Capitolo 8

871 79 47
                                    

Il lunedì seguente mi ritrovai di nuovo in classe, a seguire il corso di inglese. Questa volta costrinsi io Taehyung a seguirlo con me, ma decise di abbandonarmi all'ultimo per il suo caro fidanzato Yoongi. Così rimasi da solo, seduto in ultima fila, aspettando che il professore arrivasse.

Trascorsi tutto il weekend con Chen, andammo al cinema, al ristorante, a giocare a basket. Ero un frana, ma pur di passare del tempo con lui me lo sarei fatto andare bene. Mi insegnò qualche passo, arrivando a giocare una minipartita, che si concluse con la sua vittoria ovviamente.

Ricordai il tutto con aria sognante, appoggiando la testa sui palmi delle mani, finché non scorsi la figura di Jungkook sedersi in qualche posto più avanti di me.

<<Jungkook>>, lo chiamai. Non si voltò. Così mi alzai, radunando le mie cose, ponendomi davanti a lui. Pur notando la mia presenza, continuò a non rivolgermi la parola.

<<Ora sei tu che non mi parli?>>, scherzai. Ruotò la testa, incatenando gli occhi ai miei, che mi scavarono dentro in un secondo. Erano così profondi ed espressivi da costringermi a distogliere lo sguardo.

<<Lasciami stare Jimin>>, disse provando ad alzarsi. Lo fermai con un braccio, scivolando la mano fino alla sua, che strinsi, avvicinandolo a me. Rimanemmo fermi per un secondo. Lui a guardarmi, ed io a capire cosa diavolo mi fosse successo per cercare spontaneamente un contatto con lui.

<<Dobbiamo parlare>>, affermai portandolo via dalla classe. La lezione poteva fottersi, avevo bisogno di chiarire con lui. Ne sentivo la necessità, quasi fosse una priorità in quel momento.

<<Non vengo da nessuna parte con te. Siamo estranei no? Bene, non perderò una lezione per parlare di cose che non mi interessano>>, disse risedendosi. Cercai di portarlo via con me, ma era molto più forte e non si scostò di un millimetro.

<<Solo un minuto>>, cercai di convincerlo. Scosse la testa, facendomi segno di andare via. E così feci, allontanandomi con la coda fra le gambe, sentendomi tremendamente in colpa. Lui mi rende emotivo, ed io non lo sono, e non lo sarò. Però posso fare un'eccezione, perché è stato estremamente gentile nei miei confronti, so riconoscere le brave persone e lui fa sicuramente parte di quelle.

Così tornai da lui, notando come si fosse spostato, sedendosi fra gli ultimi posti, prendendo appunti. Mi sedetti accanto a lui, aspettando che concentrasse l'attenzione su di me.

<<Lo fai apposta? Vuoi rovinarmi anche lo studio ora?>> sussurrò, cercando di non far voltare tutti gli studenti.

<<Sono testardo, e se mi metto in testa una cosa non demordo. Quindi finché non parliamo ti tormenterò>>, dissi soddisfatto. Mi rivolse un sorriso, che corresse poco dopo.

Passammo la prima ora di lezione così, lui che scriveva, ed io a guardarlo. Lo studiai per un po', facendolo arrossire di tanto in tanto nel momento in cui i nostri sguardi si incontravano. Si percepiva una tensione palpabile fra i nostri corpi, come se si stessero richiamando. In quel momento, avrei tanto voluto abbracciarlo.

<<Hyung smettila>>, sussurrò al mio orecchio, facendomi avvertire brividi in tutta la schiena.

<<Di fare cosa?>>, domandai innocente.

<<Di sfidarmi>>, continuò sorridendomi.

Partirono i quindici minuti di pausa e Jungkook chiuse il quaderno, aspettando che gli altri ragazzi si alzassero, per raggiungerli.

<<Dove vai?>> dissi, muovendomi più velocemente di lui.

<<Vado a fare una passeggiata, visto che dovrò stare seduto anche per le prossime due ore>>, continuò. Non gli permisi di posare nulla, prendendo il suo zaino e mettendolo dietro di me. Roteò gli occhi, sbloccando il telefono.

<<Lo fai apposta?>>, dissi esasperato.

<<Jimin non hai una lezione da seguire? Chen non ha tempo per te?>> chiese, togliendo la mano dalla mia. Perché era così freddo, quello che è successo non mi sembrava così grave.

<<Smettila di trattarmi male e approfittiamo della pausa per stare insieme>>, esclamai. Mi guardò sorpreso, cosa che ero anch'io. La sua presenza mi confondeva, stavo iniziando a dire cose strambe.

Non mi ascoltò ugualmente, alzandosi. Così mi decisi, non l'avrei fatto scappare di nuovo. Lo presi per le braccia, facendolo tornare indietro e mi sedetti, questa volta, sopra di lui.

<<Sai che posso benissimo alzarmi e farti cadere no?>>, ribatté.

<<So che non lo farai>>, risposi. Ne ero sicuro, non mi avrebbe mai fatto del male.

<<Cosa te lo fa credere?>>, chiese. Portò le braccia ai lati dei miei fianchi, mettendomi più comodo. Mi trovavo esattamente sopra di lui, con le sue mani addosso, il viso vicinissimo al mio, e nulla di tutto ciò mi stava infastidendo.

<<Sento che posso stare tranquillo quando sono con te>>, sussurrai incerto. Mi era scomodo parlare di ciò che sentivo, ma se questo fosse servito per riavvicinarlo, l'avrei fatto.

<<Ti fidi di me?>> chiese, portando una mano sul mio viso. Rimasi immobile, avvertendo qualcosa di bello insediarsi nel mio stomaco, qualcosa che non avevo mai sentito e che mi fece desiderare di più.

<<N-non lo so>>, balbettai.

<<Cosa volevi dirmi?>> domandò, tenendomi stretto a lui.

<<Che mi dispiace per quello che ho detto, non è che non ti considero un amico, è che ci conosciamo da poco e non mi sembrava il caso presentarti come qualcuno di importante davanti al mio->>

<<Ragazzo, davanti al tuo ragazzo. Non c'è problema, ho capito dopo che fosse per quello. Credo che essere amici non rovini la tua relazione>>, spiegò. La mia cosa? Dio, non riesco a pensare.

Mi portai una mano sul viso, cercando di coprire la visione del suo. Ci riuscii per poco, finché lui non mi portò fra le sue braccia, appoggiando la testa sulla sua spalla, notando la notevole differenza con quella di Chen.

Non disse nulla, nemmeno io. Rimanemmo legati l'uno all'altro, in attesa che qualcuno si staccasse, cosa che non avvenne. Ero così in pace con me stesso, da sentirmi finalmente libero di potermi esprimere, di mostrargli alcuni lati di me ignari a tutti. Solo a lui, solo con lui.

<<Grazie per avermi difeso, l'ho apprezzato tanto>>, mormorai. Mi lasciò un bacio sulla testa, ed io mi alzai. Per quanto non volessi, non potevo certo approfittare della sua gentilezza. Inoltre, mi sembrava fuori luogo visto che da lì a poco sarebbero tornati tutti in classe.

<<Di nulla>>, disse sorridendomi. Mi allontanai di più, lasciandogli spazio per alzarsi e sgranchirsi le gambe.

<<Allora io vado, ci vediamo in giro>>, lo salutai. Ricambiò il gesto con la mano, non distogliendo mai lo sguardo dal mio.

<<Hyung?>>, mi richiamò.

<<Tutto quello che ho detto lo pensavo davvero>>, disse avvicinandosi.

<<Quindi quando hai detto che sono bello..>>, mormorai.

<<Sei molto più che bello Jimin, e Chen non l'ha capito>>, disse prima di lasciarmi un bacio all'angolo della bocca e andandosene.

Lui sarebbe stata la mia fine. 

--------------------------------------------
Innamorata di loro, basta. 😍
Fatemi sapere cosa ne pensate!

Love's Expressions (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora