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MORGAN POV'S

È stato davvero brutto,quello che mi è capitato. Non so chi è quell'uomo,e sinceramente sono molto curiosa di saperlo dato che mi ha fatto diventare qualcosa di indescrivibile.

Mi alzo dal lettino,e vado in cucina per mangiarmi qualcosa,dato che ho una gran fame. Appena arrivata,vedo Thor molto impegnato a smanettare con le dita sul computer.

<<ciao,Thor. Qualche problema col computer?>>

Chiedo io divertita,dato che la sua espressione è molto buffa.

<<bentornata,Morgan. Questo affare non funziona. Come fate voi ad usare queste diavolerie?>>

Dice lui molto arrabbiato. Mi avvicino a lui,e mi metto dietro alle sue spalle andando in suo aiuto.

<<devi premere il tasto di accensione,ecco perché non funziona.>>

Dico io,scoppiando a ridere tornando dietro ai fornelli. Sto cucinando semplici uova e bacon,dato che non so cucinare molto bene. Entra mio padre,e mi guarda male.

<<Morgan,devi tornare a letto. Friday ti deve monitorare sempre.>>

Vado verso di lui,e lo abbraccio. Mi abbraccia forte anche lui,e poi ci stacchiamo.

<<papà tranquillo,sto bene. Non ce n'è bisogno,davvero.>>

Gli dico io,tranquillizandolo. Il Capitano,Natasha,Wanda e Pietro entrano a loro volta in cucina e si preparano anche loro da mangiare.

Dopo che tutti siamo giunti al tavolo,si crea un silenzio imbarazzante,che cerco di riempirlo.

<<accidenti,vi siete mangiati la lingua per caso?>>

Chiedo io,rompendo il ghiaccio. Tutti ridono,e i unisco anche io.

<<Morgan,devo chiederti una cosa. Cosa ti è successo lì dentro,l'altro ieri?>>

Tutti si zittiscono,e io smetto di ridere. Divento seria,ma anche nervosa.

<<tesoro,non sei obbligata a dirlo se non->>

Interrompo mia madre. Voglio che gli altri sappiano di quello che hanno davanti.

<<tranquilla,mamma. Ce la faccio. Mi ha iniettato un liquido nel collo. E-e mi ha detto che c'entrare qualcosa,voi due.>>

Dico io,indicando i fratelli Maximoff. Pietro sbatte un pugno sul tavolo,e sospira fortemente.

<<pezzo di merda. Dobbiamo fare qualcosa,non possiamo permettere che qualcun'altro diventi come noi>>

Dice Pietro a sua sorella,Wanda.

<<Morgan,dobbiamo fare dei test per vedere quali sono stati i tuoi effetti collaterali.>>

Mi dice mio padre. Mi alzo di scatto dalla sedia,molto arrabbiata.

<<effetti collaterali? Poteri,papà. Sono diventata un mostro.>>

Dico io,andandomene in camera mia ignorando i suoi richiami. Mi metto davanti alla grande finestra,a guardare New York,pensante. La porta si apre,e Pietro si mette accanto a me a guardare il panorama.

<<ci sono passato anche io,so come ci si sente.>>

Mi dice lui,facendomi un sorriso compassionevole. Io gli faccio un sorriso forzato.

<<la differenza è che io,quando ho acquisito i miei poteri,ero da solo in una cella. Tu qui hai delle persone che ti vogliono aiutare,non sottovalutare questa cosa.>>

Mi dice Pietro,mettendomi una mano sulla spalla. Si sta dirigendo verso la porta di camera mia,per uscire

<<Pietro,aspetta.>>

Gli dico io. Invece di andarsene,si gira e mi guarda curioso.

<<grazie.>>

E gli sorrido,dicendogli questo. Mi sorride a sua volta,e se ne va. Ritorno in cucina,e mi guardano tutti.

<<va bene papà, vediamo che posso fare.>>

Mio padre annuisce col capo, e ci dirigiamo tutti quanti al piano di sotto,ovvero quello degli allenamenti.

Qui ci sono tutti gli avengers,che non c'erano a tavola. Li saluto con la mano,e mio padre mi fa mettere nel mezzo della stanza,mentre lui e gli altri si mettono dietro una scrivania.

<<ok Morgan.ti ricordi per caso come li avevi attivati,l'altro giorno?>>

Mi chiede il Capitano . Ci penso su,e poi annuisco insicura.

<<b-beh,era come se stessi avendo un attacco di panico.>>

Vedo mia madre,che ha una mano sulla sua bocca. Riesco a capire la sua preoccupazione anche da qui.

<<so che ti farà male, ma devi pensare a quello che ti è successo e cercare di rivivere quelle emozioni,ok?>>

Annuisco alle parole di Pietro,e mi metto in posizione diritta. Chiudo gli occhi,e tiro un sospiro.

Penso a come mi sono sentita in quell'istante in cui mi ha infilzato la siringa nel collo. Sento i muscoli formicolare, e i battiti aumentano.

Penso alla faccia di quegli uomini, e di come se ne fregavano di quello che mi stava facendo quel bastardo. Ora non sto avendo un attacco di panico,ma mi sto incazzando,e anche di brutto.

Sbarro gli occhi,con i pugni serrati. Mio padre,dalla sua armatura,ha innalzato uno scudo, e il capitano ha usato il suo. Tutti stanno cercando di ripararsi da me.

Mi sento di nuovo sospesa in aria,ma stavolta la mia energia non è più viola ma è verde. Visto che non ci sono oggetti in quella stanza,l'unica cosa che fluttua sono io.

Non ho il controllo del mio corpo,e la rabbia sta prendendo il sopravvento. Voglio solo spaccare qualcosa. Anzi. Ho voglia di fare male a qualcuno.

Sempre volando,vado verso gli avengers,e  prendo il dottor Banner,e lo butto in mezzo alla stanza.

Metto i piedi sulla terra ferma,e guardo Banner con un sorrisetto.

<<avanti, Banner. Voglio conoscere il tuo grande amico verde>>

Mi precipito su di lui,e inizio a prenderlo a pugni e calci. In realtà non so perché lo sto facendo, ma mi sento più forte così.

Tutti vengono verso di me,e mi staccano dal dottore. Lui sta cercando fortemente di non trasformarsi,inutilmente.

Finalmente vedo Hulk,e tiro uno spintone a tutti quelli che mi trattenevano ,facendoli cadere per terra

Mi alzo in volo,arrivando alla sua altezza. Chiudo gli occhi,e con un impulso di energia tiro un forte pugno a Banner,che lo fa tirare indietro di qualche metro facendogli spaccare il muro dietro di lui.

Corre verso di me,con l'intento di darmi anche lui un pugno. Innalzo una barriera della mia energia verde,e lui ci si schianta davanti.

<<Morgan,ti prego! Che ti sta succedendo?>>

Sento la voce di mio padre. Sgrano gli occhi,e mi ritrovo in uno stato di trance. Cado bruscamente per terra,e intanto Natasha si occupa di Banner.

Mio padre e i fratelli vengono verso di me,e mi chiedono se sto bene.

Annuisco,e mi rialzo facendomi aiutare da loro. Un braccio avvolge il collo di mio padre,e l'altro braccio il collo di Pietro.

Ho detto di stare bene,ma ho mentito
Non sto affatto bene.

ANOTHER TIME//PETER PARKERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora