Si sentono davvero delle urla animalesche provenire da una stanza vicino. Probabilmente è Sara con Kyle, certo non l'avevo mai sentita godere così rumorosamente. Mi giro verso Jaxon, la sua mano mi accarezza la spalla, il braccio, nel buio totale riesco solo ad immaginare la sua faccia. Certo che i gemiti di sottofondo non aiutano la nostra situazione. Trova la catenina e me la sfila da sotto la maglia. "Lo porti ancora?" È stupito quanto me di vedere quel anello ancora al mio collo. "Si, mi piace portarlo." Non so che altro dire, c'è imbarazzo tra noi, non c'era mai stato prima d'ora. Mi sfiora l'orecchio dove ho il nuovo orecchino, non fa male è solo strano sentire il metallo fresco. "Philip ti tratta bene?" Cosa c'entra ora lui? "Scusa?" Chiedo senza capire. "Non state assieme? Dopo la sera al pub credevo ci fosse qualcosa tra voi." Sono sgomenta. "Non stiamo assieme e non c'è nulla. Ci ha provato, nulla di più." Stringo il cuscino e chiudo gli occhi per dormire, ma la sua mano che continua a vagare su e giù per la mia spalla mi distrae. "Non pensavo bevessi e fumassi." Riapro gli occhi e sbuffo. "Non avevo mai fatto nulla riguardo al sesso, ma per il resto qualcosa ho provato." Confesso a bassa voce. "Ti sei mai presa una sbronza?" La sua mano mi accarezza la guancia, ha le dita fredde. "No, ho sempre bevuto entro i miei limiti, mai andata troppo oltre." Non siamo noi questi, forse la magia è passata e non tornerà più. Lascio che continui ad accarezzarmi, ma il suo tocco è distaccato. Almeno Sara nella camera accanto si sta divertendo con Kyle. Mi giro dandogli la schiena, non poteva andare peggio di così la serata. "Buonanotte Jaxon." La mia voce è tetra e cupa, quasi non la riconosco. "Che hai?" Mi chiede sporgendosi sopra di me. "Niente." Tiro su col naso. "Forse è meglio se torno a casa." Mi alzo e provo a raggiungere la porta, ma Jaxon mi raggiunge prima che possa anche solo toccare la maniglia. "Scusa, è che non voglio farti star male. È una tortura così per me. Averti così vicina, ma non poter essere me stesso. Scusa piccola, ma non è sicuro mettersi alla guida ora, torna lì con me." Mi lascio convincere a tornare nel letto, mi sistemo sotto il lenzuolo e tiro su con il naso, mi stropiccio gli occhi. "Cosa posso fare per non vederti così?" Trova la mia guancia e asciuga la lacrima. "Si te stesso, dici che una volta che avrò visto come sei veramente non ti vorrò più vedere, ma così è peggio perché decidi tu per me." Appoggio la mano sopra la sua. "Davvero vuoi che non mi trattenga?" Si sta avvicinando, posso sentire il suo fiato caldo. "Si, voglio conoscerti veramente, senza filtri. Ho visto che non hai problemi ha bere e a fumare erba." Lascia scorrere la mano lungo la linea dei miei seni. "Cosa sei disposta a provare?" Mi chiede serio. "Non so, sai che ho poca esperienza, ma se è come quando mi hai messo le gambe sulle spalle, mi è piaciuto e sono disposta a provare, con te." Il suo respiro cambia e il mio assieme al suo. "Quindi lasci decidere me?" È un gioco pericoloso, ma sta sera non mi tiro indietro, complice anche l'alcol. "Si." Le sue labbra sono sulle mie, finalmente oserei dire. "Se è troppo dimmelo, spero di riuscire a fermarmi piccola." Le sue labbra scendono fameliche sul mio collo. "Ok." Ansimo prendendo i suoi capelli tra le dita. "Siamo un po' troppo vestiti." Gli mordo il lobo. Mi sfila la maglietta e la butta da qualche parte, stessa sorte toccano a pantaloncini e mutande, il reggiseno lo lascia per ultimo, ma finisce in un angolo remoto anche quello. Prendo coraggio e strattono giù i suoi pantaloncini con assieme i boxer, li lascio ricadere non lontano dal letto. La maglietta se la toglie da solo, mi fa mettere a gattoni, mi prende la mani e le assicura assieme dietro la mia schiena con la maglietta. Mi allarga leggermente le cosce, struscia il suo sesso sul mio. "Sei pronta per me piccola. Sei bravissima." Mi incita mentre mi penetra velocemente, inizia subito a muoversi velocemente. Ansimo ad ogni botta che sento sulle cosce. Dopo un po' mi assesta qualche sculacciata, non troppo forte. "Si piccola, così." Ansimo mentre bagna un dito con la sua saliva, lo posa sul mio sedere e lo spinge dentro piano. "Jax." Lo avviso, ma lui mi rassicura che tra poco mi abituo e non sentirò più il fastidio. Aspetto a fermarlo, gli ho chiesto io di essere se stesso. "Cazzo, ti scoperei quel culo, ma è ancora troppo presto. Magari un giorno." Un giorno? Quindi lui vede un futuro assieme? Non faccio in tempo ad abituarmi ad un dito che ne aggiunge un secondo. Gemo perché sono completamente alla sua mercè, ma mi piace, è intenso. "Brava piccola, visto nulla che tu non possa reggere." Continua con le sue stoccate frenetiche. Vengo ansimando sul materasso. Poco dopo sento il suo liquido caldo invadermi, il suo sesso pulsa dentro di me. Mi bacia la schiena, passa la lingua lungo la mia spina dorsale, esce da me, si china e sento la sua lingua sul mio sesso. Mi dimeno perché mi sta facendo impazzire, le sue dita si fanno strada di nuovo nel mio sedere. Il mio corpo risponde ai suoi stimoli, sento le sue labbra sulla mia pelle accaldata. Toglie dalle dita dal sedere, mi slaccia le mani da dietro la schiena e butta la maglietta insieme agli altri panni. Mi fa stendere su di lui pancia contro pancia. "Com'è stato?" Mi chiede continuando ad accarezzarmi la schiena. "Mi è piaciuto molto." È la verità, nonostante la situazione non avrei cambiato nulla, finalmente siamo tornati noi. Mi sporgo per baciarlo e la sua lingua trova subito la mia, mi guida ancora nei nostri luoghi preferiti. "Stanotte non dormirai molto piccola." Mi avvisa strizzandomi la coscia. "Mmm, mi piace il programma." Rispondo con voce bassa.
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Ce n'è sempre una
ChickLitElena è una ragazza solitaria, pochi amici e anche in casa nulla è come dovrebbe essere. La sua vita procede come sempre fino a quel incidente, di lì tutto cambia e i cambiamenti portano sempre aria nuova. La storia è piena di violenza, linguaggio f...