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Una volta cambiata busso alla stanza di Alex.
- Alex ti aspetto in cucina quando vuoi scendere.
- Si mi sto cambiando ora arrivo.
Arrivata in cucina apro qualche sportello per trovare un vassoio e lo trovo dentro al mobile sopra il lavandino.
Sospiro guardando quanto sia alto e prima di prendere la sedia provo comunque ad arrivarci, ma un'altra mano un po' rovinata sulle nocche lo prende prima di me.
Sorrido mentre appoggia il vassoio vicino a me, mi mette in un primo momento le mani sui fianchi e poi mi abbraccia da dietro.
- Davvero non sei arrabbiata con me?- sussurra tra i miei capelli.
Metto le mani sulle sue e appoggio la mia schiena al suo petto.
- Non sono arrabbiata con te. L'hai fatto per me.
Mi giro nel suo abbraccio così da guardarla negli occhi e le metto le mani sulle braccia.
- Però per favore se mai dovesse esserci una prossima volta non cominciare tu perché se finisce male ci vai tu nei casini.
Mi guarda negli occhi.
- Ti stai preoccupando per me?- chiede con un pizzico d'incredulità nella voce.
- Si. Quindi ti prego ascoltami.
Annuisce guardandomi.
- Me lo prometti?
- Ci proverò.
La guardo negli occhi poi passo le braccia attorno alla sua vita e l'abbraccio.
Mi stringe a sé e con una mano mi accarezza la schiena.
Chiudo gli occhi rilassandomi.
Dopo un po si stacca per guardarmi.
- Che gli hai detto per non farlo demordere?
- La verità.
Mi stacco da lei girandomi verso il lavello per lavare dei pennelli.
- Cioè?
- Che non mi metterei mai con un ragazzo.
- Perché? -mentre lo dice mi volto dandole le spalle.
Mi prende le braccia per fermarmi e mi gira verso di lei.
- Sono lesbica.
Abbasso lo sguardo sulle mie braccia, non tento neanche di liberarmi perché mi tiene stretta.
- Guardami -mi sussurra e alzo il viso guardandola -non è niente di male.
- Lo so, ormai me ne sono fatta una ragione.- rido tornando a lavare i pennelli ma lei mi ferma le mani, prende i pennelli e li asciuga con un panno accanto al lavabo.
- Quando l'hai scoperto?
La guardo stupita e mi appoggio al mobile del lavandino.
- A circa 10 anni ho capito di provare qualcosa per la sorella di Davide, ha la tua età, quando siamo diventate più grandi mi ha confessato di provare qualcosa anche lei.
- E...?- mi guarda interessata.
- E niente è finita che abbiamo preferito restare amiche perché non lo sappiamo neanche noi.
- Ma lei ci prova ancora?
- Si, non si arrende mai.- rido guardandola.
- E Davide lo sa?
- No, non si è nemmeno mai accorto di niente.
- Lei ti piace?
- Cos'è un interrogatorio?
- Si mi piace, o almeno mi piaceva. Ora ci siamo fatte le nostre vite. Hai altre domande o ti va di fare qualcosa??
- Tipo? - mi guarda incrociando le braccia.
- Possiamo guardarci un film mangiando pop corn- indico la scatola sullo scaffale.
- Oppure?
- Hai qualche idea?
- Beh - mi porge i pennelli - hai mai provato il body painting?
- In effetti mai - prendo i pennelli guardandola -mi faresti da tela?
- Certo! Chi sennò?
- Però andiamo in camera almeno ti sdrai.
La prendo per mano e la trascino in camera facendola sedere sul letto poi comincio a cercare i vari colori e a metterli su un piatto, prendo un pennello e torno da lei.
- Devi toglierti la maglia però.- rido guardandola.
- Puoi sempre disegnarmi sulla maglia tanto è bianca.- dice indicandosela.
- Non sarebbe più body painting.
- Allora levamela.- mi prende le cose dalle mani poggiandole accanto a sè sul letto.
- Ti fanno male le mani?- mi avvicino a lei e le sollevo la maglia -dai alza le braccia - dico più dolcemente e lei fa come dico sollevando le braccia e le levo la maglia mettendola su una sedia.
- Ora sdraiati che sennò sto scomoda.- rido guardandola.
- Dipingi pure sopra il reggiseno tanto devo lavarlo.- si sdraia a pancia in giù con le braccia incrociate sotto alla testa e io sorrido prendendo pennello e tempere e comincio a dipingere dopo essermi inginocchiata accanto a lei.
- Puoi anche sederti su di me tanto sei leggera.
- Ci avevo già pensato ma dopo che devo fare dei ritocchi.
- Ah hai capito, senza chiedere lei..
- Beh se ti dà fastidio dimmelo...- sussurro concentrata osservando il lavoro e mi siedo sul suo sedere tornando a dipingere.
- Mi dai tutto tranne che fastidio...-Sussurra ma tutta concentrata non percepisco bene ciò che dice.
Quando finisco sorrido felice del risultato e faccio una foto poi mi alzo da sopra di lei.
- Ma come già fatto..?- si lamenta leggermente alzandosi e andando verso lo specchio.
Si gira di spalle per poter osservare il risultato e mi guarda mentre vado verso di lei.
Le metto le mani sui fianchi e le guardo la schiena dallo specchio.
- Ti piace?
- Van Gogh...la notte stellata.
- Si.- sorrido e alzo lo sguardo per incontrare i suoi occhi.
- Perché proprio questo quadro?
Abbasso di nuovo lo sguardo sullo specchio.
- Perché è quello che stai diventando per me, la luce nella notte buia. Un cielo unico. È come se finalmente mi sentissi al sicuro e tranquilla come quando guardo questo quadro.
Mi solleva il viso mettendo una mano sulla mia guancia e si abbassa dandomi un bacio lento sulla fronte, questo istante vale più di mille parole.
- Se ti fidi di me vorrei provare anche io a dipingere su di te.
Annuisco e mi prende le mani riportandomi vicino al letto, si siede e poi fa sedere me a cavalcioni su di lei.
La guardo negli occhi arrossendo appena quando sento le sue mani prendere i bordi della mia maglia per toglierla.
Dopo averla tolta mi osserva, mi aspetto un qualche commento negativo ma non dice niente, prende semplicemente il pennello, lo intinge nel colore verde e lo appoggia poco sopra il mio seno sinistro e chiudo per un attimo gli occhi sentendo il freddo della tempera scorrere sulla mia pelle.
Sale col pennello e mi mette una mano su un lato del collo per sostenermi e sull'altro lato dipinge.
Quando riapro gli occhi poco dopo noto come mi osserva, ha lo stesso sguardo che un artista ha davanti alla sua opera d'arte.
Mi solleva per le gambe e mi fa mettere in piedi accompagnandomi allo specchio.
Ha disegnato una sorta di apertura sul cuore e dei rami si diramano sul collo e sul petto.
Mi avvicino allo specchio osservandomi.
- É questo cosa vorrebbe dire?
- Che la tua dolcezza conquista.
La guardo attraverso lo specchio, mi sorride e le sorrido anche io arrossendo.
Mi giro andando da lei e l'abbraccio legandole le braccia attorno alla vita, non mi importa di sporcarci tutte con il colore, non mi importa di niente ho solo bisogno di questo, stare tra le sue braccia.
Mi abbraccia subito dopo anche lei attirandomi di più a sè e mi lascia un bacio tra i capelli, respiro il suo profumo e i battiti del mio cuore cominciano ad aumentare.
Mi prende le mani e lega le mie braccia attorno al suo collo,poi sento le sue mani scorrere lungo i miei fianchi e una volta sulle mie cosce mi solleva.
Lego le gambe attorno alla sua vita e la guardo.
- Mi devi dare una mano a togliere il colore dalla schiena- mi spiega -quindi vieni in bagno con me.
- Va bene Alex.- le sorrido e mi porta nel bagno di camera sua, incrociando ogni tanto i suoi occhi con i miei poi mi mette giù e dopo essersi tolta le scarpe e i pantaloni entra in doccia.

Ridipingimi Il CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora