Capitolo 10

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<<Sentire cosa? Non sento proprio nulla>>, dissi staccando le sue mani da me. Avevo i brividi e non credo sia per il freddo, ma glielo lasciai credere.

<<Vestiti hyung, non voglio che ti ammali>>, mormorò. Sembrò deluso della mia risposta, ma non gli diedi peso. Doveva andarsene, la situazione stava già degenerando.

<<Penso sia meglio che tu vada. Prendi il borsone e portalo a Tae>>. Lo presi, porgendoglielo.

<<Certo, come vuoi. Ci vediamo domani allora>>, affermò tirandosi in piedi. Mi appoggiai al muro, aumentando la distanza fra di noi, in modo tale da lasciarlo passare senza che mi toccasse, o mi sarei sciolto fra le sue mani, desiderando altro. Notò tutto, assumendo un'espressione dubbiosa.

<<Ciao Jungkook>>, accennai un sorriso. Mi salutò con la mano, chiudendo la porta dietro di sé, portandomi a lasciare un grande sospiro di sollievo. Cos'era appena accaduto?

Mi sedetti a terra, sentendomi sopraffatto dalle emozioni e dal cuore in gola. Appoggiai l'orecchio alla porta, sentendo la sua voce. Era ancora lì, e stava parlando con qualcuno. Taehyung.

Mi sembrò tutto molto sospetto, ma cercai di fare meno rumore possibile continuando ad ascoltare. Non capii praticamente nulla, se non una frase di Jungkook.

"Non posso fare nulla perché mi respinge continuamente. Ci ho provato hyung, ho fallito"

Aspettai con ansia che uno dei due entrasse in camera per raccontarmi cosa diavolo stesse succedendo. Finché non avvertii il bussare della porta, che mi portò ad alzarmi in piedi.

<<Che ci facevi dietro alla porta? Stavi ascoltando?>> domandò Tae, entrando.

<<Cosa ha detto Jungkook su di me? Lo hai mandato tu qui?>>, chiesi a raffica.

<<Jimin calmati, cos'è tutto questo interesse per Kookie? Stai tranquillo, non è successo nulla>>, rise. Posò il borsone dove lo avevo trovato, e si sedette, prendendo in mano un libro che prontamente lanciai dall'altra parte della stanza.

<<Ti ho fatto una domanda Taehyung>>, replicai duramente.

<<Non iniziare ad usare quel tono da stronzo con me o non parlerò>>, mi ricattò. Mi conosce troppo bene. Annuii con la testa, cercando di calmarmi ed ascoltare ciò che aveva da dire.

<<Gli ho chiesto di starti vicino>>, affermò.

<<Cosa? Di nuovo? Non sono un povero ragazzo sofferente a cui tutti devono prestare aiuto. Smettila di chiedere alla gente di starmi vicino, non ne ho fottutamente bisogno!>>, sbraitai. So di essere complicato, so di essere stronzo fino al collo, ma odio la compassione e sapere che Jungkook si fosse avvicinato a me solo perché il mio migliore amico glielo aveva chiesto mi feriva profondamente.

<<L'ho chiesto solo a Jungkook, vedo che ti sta simpatico. Mi ha detto che ti sei comportato abbastanza bene>>, spiegò.

<<In che senso scusa?>>, chiesi. Quindi tutto quello che faccio con Jungkook passa per lui? O ne è in qualche modo a conoscenza? Sono finito in un film senza saperlo?

<<Non sei il solito stronzo antipatico con lui, come mai Jimin?>>, domandò dolcemente.

<<Non ci riesco>> affermai, buttandomi sul letto accanto a lui. Una volta. Solo una volta avevo alzato la voce perché continuava a toccarmi finendo per sentirmi una merda, e non voglio ripetere l'esperienza.

<<Non voglio che pensi che non ti voglia bene, perché so che ci tiene ad essere tuo amico, è evidente>> continuò.

<<Cosa gli hai raccontato di me da suscitare questo stato di pena?>>, lo aggredii.

<<Jimin io gli ho chiesto solo di starti vicino, non di frequentarti. Gli ho solo detto che sei una persona difficile, ma buona, e anche lui ha detto di essersene accorto. Se è rimasto con te è perché in qualche modo gli piaci, sta bene con te>>, affermò. Gli....piaccio?

<<Inoltre questo fatto risale a qualche giorno fa, dopo la palestra. Ti sembra che possa andare da tutte le persone con cui parli e dirgli di provare a capirti? Ovviamente no. L'ho studiato per un po', ho visto come si comporta con te, e devo dire che è riuscito a conquistarmi, vorrei che fosse tuo amico>>, spiegò. Mi tranquillizzò molto. Distesi improvvisamente tutti i muscoli delle gambe, non accorgendomi di quanto li avessi contratti per la tensione accumulata. Volevo che si legasse a me per com'ero, che mi conoscesse nel profondo, e apprezzasse ogni mio lato, come io apprezzo i suoi. Ora che lo so, posso stare sereno. Non voglio perderlo.

<<Comunque devi farti gli affari tuoi>> precisai, alzandomi.

<<Perché tu non ti fai mai i miei no? Chi ha parlato con Yoongi dicendogli che ero ferito, ma ancora innamorato di lui, e che c'era ancora qualche speranza fra di noi se mi avesse chiesto scusa?>>, mi incalzò.

<<Ma è diverso, voi vi amate>>, precisai. Scrollò le spalle, sorridendomi.

<<E voi vi volete bene, ma tu sei troppo riservato per dirglielo>>, continuò. Mi appoggiai leggermente, giusto per fargli capire che non mi era piaciuta la sua mossa, ma non potevo non abbracciarlo. Mi portò con sé, facendomi vedere cosa avesse comprato di nuovo, raccontandomi la giornata trascorsa con Yoongi. Ormai vivevano praticamente insieme, e non capisco dove visto che ci sono solo due letti nella stanza di ognuno. I letti sono abbastanza grandi, ma dev'essere scomodo convivere in quel modo. Avere una casa propria sarebbe davvero stupendo. Accontentiamoci del bagno non in comune, è già una grande fortuna.

Disse di averlo portato a casa della sua famiglia, presentandolo come fidanzato ufficiale. Ero davvero felice per loro, stavano insieme da anni, ed era giusto un lieto fine per la loro storia d'amore. Yoongi aveva commesso degli sbagli, tra cui quello di baciare un altro, dopo una piccola litigata avuta con Taehyung. Lui ne uscì distrutto e si lasciarono. Però l'amore, se è vero, lega per sempre, ed eccoli qui, di nuovo insieme, più innamorati di prima.

Chissà se accadrà la stessa cosa fra me e Chen, vorrei tanto un amore vero, che mi faccia fare follie, che mi scaldi il cuore, che mi stravolga la vita.

<<Questo è tutto, ora vado da lui>>, disse.

<<Di già? Ma non ci vediamo quasi mai, non puoi rimanere qui per una notte? MI manchi Tae>>, affermai deluso. Capisco la necessità di recuperare il tempo perso, ma non volevo perdere il mio migliore amico. Non lo vedevo neanche più a lezione, lo trovavo in camera solo quando doveva prendere dei vestiti, o raccontarmi qualche novità. Mi manca molto il nostro rapporto.

<<Quando ti innamorerai Jimin, quella persona diventerà la tua priorità, e tu sarai la sua. Te lo auguro tesoro, perché ognuno di noi merita qualcuno che lo ami, ma tu ancora di più. Spero che Chen possa essere quello giusto per te>>, disse tenendomi stretto a lui. Lo speravo anch'io, ma qualcosa dentro di me, mi faceva dubitare che potesse essere vero.

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