Capitolo 5

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Arrivai alla partita in anticipo, rimanendo all'entrata della palestra, aspettando Jungkook. Non so perché lo stessi facendo, ma è come se ci fossimo dati un appuntamento, e mi sembrava scorretto non rispettarlo. Mi ero dimenticato però di un fatto importante: non avevo il suo numero. Inoltre, aveva detto che ci saremmo visti alla partita, quindi forse sarebbe potuto venire con qualcun altro, o direttamente al termine. Perché mi stavo facendo tutti questi problemi?

Aspettai lì per quasi un quarto d'ora, finché non arrivai a ridosso dell'orario d'inizio. Per Taehyung era importante vedermi in prima fila, e non sarei mancato per nulla al mondo.

Jungkook non arrivò, e così, un po' deluso entrai.

<<Jimin!>>, mi sentii chiamare. Mi voltai sorridendo, incontrando però Chen con in mano un fiore.

<<È per te>>, mormorò porgendomelo.

<<Grazie>>, sussurrai. Mi guardai intorno, ma c'eravamo solo noi due.

<<Aspetti qualcuno?>>, domandò innervosito.

<<No, possiamo sederci>>, affermai incamminandomi. Inspirai il profumo proveniente dal fiore, sentendomi subito meglio, li amavo. Ogni tipologia, ogni colore, erano tutti meravigliosi. Ci accomodammo in prima fila, l'uno accanto all'altro. Mise una mano sulla mia gamba, stringendola. Qualche giorno fa, avrei dato di matto dalla gioia per un contatto spontaneo da parte sua, ma questa volta, mi diede fastidio. Ero ancora arrabbiato per il suo comportamento, e questo era solo l'inizio della nostra conoscenza. Un fiore e un sorriso, non basta.

<<Sei molto bello stasera>>, si complimentò. Arrossii.

<<Grazie, anche tu>>, sorrisi. Guardai la sua mano, immaginandone un'altra, che scacciai subito dalla testa.

<<Sta per iniziare la partita>>, affermò avvicinandosi. Appoggiai la testa sulla sua spalla, per la stanchezza, o per l'emozione non saprei dire. Non riuscivo a decifrare cosa stessi provando in quel momento. Ero felice da una parte di averlo accanto a me, ma non come due giorni fa. Come se la mia mente fosse presa da altro, a me sconosciuto.

<<Non può aver fatto un'azione del genere! È inconcepibile, è palesemente un fallo!>>, esclamò alzandosi. Mi cadde la testa all'indietro, colpito a sorpresa dal suo movimento brusco. Non aveva pensato che sarei potuto cadere all'indietro con una sua spallata? Lo guardai sconcertato, prendendo le distanze.

Non dissi nulla, mi soffermai su Taehyung che correva avanti e indietro per tutto il campo, arrivando a fare canestro. Qualche posto in avanti era presente Yoongi, che vista la scena, si alzò in piedi, urlando di essere orgoglioso di lui e che di sicuro avrebbero vinto.

<<Jimin che succede? Hai freddo? Vuoi qualcosa da bere?>>, mormorò Chen voltandosi verso di me. Mi regalò un sorriso dolce, promettendomi che sarebbe andato a prendermi qualcosa di caldo, che però non volevo in quel momento.

<<No, grazie, va tutto bene>>, affermai tornando nella posizione di prima. Mi accarezzò la schiena, notando la mia rigidità.

<<Mi dispiace per il movimento brusco>>, si scusò.

<<Non c'è problema>>, affermai. Rimanemmo così, io fra le sue braccia, e la sua testa appoggiata sulla mia. Mi sentivo bene, in pace, come se tutto si fosse appena fermato, come se fossi finalmente tranquillo. Finché non gli squillò il telefono. Lo tirò fuori leggendo il nome nel display, per poi rifiutare la chiamata.

<<Era Jin>>, affermò. Ovviamente.

<<Non avevate chiuso i rapporti?>>, chiesi infastidito.

<<Forse non ha ancora accettato la cosa>>, si giustificò. Presi di nuovo le distanze, guardandomi le mani. Perché ero uscito con lui?

Squillò di nuovo, portandomi a trovare una scusa per alzarmi, e andare via di lì.

<<Rispondi pure>> affermai, lasciandolo solo. Mi fece segno di restare, che avrebbe messo il viva voce, ma non mi interessava ascoltare le loro conversazioni. Avevo bisogno di qualcuno su cui porre la mia fiducia, non da controllare in modo possessivo.

Guardai la fine del primo set, e durante la pausa andai in bagno, per sciacquarmi il viso. Mi sentii subito meglio quando l'acqua gelata mandò via il rossore delle guance che avevo accumulato a causa di Chen, e questo mi fece sentire più libero, a mio agio.

Dopo essermi guardato un po' di volte allo specchio, raggiunsi di nuovo l'entrata, trovando Jungkook appoggiato alla porta, con in mano il telefono. Appena mi vide lo posò in tasca, sorridendo e venendomi incontro.

<<Pensavo non fossi venuto, non ti ho visto fra gli spettatori>>, spiegò avvinandosi. Misi un braccio fra di noi, facendogli segno di non toccarmi di nuovo.

<<Ho fatto qualcosa di male?>>, chiese preoccupato.

<<Non amo il contatto fisico, e tu lo cerchi un po' troppo>>, affermai. Mi fece segno di seguirlo, portandomi in una parte della palestra che non avevo mai visto. Sembrava quasi un nascondiglio, dove si intravedeva tutta la partita, senza che gli altri vedessero noi. Erano presenti diversi materassi, tra cui uno grosso che buttò a terra per sederci.

<<Intendi per il fatto che ti sfioro sempre le mani? Lo faccio per sentirti vicino, mi dispiace se ti ha dato fastidio>>, si scusò.

<<Non importa, tranquillo>> affermai, sdraiandomi. Ero stanco, stanco delle mie emozioni. Vengono molto sottovalutate, e nessuno si rende davvero conto di quanto possano stancare. Ho passato la giornata a pensare, a cercare di controllare ciò che provo, ad evitare i problemi, e tutto questo sforzo mi ha sfiancato.

<<Non tocco tutti, e non ho la mania di allungare le mani come pensi tu>>, affermò citando le mie parole di qualche giorno fa.

<<Ero arrabbiato. Tendo ad offendere ed esagerare quando mi prende>>, confessai. Mi sentivo libero, spensierato ad averlo affianco. Si tratta di qualcosa che non si può spiegare, una delle sensazioni che vivi senza accorgertene subito, ma che cambiano il tuo modo di vedere le persone. Ognuno di noi si accorge subito se c'è un'affinità, in particolare vedendo come il nostro corpo reagisce alla presenza dell'altro. E la sua presenza, mi rendeva tranquillo.

<<Ho notato hyung, comunque non mi sono offeso. Forse eri ubriaco>> disse, sdraiandosi accanto a me. Rimase a debita distanza, alternando lo sguardo tra me e il soffitto.

<<Non lo ero, non bevo mai fino ad ubriacarmi. Tu?>>, chiesi mettendomi su un fianco. Mi sollevai la testa con un braccio, rimanendo incantato a guardarlo. Non mi ero accorto di quanto fosse bello, e le luci artificiali della palestra, aumentavano il tutto. Creavano un contrasto splendido fra il nero dei suoi capelli, e la pelle chiara, candida. Sembrava puro. Con i suoi piccoli sorrisi, gli sguardi senza malizia, senza secondi fini. Questa era l'impressione che mi dava.

<<Neanch'io hyung. Ma so come divertirmi senza esagerare con l'alcol>>, affermò voltandosi verso di me. In quel momento desideravo averlo vicino, infatti portai lentamente la mia mano fra di noi, aspettando che facesse la prima mossa, e così accadde. La strinse nella sua, intrecciando di nuovo le nostre dita, portandomi a sorridere nel notare come la mia scomparisse nella sua così grande.

<<Jimin che succede?>>, affermò Chen, portandomi via da Jungkook.

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So che ho scritto io la storia e dovrei essere imparziale con i miei due amori Jikook, ma Jungkook é meraviglioso 😍

Fatemi sapere cosa ne pensate!

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