MORGAN POV'S
Siamo da poco atterrati all'aeroporto di New York,ed io e Peter camminiamo fianco a fianco. Il ragazzo, appunto, prende l'iniziativa di incrociare le nostre dita. Mi giro verso di lui,regalandogli uno dei miei sorrisi più sinceri.
Mi sento bene con lui.
Mi sento completa.A un certo punto vedo un braccio sventolare in aria,e riconosco subito la sua figura.
<<Pet ci vediamo all'uscita,prima devo fare una cosa>>
Gli dico io,dandogli un bacio sulla guancia sotto il suo sguardo interrogativo.
In poco tempo arrivo davanti a quella persona,che ammicca un sorriso forzato.
<< ciao,Pietro.>>
Gli dico io al velocista,che mi stava aspettando.
<<ehi,Morgan. Sai volevo parlarti dopo l'arresto di Beck,ma eri abbastanza impegnata,o mi sbaglio?>>
Chiede lui retorico, intendendo il bacio tra me e l'uomo ragno del giorno prima.
<< è appunto di questo che volevo parlarti. Mi dispiace di non averti detto prima di questa situazione,e so che dovevo farlo.>>
Affermo io,mentre lui trova molto interessanti le sue scarpe.
<<in quel momento ero confusa, e non sapevo davvero da che parte andare. Sei un bravo ragazzo Pietro,e spero che un giorno potrai trovare una persona che ti ami per quello che sei.>>
Continuo io,mentre gli metto una mano sulla spalla. Stavo per andarmene,ma mi prende per un polso e mi fa girare verso di lui.
<< guardami negli occhi, e dimmi che non provavi niente per me.>>
Mi dice lui,e noto che i suoi occhi sono diventati lucidi. La sua presa sul polso sta aumentando,il che mi fa salire una grande voglia di spaccargli il naso.
<<Pietro lasciami,mi stai facendo male>>
Gli dico io,ma lui non molla la presa.
<< ti ho detto di dirmelo,Morgan.>>
Afferma lui,mentre la sua mascella si contrae. Basta,mi ha rotto le palle. Chiudo gli occhi,e mi concentro su farli diventare verdi.
<<e io ti ho detto di lasciarmi. Non costringermi a farti male,Pietro. Potrei non essere responsabile delle mie azioni.>>
Dico io, sentendo pulsare la vena del mio collo. Molla la presa,così ritorno normale.
<< prenderemo due strade diverse,da oggi in poi. È meglio per entrambi.>>
Dico io,mentre raggiungo Peter. Ripenso a una cosa,così cambio percorso e mi dirigo di nuovo da Pietro.
<< quasi dimenticavo: non provo e non ho porvato mai niente per te. Stammi bene,Maximoff.>>
Dico io,guardandolo fisso negli occhi come mi aveva chiesto lui. Giro i tacchi,e lo lascio lì in mezzo al via vai di persone dell'aeroporto.
Gli avrò spezzato il cuore, ma non doveva farlo.
Non con me.Vado all'uscita,e vedo Peter aspettarmi con lo sguardo sul telefono. Alza subito la testa,e mi sorride.
<<voglio farti conoscere una persona.>>
Mi dice lui,appoggiando una mano sulla mia schiena. Camminiamo per pochi metri,e noto una donna litigare con un parcheggiatore. Si gira verso di noi,e Peter gli corre contro abbracciandola.
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ANOTHER TIME//PETER PARKER
FanfictionMorgan Stark,figlia del genio miliardario playboy e filantropo Tony Stark,è una ragazza di 15 anni che si sta trasferendo di nuovo a New York,dopo aver vissuto i suoi ultimi 9 anni in Italia con sua madre. Non sa cosa le aspetterà nella Avengers To...