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MORGAN POV'S

Siamo tutti e 4 in cucina. Io e mia madre siamo sedute su due sedie,e dall'altra parte del bancone ci sono mio padre e quello che dovrebbe essere Thor.

Nessuno parla. Il dio dei fulmini mi tira delle occhiatacce curiose,e mio padre fa avanti e indietro con una mano sul mento.

<<pretendo delle spiegazioni. Stark,perché non hai detto a nessuno che avevi una figlia?>>

Decide di parlare Thor,per primo.

<<sta arrivando tutta la squadra,ti dirò tutto quando ci saranno anche gli altri.>>

Non capisco. Perché non ha voluto parlarne con nessuno? Non avevo abbastanza importanza per lui? Mi alzo dalla sedia,delusa ancora una volta.

<<come puoi non aver detto a nessuno di me?! Che c'è, adesso ti vergogni di me?>>

E me ne vado,con le lacrime agli occhi. Odio il fatto che la gente mi veda debole. Mi butto a pancia in giù sul letto,con le mani in faccia. Sento aprire la porta.

<<chiunque tu sia,vai via.>>

Dico io mantenendo sempre quella posizione.

<<senti,Morgan mi dispiace. Lasciami spiegare->>

Dalla voce riconosco che è mio padre,quindi mi alzo con i gomiti,e mi posiziono davanti a lui.

<<mi dicevi che eri contento che io fossi qui,e non dici a nessuno della mia esistenza?! Come puoi fare questo a tua figlia!>>

Gli urlo contro,con tutta la rabbia che c'è in me

<<Perché mi vergognavo,ok? Non di te,ma perché avevo lasciato una figlia piccola,con solo sua madre dall'altra parte del mondo.>>

Mi urla lui contro,stavolta. Ha gli occhi lucidi. Sospira fortemente tra ogni frase che dice.

<<mi vergognavo di non aver fatto il mio dovere, ovvero il padre.>>

Rimango senza parole. Pensavo che non fosse pentito di quello che mi aveva fatto,ma mi sbagliavo. Vederlo in questo stato,mi fa quasi pena.

<<so che dovevo dirlo agli altri,m-mi dispiace>>

Si scusa balbettando. Forse sarà per il suo orgoglio. Lo abbraccio,e ricambia. Ho pensato al peggio,e mi sbagliavo.

<<mi scuso anche io,non dovevo dirti quelle cattiverie papà >>

Si,le pensavo ma forse avrei dovuto essere più delicata. Ci stacchiamo da quell'abbraccio rassicurante.

<<ora voglio presentarti a tutta la squadra. Faremo un bello show quindi resta qui,e quando ti chiamo mi raggiungi. Ok,tesoro?>>

Annuisco divertita dal suo egocentrismo,e mi posa un dolce bacio tra i capelli. Se ne va,poco dopo cammino per il corridoio,mi metto vicino alla porta della cucina,e aspetto solo il mio nome.

Sento che c'è tanta gente di là. Sono molto emozionata,non vedo l'ora. Sento il lontananza che parlano e tutti stanno chiedendo a mio padre perché non ha mai detto niente.

Lui lo spiega,e finalmente sento il mio nome.

<<bene,ragazzi. Detto questo vi presento mia figlia,Morgan>>

Esco dalla porta,e vedo tantissime persone. Alcune facce le riconosco,dato che anche in Italia alcune volte trasmettevano sul telegiornale le loro avventure .

Tutti mi guardano curiosi. Io alzo la mano,e li saluto con un solo gesto. Un "ciao"di gruppo mi accoglie,e mi imbarazzo un po. Si alzano,e mano a mano si presentano.

Ho conosciuto: il migliore amico di mio padre,Rhodey. Molto simpatico direi. Poi Captain America,ovvero Steve. Davvero un bell'uomo . Occhio di falco, che mi ha chiesto di chiamarlo solo Barton. Wanda e Pietro Maximoff,due fratelli. Natasha,una bellissima donna ed ha un fantastico umorismo. Poi Sam e Bucky,che si prendono in giro con le loro battute. Il Dottor Bunner,molto timido.

Arriva poi il turno di Thor. Si posiziona davanti a me e mi scruta attentamente.

<<scusa per prima,non sapevo chi fossi>>

Dice grattandosi  la nuca,e mi sorride a disagio.

<<tranquillo,non sapevo neanche io chi fossi tu.>>

E gli sorrido. Wow,sono tutti così simpatici e divertenti. Adoro questo momento. Mio padre,con un grande sorriso,si affianca a me e avvolge un suo braccio sulle mie spalle.

<<sai,doveva esserci un'altra persona,ma purtroppo oggi non è potuta venire. La incontrerai presto,però >>

Mi dice mio padre,un pochino triste. Adesso mi ha incuriosito.

<<ah,davvero? Chi è?>>

Alza la sua mano,e con un dito dice "no" agitandolo a destra e sinistra.

<<nono. Dovrai aspettare fino ad oggi pomeriggio,signorina. >>

Mi dice lui,andando poi in cucina. Deve essere una persona importante,se non mi ha detto neanche il suo nome.

PETER POV'S

Un rumore si infiltra forte nelle mie orecchie,come un virus in un computer. Apro gli occhi,e spengo la sveglia. Molto svogliatamente,mi alzo e vado in bagno a lavarmi. Indosso la mia tuta rossa e blu,e sopra indosso i miei vestiti per la scuola.

Eh sì, avete capito bene. Io, Peter Parker, sono Spiderman. La mia storia la sapete già, quindi non credo debba dirvi come ho assunto i miei poteri,no?

Faccio colazione,e do un bacio sulla guancia a mia zia,May. Prendo velocemente lo zaino ed esco da casa. Guardo l'orologio,anche oggi è tardi.

Cammino più veloce,e sono arrivato a scuola. Entro,apro il mio armadietto e prendo i miei libri.

<<Ehi,amico. Come butta?>>

Il mio migliore amico Ned,mi tocca la spalla e mi giro per salutarlo. Noi due abbiamo un saluto speciale,ed è stato molto difficile impararlo.

<<ciao,amico. A me bene. Andiamo a lezione di spagnolo?>>

Annuisce,e andiamo nella classe. Mentre camminiamo Ned mi parla,ma non lo sento. Qualcosa attira la mia attenzione. Anzi,qualcuno. Liz, la ragazza che mi piace ormai da tanto tempo.

Ha una carnagione scura,delle labbra carnose,capelli neri e ondulati e un corpo perfetto. È così bella...

A distrarmi,è il mio telefono che squilla. Lo prendo,e vedo che è il signor Stark.

<<ehm,amico. V-vai,io vado un attimo al bagno>>

Annuisce e se ne va,mentre io vado a rinchiudermi nello sgabuzzino delle scope e rispondo.

<<s-salve signor Stark , come va?>>

Dico io balbettando. Ogni volta che chiama,per l'esaltazione,non riesco a parlare bene. È più forte di me,non riesco a contrastare questa emozione.

<<bimboragno,vieni all'Avengers Tower. Abbiamo una novità>>

Mi dice lui. Purtroppo devo rimandare al pomeriggio,ora no.

<<mi dispiace signor Stark,ma ho già fatto troppe assenze,e se ne faccio altre mi buttano fuori. V-va bene di pomeriggio? >>

Spero davvero che mi dica che vada bene.

<<va bene,ragazzo. A dopo.>>

E chiude la chiamata. Per fortuna non mi ha sgridato...quindi vado a lezione,e penso: quale sarà la novità?

ANOTHER TIME//PETER PARKERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora