XIV

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Sento il materasso piegarsi e una mano accarezzarmi i capelli.
- Haze - sussurra piano una voce - svegliati piccola.
Mi spavento sentendo una mano toccarmi la spalla e mi sveglio di colpo mettendo le mani su quelle che sono le braccia dell'altra persona.
Spalanco gli occhi e mi ritrovo Alex davanti.
- Alex!
- Ehi ehi calma, non volevo spaventarti.
- Scusa...
Mi rilasso e lei mi accarezza con una mano una guancia e l'altra mano la fa scorrere sulla mia schiena.
- Non ti preoccupare, buongiorno. Ti ho svegliata perché stanno tornando i nostri ed è quasi ora di pranzo.
- Oddio ho dormito così tanto?
- Si - ride guardandomi - ne avevi bisogno.
- Grazie allora per avermi svegliata. - le sorrido appena poi mi lascia un bacio sulla fronte e si alza uscendo dalla mia stanza, lasciandomi sola.
Forse è senza di lei che mi sento sola.
Mi metto dei pantaloncini e una canottiera e scendo in infradito andando in cucina.
La trovo intenta a prepararmi una ciotola con latte e cereali al cioccolato.
- Ti ho fatto la colazione, in realtà l'ho fatto senza pensarci non so se ti può piacere.
- Sisi mi piace grazie Alex - mi siedo guardando i cereali galleggiare sul latte e sento i suoi passi allontanarsi da me, prima che se ne vada mi giro.
- Alex, ti devo chiedere una cosa.
Sembra sollevata dalle mie parole.
- Qualsiasi cosa.
- Perché ti sei comportata così con me?
Si morde il labbro, mi sembra di averla colta di sorpresa e allo stesso tempo sembra ancora più sollevata.
- La verità?
- Si per favore.
Si avvicina a me che sono seduta sullo sgabello dell'isola e mi guarda negli occhi.
- È stato mio padre.
- Tuo padre??
- Si, mi ha chiamato e mi ha chiesto di te, mi ha chiesto come stesse andando tra di noi..- sospira e si morde l'interno del labbro - gli ho detto che mi sto legando a te e mi ha intimato di non legarmi troppo perché vuole chiedere a tua madre di sposarlo. Diventeremmo sorellastre.
Sento il cuore spezzarsi e non riesco nemmeno a spiegarmi il perché, infondo Alex mi ha ferita col suo comportamento, mi sono sentita tagliata fuori...ma la verità forse è che con lei sto troppo bene per fermarmi a questo, per essere sorelle e magari cercare di evitarci.
Mi sembra stupida come domanda, la risposta da parte mia è palese ma da parte sua...
- Non legare troppo se poi si devono sposare perché?
Mi mette una mano sul collo appena sotto l'orecchio e col pollice mi accarezza la guancia.
- Perché... - chiude gli occhi e sospira poi li riapre - perché non vuole che io mi innamori di te e che rovini i suoi stupidi piani.
Comincia ad agitarsi e allontana la mano da me, io le prendo entrambe le mani per fare in modo che non si allontani e si stupisce, probabilmente pensava che l'avrei allontanata per la verità che trapelava dalle sue parole.
- Per questo hai fatto quello che hai fatto...per starmi lontana, magari facendoti odiare, così da dargli quello che vuole. - dico più a me stessa che a lei rendendomi conto della verità.
- Si ma in quello stesso giorno mi sono resa conto della cazzata che stavo facendo, perché devo allontanarmi dall'unica persona che mi abbia mai fatto stare veramente bene e sentire amata e a casa, perché dovrei fare tutto questo per uno che dice di essere mio padre ma non si preoccupa dei miei sentimenti.
La guardo negli occhi e la sua verità mi fa tremare il cuore tanto che mi si inumidiscono gli occhi e lei se ne accorge e si avvicina appena di più a me calmandosi.
- Non farlo, non allontanarti.
- Non lo farò...ma i prossimi giorni dobbiamo fingere o farà di tutto per separarci anche se siamo maggiorenni. E non so come reagirei se lo facesse.
Le metto una mano sul collo e le dita tra i suoi capelli, lei si avvicina a me e posa le mani sui miei fianchi.
- Faremo quello che dobbiamo fare. - dico sorridendole.
- Tanto saremo in stanza insieme, lì non dobbiamo fingere, mio padre ha prenotato due stanze separate ma ho chiamato il B&B e gli ho chiesto una stanza singola oltre al piccolo favore di mentire a mio padre.
Mi rilasso e lei si avvicina ancora di più, stringendomi i fianchi.
Poggia la fronte sulla mia e chiudiamo entrambe gli occhi, respiriamo piano l'aria tra di noi e per un attimo ci sembra tutto apposto, come se ogni cosa stesse andando per il verso giusto poi però sentiamo il chiavistello girare nella porta e questa si apre.
Alex sospira e mi lascia un bacio sulla fronte poi si stacca per andare ad accogliere i due.
- BUONGIORNO RAGAZZE SIAMO TORNATI.
- BENTORNATI! - urlo per poi tornare a mangiare i cereali anche se la fame mi è passata.
- Ciao tesoro come stai?? - entra mia madre in cucina con Roberto e fa la finta madre per bene dandomi un bacio sulla guancia.
- Tutto bene tu? Voi?
- Tutto bene grazie, sono andati bene questi giorni. -risponde Roberto con un sorriso.
- Sono felice allora, comunque se non vi dispiace salgo che faccio la valigia.
- Va bene dopo pranzo partiamo.
- Va bene corro.
E corro davvero, dritta in camera, poi però mi rendo conto di non sapere ne la destinazione né cosa portare allora vado da Alex e busso alla sua porta.
- Ehi - dice Alex aprendo la porta e sorridendomi .
- Ehi, ho giusto qualche domanda per te.- dico ridendo.
- Dimmi.
- Allora non ho idea di dove dobbiamo andare e di conseguenza cosa mi devo portare? Cioè fa freddo, fa caldo??
- Fa caldo ma alla sera c'è fresco e andiamo al mare, si sposano al mare.
- Davvero?! - mi si illuminano gli occhi - amo il mare.
- L'ho notato dai tuoi occhi. - sorride e io mi mordo il labbro guardandola.
- Vado, così mi sbrigo a farla e possiamo pranzare.
- Si perché vogliono pranzare tutti insieme come una "famiglia modello".
- Non farmi vomitare per favore. - sospiro e torno in camera.
Preparo velocemente la valigia mettendo dentro cose leggere, tra cui anche un costume e una felpa, oltre al vestito ben piegato.
- Dai ragazze scendete!
È Roberto, dopo quello che mi ha detto Alex la sua voce è diventata insopportabile, non che già non lo fosse per me.
Esco da camera mia e scendo le scale di corsa trovando tutti a tavola.
Mentre mangiamo ci raccontano delle camminate che hanno fatto, della giornata alla spa e degli affari che è riuscito a concludere, ma non ascolto, non ascolto veramente almeno, percepisco le voci ma non le distinguo.
Prima di sparecchiare mi volto verso Alex la quale si è probabilmente resa conto dei miei sentimenti e con gli occhi mi fa percepire un "tutto bene?", Io annuisco sorridendo.
- Vado a preparare le ultime cose poi sono pronta - le sorrido alzandomi - tutto pur di scappare da qui. - rido guardandola.
- Siamo in due. - ride anche lei cercando di non farsi sentire.

Ridipingimi Il CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora