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MORGAN POV'S

Beh,ieri non è stato come mi aspettavo. Pensavo di ricreare quella "magia" che era uscita dal mio corpo ,quando mi hanno rapita. E invece no,era diverso. Mi sentivo potente,indistruttibile e sopratutto arrabbiata. Non sono riuscita a controllarmi.

<<ciao,tesoro. Come stai?>>

Mi chiede mia madre,entrando dalla porta della camera mia. Si siede vicino a me,stesa sul letto cercando di dormire.

<<si,mamma. Sto bene.>>

Le dico io,cercando di non tornare sull'argomento.

<<Ehi,Morgan. Come va oggi? Stai meglio?>>

Mi chiede mio padre,entrando anche lui nella mia stanza insieme al dottor Banner. Mi metto seduta,e guardo Banner dispiaciuta.

<<va meglio. Dottor Banner,mi dispiace così tanto non era mia intenzione ferirla.>>

Mi guarda con affar ovvio,e poi guarda mio padre. Ripoggia gli occhi su di me,e inizia a spiegarmi cosa mi è successo.

<<tranquilla,lo so. Riguardo i tuoi poteri,essi variano a seconda delle tue emozioni. Quando l'energia era viola,che provavi?>>

Mi chiede Banner.

<<paura.>>

Dissi io com tono freddo, quasi come se non riuscissi a muovere la bocca.

<<bene,quindi quando l'energia era verde,eri->>

Non faccio finire di parlare il dottore,pensando sempre al giorno precedente.

<<incazzata.>>

Mio padre e mia madre hanno il viso preoccupato,mentre il dottor Banner va via per altre ricerche. Anche mia madre va via,così rimaniamo solo io e mio padre.

<<devo chiederti una cosa,Morgan. Quanto ti sei ripresa ieri,cosa ti ha riportato indietro?>>

Lo guardo curiosa,e penso.

<<i-io credo che sia stata la tua voce,papà >>

Dico io,con gli occhi lucidi. Non so come,ne il perché ma lui mi ha riportato al mio stato originario. Si avvicina a me,e mi abbraccia.

<<papà, io volevo andare a scuola e vivere una vita normale. Come posso farlo,ora?>>

Chiedo io,staccandomi dal suo abbraccio.

<<tesoro,troveremo una soluzione. Ora riposati,eh>>

E mi da un bacio sulla fronte. Mi alzo,andando con lui fuori dalla mia stanza.

<<ho riposato abbastanza,papà. Voglio vedere gli altri.>>

Annuisce insicuro delle mie parole,e insieme andiamo al salone. Appena varco la soglia di esso,tutti mi guardano  e io mi sento un po a disagio.

<<scusatemi per ieri,non ho ancora imparato a usare i miei poteri e sono fuori controllo. Mi dispiace,ragazzi>>

Chiedo scusa alla squadra,e mi hanno detto che mi daranno una mano. Cerco tra le persone,il "ragazzo". Si,me lo ricordo. Stava per togliersi la maschera,ma siamo stati interrotti.

Il giorno del mio rapimento, mi ricordo che cercò di aiutarmi ma quel bastardo lo colpì. Vado da mio padre,per chiedergli che fine ha fatto.

<<ehi,papà. Ti ricordi quel ragazzo,con la tuta rossa e blu? Come si chiamava,ehm... Spiderman,giusto? Oggi non è qui come mai?>>

Mi guarda curioso,probabilmente perché pensava mi fossi scordata di lui.

<<lo incontrerai presto,te lo prometto. Ah,comunque,mi  sono scordato di dirti una cosa:da domani andrai a scuola quindi vai a letto presto.>>

Lo guardo storta,pensando che lui sia un folle.

<<papà,e come farò con i miei poteri? Hai visto anche tu che non riesco a controllarmi. >>

Gli dico io,tristemente. Si posiziona davanti  me,afferra le mie spalle e fa un sorrisetto compassionevole.

<<lo so,Morgan. Ma lì ci sarà una persona che ti darà una mano,fa uno stage qui alla Stark. Ti aiuterà a gestire le tue emozioni.>>

E mi da un abbraccio. Gli annuisco leggermente,e do la buonanotte a tutti. Non ci credo,domani inizierò la scuola americana. Un sogno.

PETER POV'S

Mi ha appena chiamato il sig.Stark,dicendomi che dovrò aiutare Morgan visto che a quanto pare ha ottenuto dei poteri. Spero di non fallire,non voglio deludere Tony.

Vado a lavarmi,mettermi un pigiama e andare a dormire per poi svegliarmi la mattina dopo. Perché ho sempre tutto questo sonno?!

Mi alzo,vado in cucina e faccio colazione insieme a mia zia,May. Vado di nuovo a lavarmi,mi vesto e vado a scuola.

Il sign.Stark mi ha dato un determinato compito,però: Morgan non dovrà sapere che io sono Spiderman. All'inizio ero molto confuso ma forse, per i trascorsi che ha avuto in questa settimana, è meglio così.

È meglio non darle altri pesi addosso.

MORGAN POV'S

Mi alzo cinque minuti prima della sveglia,sarà l'ansia. Vado a fare colazione,e in cucina ci sta Pietro che beve una tazza di caffè.

<<ciao,fulmine >>

Gli dico io,per via dei suoi incredibili e veloci poteri.

<<ciao,streghetta>>

Mi dice lui,provocandomi. Alzo gli occhi al cielo,e preparo delle uova e bacon. Un classico.

<<come mai stamattina svegliata presto? Ti svegli alle 11,di solito>>

Mi dice Pietro,facendo una risatina seguita dalla mia. Apprezzo il fatto che se ne accorga. Si,è una sciocchezza ma per me è importante.

<<oggi è il mio primo giorno di scuola. Qui è tutto diverso,e spero di controllarmi>>

Dico io,impiattando la colazione e portare i piatti a me e Pietro.

<<ti do un consiglio. Concentrati sulle cose belle della tua vita,non su quelle brutte. Senno,andrai di nuovo a picco.>>

Annuisco con un sorriso,e lo ringrazio. Credo che sto iniziando a instaurare una buona amicizia con lui,mi sento molto a mio agio.

Mi alzo,vado a lavarmi e a vestirmi. Mi metto un jeans,una felpa nera,le mie AirMax nere,e il giubbotto nero. Se non si è capito,sì. Mi piace il nero.

Prendo lo zaino,e vado in salotto dove mi attende mio padre.

<<papà, mi accompagni tu oggi?>>

Chiedo a mio padre,sperando in una risposta positiva.

<<vorrei tanto,tesoro. Ma sto lavorando insieme al dottor Banner a un progetto. Ti accompagnerà Happy ok?>>

Annuisco,e me ne vado all'ascensore un po delusa. Esco dall'edificio, ed Happy mi aspetta con un van nero.

<<qualcosa di meno appariscente non andava bene?>>

Chiedo io,mentre Happy mi apre la portiera e io mi siedo ai sedili posteriori.

<<lo conosci,Tony. Vuole sempre essere al centro dell'attenzione>>

Mi dice Happy entrando nella macchina,e partendo.

Se devo dirla tutta,non conosco bene mio padre.

ANOTHER TIME//PETER PARKERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora