●2●

3K 115 47
                                    

MORGAN POV'S

La macchina si è fermata davanti al grande edificio, e scendo da essa. Non so il perché, ma il cuore batte più forte del normale. Forse sarà l'eccitazione di rivedere mio padre,o di conoscere persone diverse

<<Bene,ragazze. Tony vi aspetta al diciassettesimo piano,buona fortuna >>

Happy ci avverte la posizione di Tony. Accidenti,diciassettesimo piano?! Non vedo l'ora di percorre ogni singolo piano di questo grattacielo. Entriamo all'interno di esso,e saliamo sull'ascensore.

Mi iniziano a tremare le mani,mia madre se accorge e me la stringe con la sua. Mi fa un dolce sorriso,che mi regala più stabilità.

L'ascensore si ferma,e le porte si aprono. Davanti a me trovo una stanza megagalattica,ci sono scale e vetrate ovunque. C'è persino un banco degli alcolici, una grande cucina,e aggeggi elettronici di vario tipo sparsi ovunque.

<<buongiorno, miss Potz. Il signor Stark vi raggiungerà a breve.>>

Una voce Metallica ci avverte. Mi prendo uno spavento, che mi fa scattare sul divanetto in cui ci eravamo sedute precedentemente.

<<tranquilla,tesoro. Era solo l'assistente di papà, Friday.>>

E ride. Perché ride?! Mi è quasi esploso il cuore,e lei ride.

<<che ci fanno due belle donne come voi,sedute sul mio divano?>>

Mi giro,e lo vedo. È mio padre. Lo riconosco dalla sua voce,per quelle poche volte che ci siamo chiamati. Mia madre si alza,corre verso di lui e gli salta addosso mood koala,e si mangiano la faccia.

Avrei preferito non assistere a questa scena. Si staccano,e mio padre mi guarda dalla testa ai piedi. Si avvicina cautamente a me e ,quando mi ha raggiunto,mi abbraccia. Ricambio,ma mi sento molto a disagio in realtà.

<<è così bello rivederti dopo tutto questo tempo,Morgan. Sei diventata davvero una bella ragazza,complimenti>>

Accetto i suoi complimenti,e sorrido. Mi sorride anche lui. Mi accorgo della grande somiglianza che ci accomuna,e mi sento un po a disagio dato che è come se mi vedessi allo specchio, ma versione maschile.

<<grazie,è bello vedere anche te, papà. >>

Dire "papà" dopo questo tempo è una sensazione strana,ma anche stravagante.

<<Bene. Morgan,ti accompagno nella tua stanza?>>

Dico di sì a mio padre,e camminiamo insieme nei corridoi. Ogni tanto ci lanciamo qualche sguardo,ma ancora non ha aperto bocca.

Ci fermiamo davanti una porta,che si apre da sola. Questa stanza è gigantesca. Il design è molto moderno,infatti sia mobili che il letto sono tutti bianchi. C'è davvero molto spazio.

<<wow,è davvero bellissima! >>

Esclamo io. Faccio un giro su me stessa a braccia aperte,e buttandomi sul letto. Mio padre è accanto a me,che mi guarda divertito con quel suo sorriso bellissimo.

<<sai,Morgan. È davvero bello riavere qui te e la mamma,mi siete mancate molto.>>

Mi dice,sedendosi affianco a me sul materasso. Mi siedo anche io,vicino a lui. Sto solo aspettando delle domande: tipo "che cosa hai fatto in questi ultimi nove anni" oppure "hai degli hobby?" . Ma niente. Rimane in completo silenzio.

<<Direi che è ora di andare a dormire,buonanotte Morgan.>>

E si dirige verso l'uscita,ma lo fermo con la mia voce,dicendogli quello che penso.

<<Da quando sono arrivata,non mi hai chiesto niente. Non pretendo tanto,ma almeno un "come stai"non ti piace?>>

Gli dico molto arrabbiata.

<<è da una vita che aspetto di rivederti, ma non pensavo che fosse stato tutto così...spento>>

Gli dico quell'ultima parola con il filo di voce che mi è rimasto,per non farmi scoppiare a piangere.

<<lo so,tesoro. Ma sono molto stanco,oggi sono andato in missione e->>

Ma fa sul serio? Lo fermo prima che possa sparare altre cazzate.

<<certo,la missione. La missione è sempre stata al primo posto per te. Prima quella,e poi io e la mamma.>>

L'istinto di piangere è svanito,rimane solo tanta rabbia repressa. Mi guarda a bocca aperta,non sa che dire.

<<voglio stare da sola,al momento. Buonanotte.>>

Vado dritta verso di lui,lo accompagno con le braccia all'uscita e gli sbatto la porta in faccia.

Inizio a disfare le valigie,e infine vado al bagno con un pigiama e il mio beauty case per lavarmi. Esco,e mi metto sotto le coperte. Penso un po a quello che è successo prima,ma non mi pento delle cose che ho detto.

Oltre ad essere negativa,non ho paura di dire quello che penso. Se mi passa una cosa per la mente,la devo dire subito.

Alla fine mi addormento il quel letto,che non sento neanche mio.

Apro lentamente gli occhi,ed è giorno. Prendo il telefono, e sono le 10 di mattina. Vado in bagno,mi lavo e mi vesto. Visto che è Settembre e fa anche abbastanza caldo,mi metto un pantaloncino di jeans e un crop top.

Esco dalla mia stanza,e sento dei rumori provenire dalla cucina. Vado verso essa e ,passando davanti alla stanza dei miei genitori,e vedo che dormono assieme abbracciati. Non ci faccio molto caso,ma poi ci ripenso. Se loro sono lì, chi c'è di la?

Come delle spie dell'FBI,cammino lentamente strisciando la schiena sul muro. Arrivata davanti alla porta che ci divide,tiro un calcio ad essa e mi metto in posizione di difesa.

Davanti a me c'è un uomo con i capelli corti,dei muscoli enormi,e una "canottiera" fatta di metallo con due cerchi a sinistra e destra.

Da lui,proviene un urlo da femmina e quindi,senza un motivo,urlo anche io.

<<chi diavolo sei tu?>>

Chiedo all'uomo davanti a me. Alza un braccio in aria,come se stesse aspettando qualcosa.

<<no,la domanda migliore è chi diavolo sei tu, e che ci fai in casa mia?>>

Cos- casa sua?! Non so da dove,ma prende al volo un martello enorme circondato da fulmini. Faccio un passo indietro per lo spavento.

<<questa è casa mia! Io sono Morgan,la figlia di Tony!>>

Mi guarda male,e poi scoppia in una risata molto forte

<<figlia? Tony non ha figli,dovevi inventarti una scusa migliore. Sei nei guai,signorina>>

Avanza pericolosamente verso di me,corro nel corridoio e sento lui dietro che mi insegue. Raggiungo la camera dei miei,e salto sopra di loro mettendomi in mezzo.

<< mamma ,papà ,vi prego aiutatemi quest'uomo vuole uccidermi!>>

Aprono subito gli occhi di scatto,e si muovono velocemente. Mio padre si alza, guarda l'uomo che viene verso di me e molto agitato si mette davanti a lui.

<<nono, Thor lei non è una minaccia. È mia figlia ,imbecille!>>

Thor? Lui è davvero Thor? Ma la domanda migliore è: perché non sapeva della mia esistenza?

ANOTHER TIME//PETER PARKERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora