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MORGAN POV'S

Ritorno in camera mia,correndo. Lancio lo zaino,e inizio a camminare avanti e indietro nella mia stanza.

Gli dico che lo so? Faccio finta di nulla? Lui non sa che io so quello che non dovrei sapere,quindi è meglio che le cose rimangano così. L'ho anche baciato,e mi è piaciuto. E quando lo vedo nei corridoi a scuola? Che dovrei fare?

Forse dovrei aspettare il momento giusto;il momento in cui lui è pronto. Mi siedo sul bordo del letto e fisso la porta davanti a me,pensante. Da essa,appunto,provengono dei rumori.

Qualcuno ha bussato,quindi io rispondo con un "avanti".
La porta si apre,mostrandomi Pietro. Ho provato a ignorarlo,ma è arrivato il momento che più temevo:il momento del giudizio.

Pietro entra in camera mia,con un sorriso imbarazzato.

<<ehi,come stai?>>

Chiede lui gentilmente,mentre si siede al mio fianco.

<<discretamente bene. A te?>>

Dico io,cercando di non toccare quell'argomento.

<<come al solito.>>

Dice il velocista,grattandosi la fronte. A separarci sono secondi di silenzio che,per me,sembrano ore. Quindi mi alzo,e provo ad uscire da questa situazione imbarazzante.

<<beh,allora ci vediamo tra poco a cena.>>

Dico io,mettendo la mano sulla maniglia. Sento Pietro fare uno scatto verso di me,e afferarmi la mano in modo da impedirmi di andarmene. Mi giro verso di lui,con faccia curiosa.

<<dobbiamo parlare di quel bacio,Morgan.>>

Dice lui,a pochi centimetri  dal mio viso. Mi sposto da quella posizione e inizio a girovagare per la stanza.

<<ti ringrazio per avermi aiutata ieri,Pietro.>>

Gli dico io,non sapendo cosa rispondere. Lui si avvicina a me,mi prende una mano,e mi guarda negli occhi.

<<hai provato qualcosa,vero? Io... beh,io sì. >>

Dice lui. Trattengo il respiro per un po,e poi sputo il rospo.

<<io non so cosa ho provato. È stato tutto così veloce e inaspettato.>>

Gli dico io. Lui sospira,per poi rispondermi.

<<lo so,un po come me.>>

Dice lui, scherzando. Io sorrido,e guardo in basso scuotendo leggermente la testa pensando alla sua battuta.

<<ti lascerò del tempo per capirlo,Morgan. A dopo.>>

Dice lui,avvicinandosi al mio viso e lasciare un delicato bacio sulla guancia. Se ne va dalla camera,e io mi butto di schiena sul letto.

<<signorina Morgan,la squadra la sta aspettando in sala pranzo.>>

Mi avverte Friday,facendomi prendere un infarto. Un'altra volta. Inizio ad odiare questa cosa,davvero. Mi alzo,ma una fitta alla schiena mi impedisce di camminare correttamente. Maledetto Steve Rogers.

Vado in sala da pranzo,zoppicando leggermente con una mano sulla schiena. Sono tutti seduti a tavola,che mi guardano non appena hanno sentito il rumore della porta.

<<tesoro,tutto apposto? Perché cammini così strana?>>

Chiede mio padre,affiancandomi e aiutandomi a camminare.

ANOTHER TIME//PETER PARKERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora