Mi sveglio con gli occhi di Jaxon già aperti, mi sta guardando intensamente. "Buon Natale piccola." Mormora per poi avvicinarsi. "Buon Natale Jax." È il nostro primo Natale assieme, posa le sue labbra sulle mie, la sua lingua si fa strada tra le nostre bocche che si assaggiano fameliche, la sua mano mi accarezza delicatamente una guancia. È più dolce e delicato del solito anche se mantiene comunque una certa aura da pervertito, sento il desiderio farsi strada nella mia testa e fra le mie gambe, quella sensazione di calore che orami conosco bene. Lo spingo con la mano sul petto e con uno slancio mi metto a cavalcioni sopra di lui, muovo il bacino facendo sfregare i tessuti dei nostri capi di intimo. "Hai voglia piccola?" Mi chiede portando le mani suoi miei fianchi e incoraggiandomi a continuare con quei movimenti. "Ho sempre voglia di fare l'amore con te Jax." Mi sorride lascivo. "Bene piccola perchè ho una voglia matta di affondare in te." Mi fa smontare giù, sono stesa su un fianco mentre mi sfila le mutandine con una mano, tolto il mio intimo si sfila il suo. Entra in me col suo sesso duro, si fa strada nella mia intimità fino in fondo. "Ti amo Jax." Mugolo mentre le sue spinte mi rivendicano, le sue mani stuzzicano i miei capezzoli. "Ti amo Ele." Mi bacia il retro del collo, le spalle e il mezzo della schiena. "Ancora, p-per f-favore." Strizza di più il mio capezzolo sinistro, sa che tra i due è il più sensibile. "Come desideri piccola. Grazie." Aumenta la velocità delle sue spinte. "P-per che cosa?" Chiedo in prenda al desiderio. "Mi dici quello che vuoi anche se non hai bevuto. Mi piace sapere quello che vuoi." Sorrido poco prima di venire, Jaxon mi attira addosso a se mentre viene emettendo dei versi gutturali l vicino al mio orecchio. Mi abbraccia stretta, mi mordicchia l'orecchio e poi mi passa un pacchetto morbido e ben incartato. "Questo é meglio se tuo padre non lo vede." Sussurra mentre lascia il pacchetto nelle mie mani, lo ringrazio e apro il regalo. È un completo intimo di Victoria Secret, è blu scuro, con del pizzo, mi piace molto e la mia espressione non lo nasconde. "Sei bellissima con quella faccia felice e appagata." Intreccia le dita alle mie mentre osservo quel completino, certo che il perizoma è davvero stretto. Esce da me solo quando dobbiamo per forza scendere di sotto, sono ormai le undici. "Buon Natale ragazzi." Jhon ci saluta seduto sul divano con il maglione di babbo Natale. "Buon Natale papà." Gli si inumidiscono gli occhi. "Buon Natale Jhon." Jaxon si siede sul divano non troppo distante da mio padre. "Apri i regali?" Mi chiede Jhon sfregiandosi nervosamente le mani sulle cosce, annuisco e mi dirigo verso l'albero di Natale, ci sono tre pacchi alla base. Prendo la scatola più grande, è da parte di Jhon. Lo apro appoggiandomi alla tavola, lo scarto ed è un casco da moto, dentro oltre al casco con occhiale in stile cross ci sono le chiavi di una Ducati. "Le hai preso una moto?" Jhon annuisce serio mentre Jaxon mette il broncio. "Certo, così potrà spostarsi più agilmente per venirmi a trovare mentre tu ti alleni nello stadio dei Seahawks. Una moto è sempre comoda." Quei due scherzano, Jaxon non ha ancora preso una decisione. Guardo Jhon, lo ringrazio e prendo un altro pacchetto, è sempre suo. "Due regali?" Annuisce. "Non sapevo decidermi così li ho presi entrambi." Si butta con la schiena allo schienale del divano. Scarto ed è una scatoletta di velluto porpora con un nome stampato sopra. La apro ed è una collana con un diamante incastonato in una montatura tonda, è bellissimo, non mi aspettavo dei regali così, non ne avevo mai avuti, di solito passavo il Natale da sola o quando mi andava bene con Sara, ma mia madre o Alessandro dopo i sei anni, anno in cui mi hanno rivelato la non esistenza di babbo natale, non mi hanno più fatto regali. Mi lascio scappare qualche lacrima. "Qualcosa non va?" Jhon è perplesso. "No, no. È tutto bellissimo, era parecchio tempo che non ricevevo un regalo per Natale o che lo passassi con la mia famiglia." Restano entrambi spiazzati dalla mia risposta, mi metto la collana con la pietra preziosa, la collana che tiene l'anello NFL è più lunga quindi le due collane non mi danno fastidio se indossate assieme. Prendo l'ultimo pacchetto, è da parte di Jaxon, pensavo che il completo fosse il suo regalo. Anche lui un doppio regalo, lo scarto e anche la sua sembra una scatolina da gioiell0. Aspetta, ma il nome sulla scatolina è la stesso che è sulla scatolina che ho aperto prima, cosa si è messo a fare quel pazzo del mio ragazzo. La scatolina contiene un anello con un brillante solo con una montatura elaborata. Porto una mano davanti alla bocca, guardo Jaxon shoccata mentre lui mi sorride con gli occhi lucidi, non può averlo fatto veramente. Ma quando l'ha preso? Ovviamente mentre io ero in ospedale, quelle rare volte in cui mi lasciava da sola con mio padre perché sennò non si allontana più di qualche metro da me. Si alza dal divano e mi viene incontro con l'espressione di chi sta chiedendo in silenzio. "Sei pazzo." Sono le uniche cose che riesco a dire. "Si, sono stato pazzo di te da quella fottuta sera alla confraternita, non riesco a starti lontano come tu non ci riesci con me. Abbiamo gli stessi vizi, mi completi come non avrei mai immaginato. Posso essere me stesso con te, non devo nascondere nulla, sai tutto di me e non sei scappata anzi mi sostieni. Dico che sei la mia fidanzata e voglio renderla fottutamente vera questa affermazione." Ora si che piango a dirotto. "Si." È la mia risposta alla sua domanda. Prende l'anello dalla scatolina e lo infila al mio dito, mi metto in punta di piedi e lo bacio, la sua lingua trova la mia, ma ci tratteniamo, siamo in sala con mio padre. "Quindi fatemi capire. Vuoi due vi siete fidanzati qui davanti a me?" Annuiamo entrambi, si alza e ci viene ad abbracciare entrambi. Abigail entra in sala e ci comunica che il pranzo è pronto. La tavola è apparecchiata per sei persone. "Aspettiamo qualcuno?" Mio padre è confuso, ma lo rassicurò dicendo che gli altri sono già qui. Oggi mangeremo tutti assieme con anche Abigail, Henry e Connor, resta stupito, ma capisce perché l'ho fatto. Vado ad aiutare Abigail ad impiattare gli antipasti, ci siamo tutti a tavola e ci gustiamo il pranzo. Finito il pranzo rotolo fino la mia camera assieme a Jaxon, siamo stesi nel mio enorme letto quando fa partire la videochiamata a sua madre. Saluto Melania e Mateo, gli faccio gli auguri e poi spegne la videochiamata. Ora tocca a me. Chiamo Sara e mi risponde quasi subito. Mi racconta che Kyle si sta impegnando veramente tanto per non ricadere nelle vecchie abitudini, le ecografie vanno bene, sarà una bella bambina, sono proprio contenta per loro. Stacco il telefono per poi accorgermi che Jaxon non è più nel letto, è andato in bagno, ne approfitto per leggere le mail, mia madre ovviamente non si è fatta sentire, ho mantenuto attivo anche il vecchio numero così che potesse contattarmi, ma non l'ha fatto.
Jaxon
Mi appoggio con le natiche alla sua scrivania, mentre io la guardo con un ghigno voglioso stampato in faccia. "Toccati piccola." Mi guarda dubbiosa, mi avvicino e le tiro via tutti i vestiti che ha addosso e mi rimetto appoggiato alla scrivania. "Toccati, toccati davanti a me Ele." Fa come le ho chiesto, orami il piercing non lo spalmiamo più di pomata, è davvero bello vederla così davanti a me, pronta ad essere scopata. Le sue dita minute scorrono vicino nel suo punto sensibile, mi sto eccitando a guardarla. "Ti piace vero?" Annuisce, detesto quando non mi parla apertamente. "Parla, so che non ti è facile, ma ho bisogno di sentire la tua voce." La amo, cazzo quanto la amo. "Si, ma mi piace di più quando lo fai tu. Vieni qui per favore." Mi sta supplicando e questo aumenta il mio piacere, ho male da quanto sono duro per lei, solo per lei. "Fallo anche tu." La sua flebile voce mi arriva appena, ma capisco cosa vuole, le piace guardare mentre mi tocco, la mia sporcacciona. La accontento, immagino le sue mani attorno a me, no anzi, la sua bocca calda, mentre mi porta al culmine e la sua lingua che accarezza dolcemente la punta del mio sesso. Cazzo ci eccitiamo a vicenda anche se non ci tocchiamo, la sua faccia è una congiura per il mio poco autocontrollo. "Ti piace guardami, lo so quanto sei sporca. Cosa vorresti da me?" Le chiedo, in questo momento vorrei affondare dentro di lei, riempirla ancora e ancora. "Voglio che fai l'amore con me." Scuoto la testa. "Devi essere più specifica piccola." La vedo combattuta se mostrarmi completamente il suo lato sporco o meno, adoro quando mi parla. "Voglio che." Finisci quella dannata frase, non potrò continuare a masturbarmi in eterno, prima o poi cederò. "Voglio che mi scopi il sedere, che tu lo faccia come lo fai sempre, voglio le tue mani su di me, che mi affondi le dita nella pelle." Cazzo quanto è brava quando fa come le dico. È stata brava quindi ora farò quello che mi ha chiesto. "Ora ti scopo il culo, ma poi ti scoperò fino anche non saremo stremati piccola." Mi avvicino a lei che si morde quelle labbra carnose, tutto di questa ragazza mi eccita, mi stendo accanto a lei le sollevo una gamba, la sua schiena è contro il mio petto, le penetro quel suo culetto stretto, cazzo che paradiso. Mi inizio subito a muovere mentre lei emette i miei suoni preferiti, le mordo la pelle del collo, me la mangerei tutta. Non riesco a spiegare cosa mi prende quando faccio l'amore con Elena, mi sento nel posto giusto, mi sento me stesso e sento che lei ama tutto di me, anche la mia dannata perversione. Si lascia fare tutte queste cose sporche da me, sentirmi amato così da una persona che era sconosciuta, non so cosa ho fatto per meritarla, ma lei è la mia occasione di felicità e nessuno potrà separarci. Le lascio un succhiotto bello grande sul collo a riprova che è mia, faccio scivolare un bacio sotto al suo fianco, così da potergli toccare il seno mentre con l'altra mano trovo il piercing e la torturo così da farla gridare più forte. Tolgo la mano perché sento che è vicina. "N-non smettere. A-ancora Jax." Cazzo la mia ragazza è proprio una sporcacciona, pensare che prima di incontrare me era vergine. La accontento tornando a toccarla mentre le scopo il sedere. Mi chiama per nome mentre viene, è un orgasmo prepotente, aveva parecchia voglia la mia piccola. Vengo dentro di lei, non devo usare i preservativi ed è fantastico sentire la sua carne contro la mia, sarebbe stato fantastico sverginarla senza profilattico, ma non potevo rischiare di metterla incinta. Se ci rimanesse ora sarebbe un bel casino, dovremmo riorganizzare le nostre vite e nessuno dei due lavora. Però un giorno so che le verrò dentro senza che lei prenda nulla e allora sarà ancor più eccitante. Ha il fiatone come me. "Sei stata bravissima." Le bacio la schiena, so che sentirsi rassicurata la aiuta, sopratutto dopo che mi ha detto quelle cose sporche e si è sforzata per me. Esco dal suo culetto sexy, la faccio girare e mi ritrovo sopra di lei, le lecco i capezzoli duri, ansima, è già di nuovo pronta per me e io sto diventando nuovo duro per lei, affondo nella sua intimità e ne sono inebriato. La venero mentre lei si contorce sotto alle mie spinte. Porca puttana se mi piace mandarla fuori di testa come lei fa con me. Mi accarezza la guancia con la mano in cui ha il mio anello, quello della NFL che porta al collo salta a desta e a sinistra in mezzo al suo seno, non lo toglie mai. Mi strattona i capelli e io spingo più violentemente il mio sesso dentro di lei, la sento irrigidire i muscoli, viene per me avvicinando i suoi seni alla mia faccia, ci affondo il viso ed esplodo dentro la sua intimità. Scendiamo da questo letto solo quando è ora di cena, l'ho sfinita lo vedo, ma anche io non sono messo meglio, la sua espressione soddisfatta è impagabile.
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Ce n'è sempre una
ChickLitElena è una ragazza solitaria, pochi amici e anche in casa nulla è come dovrebbe essere. La sua vita procede come sempre fino a quel incidente, di lì tutto cambia e i cambiamenti portano sempre aria nuova. La storia è piena di violenza, linguaggio f...