tuo fratello. Non mi è successo nulla tranquillo." Lo vedo rilassarsi, a parte quando parlo della canna. "È andata a letto con uno di quei drogati?" Chiede arrabbiato e quando mi vede annuire chiude gli occhi, è rosso dalla rabbia. "Ti avevo avvisato di non affezionarti a lei, che sarebbe successo." Lui annuisce. "È vero, me lo avevi detto subito, ma speravo che cambiasse come mio fratello sta cambiando con te. È inutile nasconderlo, non lo avrebbe mai fatto con un'altra ragazza. In un qualche modo con te è diverso." Lo so, effettivamente con me suo fratello si comporta diversamente. Torno in salotto e Philip mi invita a fare una partita alla play assieme a lui. Sara viene assieme a noi nel salotto. "Tu, ti ricordi cosa abbiamo fatto ieri sera? Perché dopo un po' ho un vuoto." La sua voce è ancora roca dopo la nottata brava a casa di Trevor. "Cioè vuoi sapere di quando hai sbattuto le tette in faccia a Kyle davanti a tutti?" La sto prendendo in giro e lei mi guarda shoccata perché non ricorda di averlo fatto. "Non hai mostrato le tette in pubblico, hai solo pomiciato di brutto con Kyle davanti a tutti. Del resto quello che avete fatto in camera non lo so. Si sentivano solo dei versi." Philip fa finta di ignorare la nostra conversazione, invece sta ascoltando anche molto attentamente. "Te invece ricordo che eri seduta vicino ad un ragazzo, com'è poi andata a finire?" Cazzo, speravo sorvolasse su Jaxon. "Nulla, ho dormito in una delle stanze da sola." Mento, spudoratamente, Sara mi guarda come fossi un marziano mentre Philip sembra bersela. Nel pomeriggio Mateo si chiude in camera mia con me. "Hai fatto sesso con lui? Con mio fratello intendo." Prendo una maglietta pulita e quando mi giro vede il succhiotto enorme sulla mia tetta. "Si, ho lasciato fare a lui stanotte. Mi ha messo questo ad dito mentre pensava che dormissi." Gli faccio vedere la fascetta nera al dito. "Ti ha detto dei suoi problemi a darsi un contegno?" Annuisco e abbasso lo sguardo. "A me è piaciuto, non avrei cambiato nulla. Mi spiace che non riesca a fidarsi abbastanza di se stesso da provarci. Stanotte siamo stati benissimo." Mi colano alcune lacrime giù per le guance, Mateo si avvicina e mi abbraccia. "Per un po' ha preso degli ormoni per darsi un contegno, ma da quando ha conosciuto te non ha più funzionato e così ha smesso con gli ormoni, in più si ammazzava di palestra perché sennò non manteneva la massa muscolare." Mi spiace sentire che per colpa mia gli si sono scassinato gli equilibri. "Forse se avesse la certezza di averti sempre vicino, non so forse.
Per questo lato qui non ci somigliamo per nulla io e mio fratello." La sua risata è amara e non riesco a non sentire di nuovo il peso nel petto che avevo anche stamattina.

Jaxon non ha minimamente accennato a farsi sentire ho provato a chiamarlo un paio di volte, ma non ha mai risposto. Sarà troppo fatto e ubriaco già alle dieci di mattina. Sara è tornata a casa, dopo una settimana intera in cui ha dormito ogni sera con un ragazzo diverso. Non so con che coraggio, domani inizieranno le lezioni al campus, io Mateo e Philip stiamo ripulendo la casa. L'orecchino si è rimarginato bene, ho messo l'anellina invece che l'orecchino dritto. Philip interrompe i miei pensieri entrando nella camera. "Bhe allora tra poco ci dovremo salutare." Si avvicina lentamente e mi abbraccia. Mi tiene stretta a se come se non volesse più lasciarmi andare, mi tiene incastrata col suo sguardo, posa le sue labbra sulle mie e cerca l'accesso con la lingua. Ma mentre lui mi bacia io penso a Jaxon a come la sua lingua avrebbe preteso che io schiudessi le labbra, a come le sue dita sarebbero affondate nella mia pelle, ai suoi gemiti sommessi. Mi stacco da Philip spingendolo leggermente per le spalle. "No, non posso." Lo vedo cambiare velocemente, mi butta sopra al letto e mi si mette sopra a cavalcioni. "Non puoi? Fammi capire. Puoi farti scopare da uno sconosciuto in una casa, ma con me non puoi. Ora ti faccio vedere io come si scopa." Mi strappa la maglietta di dosso. Mi dimeno e urlo. Riesco a tirargli un pugno nel cavallo così si sposta a lato. Corro giù per le scale, ma mi raggiunge e mi fa cadere, sbatto il ciglio su un gradino. È di nuovo sopra di me e sento che strattona i miei pantaloncini. "Fermati! Lasciami." Urlo sperando che Mateo mi senta. "Se ti dimeni sentirai più male." Si sbottona i pantaloni, sento del caldo sulla faccia. Dopo poco Philip non è più su di me, Mateo gli ha assestato un pugno in pieno viso. "Ma che cazzo fai? Pensavi di violentarla? Vattene via e non farti più sentire Philip." Il biondo si rimette in piedi mentre io cerco di coprirmi. "Tuo fratello si è scopato la mia ragazza quattro anni fa, ora gli rendo il favore. L'ho visto come la guardava al pub, è da quella sera che aspetto di rendergli pan per focaccia." Prova ad avvicinarsi, ma Mateo gli vola addosso prima che possa anche solo sfiorarmi. Si rotolano sul pavimento freddo, Mateo ha la meglio sul suo amico. "Vattene via Philip, non farti sentire mai più. Lei non c'entra nulla con quello che ha fatto mio fratello." Ringhia. Philip si asciuga il sangue che cola dal naso ed esce malconcio. Torna subito da me, che nel frattempo mi sono alzata e appoggiata alla parete. "Non è riuscito vero?" Sta tremando dalla rabbia. "No, non c'è riuscito. Grazie." Mi aiuta ad arrivare alla cucina e mi ripulisce il sopracciglio dal sangue. "Devo andare da lui Mateo." Sa gia di chi sto parlando. "Solo tu lo puoi smuovere. Ti aspetto al campus. Sei sicura di riuscire a guidare anche se hai sbattuto la testa?" Annuisco decisa. "Si, la mia valigia è già pronta, la puoi prendere su te?" Chiedo mentre prendo le chiavi del pick-up. "Si, te la prendo su io." Mi infilo la prima maglietta che trovo, esco e metto in moto la macchina.

Sono parcheggiata davanti a casa di Trevor da cinque minuti, sto pensando e ripensando a cosa dire e cosa fare, ma solo quando sarò lì capirò cosa devo fare o no. Chiudo l'auto, suono il campanello e mi apre Kyle. "Sto cercando Jaxon." Vedo che mi riconosce, mi lascia passare senza chiedere nulla. "Sai già in che stanza andare." Sono le uniche parole che mi rivolge, mi avvio verso la camera quando la apro O'Donnel è seduto sul suo materasso con un blister di pastiglie in mano. "Che stai facendo?" Chiedo dopo aver chiuso la porta a chiave, mi guarda cercando di nascondere il blister, ma mi avvicino velocemente e vedo che è un soppressare di ormoni. Mateo mi aveva detto che li prendeva, ma hanno parecchie controindicazioni, tra cui l'infertilita e l'impotenza. Gli strappo via il blister dalle mani. "Ma che fai?" Mi chiede arrabbiato. "Pensi che prendere quella roba ti possa aiutare?" Sono arrabbiata quanto lui. "Si cazzo, fino a prima di conoscerti funzionava, riuscivo a darmi una regolata, ma da quando sei arrivata tu non ci riesco. Non riesco a toglierti dalla testa e dopo l'altra notte men che meno. Odio il controllo che tu hai su di me! Odio il modo in cui tu condizioni le mie giornate!" Mi urla addosso. "Perché tutto questo odio? Non mi pare che io abbia fatto qualcosa per farmi odiare così." Lo guardo dritto in quegli occhi azzurri. "Ti odio perché ti amo troppo! E so che non posso averti." Mi ha praticamente ringhiato addosso che mi ama, nessuno dei due distoglie lo sguardo. Mi avvicino decisa, mi siedo a cavalcioni su di lui. Non so se funzionerà o meno tra noi, ma sono disposta a rischiare per essere felice, mi continua a fissare. "Ti amo." Gli confesso a mia volta, resta completamente interdetto. Mi stringe a se con entrambe le braccia. "Davvero mi ami? Anche se hai visto come sono? Insomma non è che si attenuerà." Gli sfilo la maglietta. "Si, sono sicura. Ti amo così con tutta la tua perversione piccolo." Mi sfila la maglietta e scopre il reggiseno in pizzo rosso. "Porca puttana piccola, lo togliamo." Me lo slaccia con una sola mano lasciando il mio seno a sbalzo. "Ma poi tu torni a casa e io rimarrò qui di nuovo." La sua voce è triste e abbassa lo sguardo, gli prendo la faccia tra le mani e lo costringo a guardarmi negli occhi. "No, non vado da nessuna parte senza di te. Torniamo assieme al campus." Ha paura glielo leggo negli occhi. "Cioè tu vuoi una vera relazione?" La voglio! Deve saperlo. "Si che la voglio." Mi accorgo che si sta trattenendo, se non cercasse di avere un po' di conversazione con me sarebbe già al comando stuzzicandomi. "Forse sarà che sei stato la mia prima volta, ma fare sesso con te mi ha aperto un mondo, non importa se lo vuoi fare e come io ti amo." Spero così di riuscire a penetrare la sua corazza. "Cioè sei mia per davvero? Starai con me alla confraternita sempre?" Vedo che il suo muro sta lentamente crollando. "Si, come tu sei mio. Se vuoi si, posso stare con te alla confraternita." Affonda la testa in mezzo al mio seno e mi sembra di sentirlo singhiozzare. Abbasso lo sguardo, vedo il tessuto dei pantaloni teso, lo sfioro. "E ora cosa facciamo? Non ho esperienza in relazioni." Gli sorrido per tranquillizzarlo. "Nemmeno io ho esperienza, si te stesso e non mettere mai in dubbio quello che c'è tra noi. Io farei l'amore con te ora." Mi spingo più verso di lui. "Fare l'amore dici? Non so fare quello che mi chiedi." Lo vedo triste, ma vede solo la situazione nel modo sbagliato. "Si che lo sai fare, quella sera che sono rimasta qui. Quella volta nelle docce e anche la prima volta alla confraternita." Non l'aveva mai preso in considerazione questo punto di vista. "Quindi vuoi fare l'amore." La sua voce ora è bassa e sensuale, infila una mano dentro le mie mutandine. "Sei già pronta per me piccola." Mi fa sdraiare sul materasso, mi indica di mettermi su un fianco e obbedisco. Mi spoglia e si toglie i boxer, il suo fiato caldo è sulla mia spalla. "La voglio, la vera reazione con te Elena." La mia schiena poggia al suo petto. "Ti amo Elena." Mi sussurra mentre entra in me. "Ti amo, Jax." Ansimo quando mi penetra completamente. Scandisce il ritmo con dei movimenti di anca accompagnati dalle sue mani sul mio fianco. "Sei mia piccola, solo mia." Ansima. "Si, sono tua." Confermo sentendolo aumentare l'intensità delle stoccate.  Non resisto oltre, vengo mugolando senza alcun freno. "Brava, sei sempre brava per me." Viene a sua volta depositandomi dei baci sulla spalla. Esce da me e mi fa girare verso di lui. "Che hai fatto al sopracciglio?" Se ne accorge ora che è spaccato, ma per fortuna non sanguina più. "Sono caduta dalle scale." Spero gli basti come spiegazione. "Come hai fatto a cadere? Il ginocchio non va?" Motivo sbagliato, mi toccherà dirgli tutto. "No, no il ginocchio va benissimo. È stato Philip, voleva abusare di me, ma tuo fratello gliele ha già date e lo ha allontanato. Mi ha rincorsa per le scale e nel rincorrermi mi ha fatta cadere, ma sto bene tranquillo." Serra la mascella quando nomino Philip, ma si rilassa sapendo che ci ha pensato Mateo. "Vuoi andare?" Mi chiede premuroso e io annuisco.

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