Capitolo 13

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<<Dimmi che è uno scherzo>>, lo scongiurai. Jungkook mi guardava divertito, mentre avvertivo il desiderio di scomparire dalla faccia della terra per non ritrovarmi in quella situazione così scomoda.

<<No, saremo coinquilini davvero>>, disse. Mi prese per mano, chiudendo la porta alle mie spalle e inoltrandosi nella stanza. Erano già presenti le sue cose, sistemate in giro, come se fosse stato qui per tutto il pomeriggio.

<<Non possiamo vivere insieme. Dov'è Taehyung?>>, chiesi disperato. Non posso vederlo tutti i giorni, averlo accanto in ogni momento, mi avrebbe reso tutto più difficile.

<<Mi ha chiesto di avvertirti, ed eccomi qui, non sei felice?>>, affermò turbato. Gli rivolsi il miglior sorriso falso che ero in grado di creare, staccando la sua mano dalla mia. La sua stretta non era come quella di Chen, forte, salda. Lui l'accarezzava, la cercava, la sfiorava. E questo mi faceva impazzire ogni volta che i nostri corpi entravano in contatto.

<<Si ma lui dov'è adesso? Perché non mi ha avvertito di nulla? Non capisco cosa stia succedendo>>, affermai arrabbiandomi. Non può continuare ad evitarmi così. Qualsiasi cosa abbia da dirmi deve farlo di persona, senza mandare tramiti solo perché non vuole lasciare il suo ragazzo da solo. Specialmente se mi devo ritrovare sempre Jungkook davanti.

<<Ora ti spiego, siediti>>, affermò. Non lo ascoltai.

<<Hyung vieni qui>>, disse aprendo le braccia. Col cavolo che lo avrei abbracciato.

Mi prese di peso, portandomi ad aggrapparmi a lui per non cadere, finché non buttò due cuscini a terra, sedendosi sopra, con me in braccio. Cercai di guardare la porta davanti a me, dimenticando la sua mano che mi massaggiava il collo, e quel suo dannato profumo da uomo che non mi lasciava pensare. Ma lui era così, espansivo, ed allungava sempre le mani quando si trattava di me.

<<Tocchi sempre tutti così tanto?>>, esclamai infastidito. Mi spostai di scatto, togliendo violentemente le sue mani, rubandogli un cuscino. Noi due non siamo nulla, e non posso accettare che mi sfiori ogni volta che lo desidera.

<<Solo te hyung>>, ammise guardandomi dritto negli occhi. Figuriamoci, bello com'è, non ha nessun ragazzo che gli corre dietro, con cui provarci. Non ci credo.

<<Come no>>, dissi ridendo. Mi riportò su di lui, accarezzandomi le guance. Mi sciolsi a guardarlo, con quel sorriso dolce, il suo respiro caldo, lo sguardo penetrante. Era un pericolo.

<<Ti puoi calmare ed ascoltarmi? Perché sei così agitato quando sei con me? Rilassati hyung>>, disse baciandomi gli angoli della bocca. Dovetti far fede a tutta la mia pazienza per non allontanarlo via, perché so che lo avrei ferito. E per quanto mi costi stare fermo, e in silenzio, non lo avrei mai fatto soffrire.

<<Non sono per nulla agitato. Non voglio parlare di me, ma di Taehyung, quindi spiega>>, sospirai. Appoggiai la testa sulla sua spalla, e lui allargò le gambe per lasciarmi lo spazio necessario per scendere dalla sue. Era abbastanza imbarazzante trovarmi sempre in braccio a lui.

<<Vuole vivere con Yoongi per passare più tempo insieme. La prova della convivenza sarà definitiva per capire se sono pronti entrambi per superare i problemi del passato e amarsi completamente. Non trovi sia stupendo?>>, domandò. Seguii poco il discorso, troppo impegnato a calmare i batti del cuore accelerati. Mi sentivo completamente in preda alle emozioni, come se si fosse improvvisamente annullato tutto. Come se ci fossimo solo noi due, solo le sue coccole che continuava a riservarmi.

<<No, trovo sia un enorme problema averti qui>>, mi lasciai scappare. Mi liberai dalla sua presa, raggiungendo il mio letto. Mi guardava dispiaciuto, ma non sapevo come affrontare la situazione.

<<Perché? Pensavo saresti stato felice del cambio, non sarà per molto tempo, forse una settimana>>, spiegò. Una intera settimana con lui? Sarei morto fra le sue braccia.

<<Perché proprio tu?>>, domandai esasperato. Si avvicinò di nuovo, inginocchiandosi. Prese le sue mani nelle mie, stringendole. Mi guardò sospettoso, ma non vidi freddezza nel suo sguardo. Nemmeno una volta.

<<Perché sono il compagno di stanza di Yoongi, e può cambiare solo con me. Mi ha chiesto un favore e non ho nessun problema ad aiutarlo, sono felice di vivere con te>>, affermò dolcemente. Più lo respingevo più si avvicinava. Finché non lo spinsi via, cercando il telefono. Questa volta, il mio carissimo migliore amico, me l'avrebbe pagata. So benissimo che l'ha fatto apposta, perché sa che infondo non voglio stare da solo, ma neanche con Jungkook. Avrei chiesto al mio ragazzo, Chen di vivere con me, e di sicuro non ci sarebbero stati problemi.

<<Ne parlerò con lui, e vedremo>>, affermai mettendomi sotto le coperte. Per fortuna se ne andò, chiudendosi in bagno. Perché tutte a me. Come glielo avrei detto a Chen? Io non vorrei mai che vivesse con un altro ragazzo, specialmente se fosse così amorevole e carino come Jungkook.

<<Hyung capisco quale sia il problema, ma possiamo risolverlo>>, rispose tornando sui suoi passi.

<<Si, se te ne vai>>, esclamai.

<<Non darò fastidio a Chen, lo prometto. Non mi intrometterò più nella vostra relazione. So che sei arrabbiato per quello che è successo oggi, per avervi interrotto, ed è normale che tu non mi voglia qui. Ma sappi che non vi disturberò più, e se desiderate stare soli me ne andrò. Farò anche pace con lui se lo desideri>>, disse tutto d'un fiato.

<<Perché è così importante per te stare qui, con me, dimmi la verità>>, affermai. Questa volta cercai io un contatto, che mi concedette subito. Lo portai accanto a me, guardandolo dritto negli occhi. Era di una bellezza straordinaria.

<<Perché voglio conoscerti meglio. Non so se siamo davvero amici o no, ma credo che potremmo esserlo. Insomma, tu non lo vuoi?>>, domandò attirandomi a lui. Eccomi qui, di nuovo su di lui, con le braccia sul suo petto. A causa della posizione scomoda, cademmo uno sull'altro, scoppiando a ridere. Mi ritrovai vicinissimo al suo viso, che d'istinto accarezzai.

<<Sei troppo gentile>>, sospirai.

<<E tu sei troppo freddo. Non hai qualcuno o qualcosa che ti scaldi il cuore? Non ti viene voglia ogni tanto di abbracciare le persone a cui tieni? Ti rivolgergli una parola d'affetto? Fa stare bene sai?>>, disse sfiorandomi le labbra. Le separai, cercando di dire qualcosa, ma non riuscii a pronunciare nulla, perché l'unica cosa che volevo in quel momento era perdermi in un suo bacio.

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