Hazel's pov
Durante l'intero ballo non stacco gli occhi dai suoi, è come se stesse comunicando con un semplice sguardo.
Alla fine tutti si fermano e cambia la musica, ormai si è fatta notte e qualche stella comincia a spuntare nel cielo.
- Amore...- poggio entrambe le mani sulle sue braccia.
- Dimmi piccola?
- Andiamo via ti prego.
- Subito, vado a dire a mio padre che stai male e che ti porto in stanza e resto con te. - mentre dice ciò si toglie la giacca e me la mette attorno alle spalle. Questo piccolo gesto mi scalda il cuore e mi stringo nella sua giacca.
- Aspetta vengo con te. - dico seguendola, infondo è meglio fingere in due che da sola.
Roberto si trova vicino al tavolo dei regali e assieme a lui c'era un'altra coppia, mia madre non è con lui perché sta parlando animosamente con una signora di bell'aspetto che sembra attendere impazientemente qualcuno che la salvi.
- Quanti regali! È meraviglioso speriamo sia così anche al nostro. - dice la ragazza della coppia sconosciuta rivolgendosi al partner.
- Ehi papà possiamo parlare un attimo? - dice Alex avvicinandosi a lui.
- Si certo! - sembra alquanto sollevato di non dover ascoltare quella donna per qualche minuto.
- Hazel non si sente bene, forse aver mangiato qui al freddo le ha fatto venire un indigestione - mentre parla tengo una mano sullo stomaco e faccio una smorfia da "sto sicuramente per vomitare" - perciò la accompagno al B&B e resto là che se peggiora vi avviso.
- Ottima idea! Proprio questo intendevo con "comportarti da brava sorella" e mi raccomando Hazel fatti fare qualcosa di caldo così starai meglio.
- Grazie appena arriviamo se riesco mi faccio fare una camomilla.
- Brave ora andate! Vi faccio chiamare un auto.
Alex non ci pensa due volta mi mette una mano sulla schiena e l'altra sul braccio e mi trascina verso il punto in cui l'auto ci aveva lasciato all'andata, lontano dagli occhi di tutti.
- Finalmente. - dice riprendendo a respirare in modo normale.
- Grazie, non sarei riuscita a rimanere lì ancora. - l'abbraccio e poggio la testa sulla sua spalla.
- Ti avrei trascinata via di lì a poco se non mi avessi detto niente tu. - mi accarezza la schiena.
Mentre parliamo sentiamo il rumore del motore di un auto arrivare e ci stacchiamo.
Quando si ferma accanto a noi notiamo che è lo stesso autista dell'andata.
- Ma lei è lo stesso che ci hai accompagnati? - chiedo una volta entrata dietro.
- Si esatto, ogni piccolo gruppo ha la sua auto e il suo autista.
- Ah wow.
Il resto del viaggio di ritorno non spiccichiamo parola, mille sono i pensieri che ho in testa e probabilmente sono gli stessi di Alex ma non parlarne non fa che aumentare i dubbi. La voglio, la necessito, in modo viscerale, profondo. E spero che lo voglia anche lei.
Tanto sono persa nei miei pensieri che non mi accorgo di essere già arrivati al B&B.
- Grazie mille per essere venuto! - lo ringrazia Alex salutandolo mentra va via - ora andiamo dentro V E L O C E M E N T E.
Scoppio a ridere e mi rilasso leggendole negli occhi la mia stessa urgenza.
Una volta rientrate incontriamo Sandra.
- Ciao Sandra! - sorrido guardandola - ascolta se dovessero tornare mia madre e Roberto digli che mi hai fatto una camomilla e che poi siamo andate a dormire.
- Vedo che hai deciso di seguire il dirigibile e non l'ancora. Brava, lo faccio volentieri - sorride felice e ci saluta - ah ragazze a proposito, la porta finestra può essere chiusa da fuori con la chiave della stanza. - così dicendo ci fa l'occhiolino e scompare.
- Ancora e dirigibile? Non sto capendo e ammetto di essere gelosa. - Dice passandosi una mano tra i capelli.
- Magari dopo ti spiego ma non ora. - dico ridendo e apro la porta della camera facendola entrare.
- Si ora voglio fare di tutto tranne che parlare.- dicendo questo mi prende per i lembi della sua giacca e mi sbatte contro la porta cominciando a baciarmi prima piano mostrandomi il bisogno che aveva di baciarmi poi con sempre più foga.
Ricambio tirandola a me dalla cravatta e poi gliela tolgo in una frazione di secondo e la butto per terra.
Lei fa lo stesso con la giacca poi si stacca dal bacio e mi guarda.
- Girati piccola. - annuisco e mi giro dandole la schiena.
Sento le sue dita sfiorarmi la schiena mentre mi slaccia il vestito per poi farlo scivolare dal mio corpo accompagnandolo con le mani fino a farlo cadere a terra.
Risale con le mani e poi le stringe con forza sui miei seni nudi.
Gemo di piacere colta alla sprovvista e approfitta della mia distrazione per cominciare a massaggiare i capezzoli con due dita. Mi appoggio con la schiena sul suo petto gemendo e li tira con forza.
- Ti piace piccola? - mi chiede all'orecchio con voce roca.
- Si. T-tanto. - gemo ancora più forte quando li tira ancora poi porto le mani sulle sue e le faccio scorrere sui miei fianchi.
Mi giro verso di lei e la guardo per poi cambiare le posizioni e sbattere lei contro la porta.
Mi sporgo verso di lei per baciarla con foga e nel mentre le slaccio la camicia e la tolgo buttando anche quella per terra.
Nel frattempo il bacio si fa più intenso e le nostre lingue si scontrano, le stringo i seni da sopra il reggiseno poi però scendo con le mie mani sui suoi pantaloni.
Mentre la bacio le slaccio la cintura e poi i pantaloni.
- Basta hai avuto troppo controllo per i miei gusti. - sorride guardandomi, mi lascio un bacio leggero sulle labbra e uno sulla fronte poi prendendomi per i fianchi mi fa sdraiare sul letto.
- Sei bellissima Haze. -arrosisco alle sue parole e solo ora mi accorgo di essere praticamente nuda, finché avevo il suo corpo addosso non mi sembrava di esserlo.
- Tu lo sei Alex. - dico sinceramente mentre si toglie i pantaloni e sale sul letto sopra di me.
- Ti voglio piccola.
- Prendimi. - così dicendo poggio le mani sulle sue guance e la bacio dolcemente ma con trasporto.
- Se qualcosa non va fermarmi okay?
- Si amore.

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Ridipingimi Il Cuore
RomanceAlexandra 20 anni, Hazel 18. La madre di Hazel si innamora di un importante uomo d'affari, Alexandra è sua figlia. Sono due ragazze apparentemente diverse, due mondi distanti, che quando entreranno in contatto non potranno vivere l'uno senza l'altro...