2. La genetica non mente

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I miei sono tornati da un giorno dai rispettivi viaggi, si aggirano come avvoltoi lungo la sala, stanno meditando se farmi fare l'operazione a pagamento o invece no. I soldi non sono mai stati un problema perché ora per un intervento necessario fanno storie. "Posso sapere perché ci rimuginate tanto sopra?" Chiedo indispettita perché i soldi per andare a Cancun in vacanza solo loro due ci sono, ma sembra che per la mia operazione no. In questo momento li seppellirei entrambi, il senso genitoriale non sanno nemmeno dove sta di casa. "Bhe hanno chiesto quindicimila euro per operarti subito, non sono proprio due spicci. Certo il medico sarebbe uno dei migliori, ma dovremmo rinunciare a parecchie cose, come il nostro viaggio e anche a parecchie cene al ristorante." Abbasso lo sguardo, come immaginavo i soldi per andare in vacanza ci sono, ma per un'operazione che non riguarda loro due neanche per sogno. Sono già praticamente rassegnata alla stampella per qualche anno, mi alzo dal divano, mi chiudo in camera mia a chiave, non posso nemmeno andarmi a fare una passeggiata, mi stendo nel letto e lascio che le lacrime sgorghino copiose. Mi sveglio la mattina presto, ho gli occhi gonfi, ho pianto parecchio ieri sera, è ancora buio quando entro nella cucina e trovo un biglietto dei miei, sono già ripartiti e non mi hanno nemmeno avvisato. Mi hanno lasciato scritto di contattare l'ospedale e iniziare i test per le malattie ereditarie e di dare anche un test genetico che tanto i campioni li trovo in casa.

Scrivo a Filippo il fratello di Sara per chiedergli se mi può accompagnare all'ospedale. In camera dei miei ho trovato le buste con dentro qualche loro capello. Filippo non tarda a rispondere, tra venti minuti è qui. Metto dei miei capelli dentro ad una terza busta e li chiudo bene. Scendo con largo anticipo dal condominio in cui abito, è metà mattina ormai. Filippo accosta la sua macchina al marciapiede e salgo con non troppa agilità al lato passeggero. "Ti sei poi divertito l'altra sera alla festa?" Gli chiedo curiosa, si gira e mi guarda soddisfatto. "Certo, mi sono scopato a sangue una ragazza abbastanza carina, faceva certi versi. Te invece? Non ti ho mai visto con un ragazzo." Domanda spinosa, ovviamente dovrò mentire. "Io mi diverto più di quanto sembra. Non sono così plateale da mettere in mostra con chi me la faccio." Le risposte evasive funzionano sempre infatti annuisce e ammicca. Arrivati all'ospedale mi accompagna dentro e arrivo al reparto di medicina nucleare per la richiesta del test genetico, mi fanno consegnare i campioni e mi rilasciano i documenti per il pagamento. Dopo esser saluti al primo piano faccio il prelievo per le malattie genetiche anche questo reparto mi rilascia il foglietto per pagare. Torniamo al piano terra e mi metto in fila per pagare, vedo che molte ragazze guardano Filippo. "Fai strage anche qua in ospedale." Punzecchio il mio accompagnatore e lui ride sotto i baffi. Per fortuna i miei lasciano sempre dei soldi in casa, pago quanto dovuto, poi finalmente esco dall'ospedale, oggi è proprio una bella giornata ed è un peccato passarla in casa, ma Filippo avrà da fare e quindi mi riporta dritto a casa. Per fortuna i risultati di questi esami mi arriveranno direttamente a casa. Parcheggia bene vicino al marciapiede, una volta fuori dall'auto mi giro. "Ti posso offrire qualcosa da bere per i tuoi servizi di taxi?" Chiedo per cortesia, mi risponde che ha una lezione importate in facoltà e quindi sarà per un'altra volta. Torno dentro casa ed è vuota, mia sorella è in gita scolastica e torna dopodomani, devo trovare cosa fare per tre giorni, ovviamente ordinerò con consegna a domicilio sia a pranzo che a cena.

Finalmente arrivano i risultati del test genetico e per le malattie ereditarie, apro prima quello per le malattie e vedo che non c'è nessuna nota quindi in famiglia non ho malattie ereditarie e mi si leva un peso dallo stomaco, i miei aspettano curiosi il loro turno per vedere i risultati. Virginia è chiusa nella sua camera con la musica a palla. Lo controllo due volte per essere sicura e poi lo passo a Sonia così anche lei lo guarda attentamente. Apro il test genetico, guardo il primo figlio che è col campione di mia madre e non ci sono sorprese, sono sua figlia senza alcun dubbio, guardo il secondo figlio e ho un mancamento, non c'è nessun valore in comune. Nessun valore in comune può solo voler dire che non sono la figlia di Alessandro, ma allora chi è mio padre? Vedendomi così shoccata Alessandro mi strappa di mano i fogli e inizia a guardarli attentamente. Guardo mia madre negli occhi e resto impalata mentre Alessandro perde le staffe. "Non è mia figlia, di chi cazzo è figlia Sonia?" Urla per poi passargli malamente i fogli, esce sbattendo la porta di casa. Mia madre non ha avuto il tempo di rispondere. "Chi è mio padre se non è Alessandro?" Chiedo davvero allarmata ora. "Non lo so, ma tranquilla Alessandro tornerà e poi decideremo il da farsi sull'operazione." Mi rassicura poco convinta. "Come non lo sai?" Chiedo ora spaventata. "Non lo so, perché non ho avuto storie con altri uomini." Risponde offesa e si rifugia nella sua camera. Cioè non ci credo, l'unica che dovrebbe essere sconvolta dovrei essere io che scopro così che per quasi vent'anni ho chiamato papà la persona sbagliata. Quando Alessandro rincasa va dritto nella camera da letto, non mi degna di nessuno sguardo, barcolla quindi presumo abbia bevuto un po'. Per sta sera non avrò altre risposte quindi mi chiudo nella mia camera e faccio l'unica cosa che so mi calmerà almeno in parte.

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