- Tra poco vengono anche Roberto e Alexandra per aiutarci e portare la roba.
Dice mia madre irrompendo in camera mia.
- Sempre bello quando le persone bussano comunque va bene mamma.
Neanche il tempo di finire la frase che suonano alla porta e mia madre tutta sorridendo urla.
- Eccoli!
Io sospiro e torno a sistemare le mie cose, in realtà non ne ho molte sono più i pennelli, i disegni e i colori a riempire le scatole, ma non vado da nessuna parte senza di loro.
- Possiamo parlare?
Mi prende un colpo e mi giro trovando Roberto.
- Vi prego bussate.- sospiro passandomi una mano tra i capelli -comunque certo.
- Lo so che è un grande cambiamento ma tua madre ci tiene molto ed è felice.
- Lo so infatti non sto rovinando niente e non dico nemmeno niente.
- Si lo so ma spero che sarai felice.
- Certo ora è meglio se continuo sennò non finisco più.
- Sisi ti lascio fare, perdonami.
Sorrido ricambiando il suo sorriso poi mi giro verso lo scaffale e chiudo gli occhi.
Vorrei urlare, il loro menefreghismo mi da i nervi ma devi contenermi, Roberto ha ragione, mia madre è felice, è il suo momento e non voglio rovinare niente.
Butto qualche libro sul letto, con troppa rabbia, anche se mi pento poco dopo sperando di non averli rovinati poi passo al piano più altro della libreria ma tra la rabbia e il fatto che sono bassa non riesco a prendere i libri, una mano li afferra per me.
- Sei nana dovresti prendere una sedia per arrivarci.
Mi giro e trovo Alexandra che poggia quei libri in uno scatolone sicuramente in modo più delicato di me.
- E poi loro che ti hanno fatto?- dice indicando quelli sul letto buttati alla rinfusa.
- Anche tu!? Ma vi costa tanto bussare?- dico stanca.
- Ti stavano per cadere in testa mi dovresti ringraziare per essere entrata e non averti lasciata al tuo destino.
- Scusa- sospiro -è la stanchezza.
- Tranquilla. Ti porto qualche scatolone in auto okay?
- Grazie- le sorrido e ne prendo qualcuno anche io andando a caricare le cose nell'auto.
Mi si spezza il cuore, infatti non parlo, nemmeno quando mi chiedono se ho preso tutto, vorrei solo chiudermi in camera e non uscire ma nella mia vera camera non in quella che mi sta aspettando.
Una volta a "casa" porto le cose in camera con l'aiuto di Alexandra.
Quando va via mi chiudo dentro e comincio a sistemare tutto, attaccando anche i miei disegni.
L'odore della tempera e della carta mi rilassa così riesco ad addormentarmi, dormo quasi per un giorno intero. E passo i successivi 3 giorni in camera a dipingere scendendo per prendere da mangiare e da bere. Decisi di continuare così fino a quando una sera sento bussare alla porta.
- Hey Hazel ci vogliono dire qualcosa, hanno chiesto di scendere per cena.
- Arrivo!
Pulisco le mani meglio che posso, passando prima in bagno e scendo andando in salotto.
Mi siedo a tavola e la gioia che si muove nell'aria mi dà quasi fastidio.
Poco dopo arriva anche Alexandra che mi si siede accanto e cominciamo a mangiare.
- Allora ragazze mi hanno fatto una proposta di lavoro e devo partire domani per stare via circa 10 giorni e siccome avrò anche del tempo libero ho deciso di chiedere a Lucia di venire con me, sarebbe una bella opportunità per stare insieme, e voi stando qui da sole potreste legare. Che me dite?
Dice tagliando con l'eleganza di un cigno il pollo nel suo piatto.
- Quindi devo farle da babysitter? - dice Alexandra indicandomi.
- Ho 18 anni non ce n'è bisogno.
- Dovete badare l'una all'altra. Chiaro?
- Va bene ma posso invitare Chiara?- dice Alexandra guardando il padre.
- Sì ma ricordarti che esiste anche Hazel.
- Sisi non mi dimentico della nana.
- Smettila di prendermi in giro.- le dico mentre sparecchiamo.
- Che gusto ci sarebbe se smettessi?
- Beh mettiti in fila allora.- sospiro mentre me ne vado dalla cucina ma mi prende dal braccio fermandomi e riportandomi di fronte a lei, la guardo senza capire e mi passa il pollice sulla guancia più volte per pulirmi.
- Sembra tu abbia dipinto con la faccia.
- Mi stai già facendo da babysitter o mi stai rimproverando?
- Sono tua "sorella" non tua madre.
- Se fossi come mia madre non faresti molto quindi pensaci.
Sento il suo sguardo su di me mentre vado via e torno in camera per finire quello che avevo cominciato.Credo di essermi addormentata senza volere perché quando mi sveglio ho ancora il pennello in mano.
Mi rendo conto che sono le 9 e scendo in cucina, Alexandra sta dormendo e decido di prepare qualcosa anche per lei.
C'è un ricettario in cucina, scritto a mano, una scrittura troppo elegante per essere di un uomo e trovo la ricetta di una torta, circa a metà libro, che mi ispira, il foglio è più sbiadito degli altri come se fosse l'unica ricetta a essere stata fatta più volte, così comincio a farla.
Una volta cotta ne assaggio un pezzo e mi stupisco di quanto sia buona.
Preparo una spremuta d'arancia per Alexandra e poco dopo compare sull'uscio.
- Cosa stai facendo Hazel?
- Ti ho fatto la colazione.
- A me??
- Si- le allungo la spremuta e una fetta di torta, mi osserva con sguardo stupito e si avvicina all'isola della cucina e osserva la torta.
- In effetti non so se sei allergica a qualcosa o se non ti piace qualcosa... forse avrei dovuto chiedertelo..
- Ehi ssh basta.
Comincia a mangiarla e a bere la spremuta.
Mi rilasso e lei mi guarda.
- Questa torta la faceva sempre mia madre, non so come tu ci sia arrivata a questa ricetta, anzi non pensavo nemmeno ci fosse ancora quel ricettario.
- Magia no? -alzo le spalle sorridendo.
- Si - ride - ah comunque oggi viene Chiara , resta qui tutto il giorno.
- Chi è?
- La mia ragazza.
- Ah okay quindi se sento rumori molesti non chiamo la polizia.
Scoppia a ridere.
- Wow nana non pensavo la prendessi così bene, pensavo fossi boh omofoba.
- Non mi conosci Alexandra.
- Chiamami Ale o Alex ma smettila di chiamarmi Alexandra.
- E tu smettila di chiamarmi nana.
- Mai.
Suonano al campanello.
- Ora vado se hai bisogno non cercarmi.
- Wow ti prendi bene cura di me...
- Ho 20 anni sono giovane per farti da madre e sei abbastanza grande per non dare fuoco alla casa.
Alzo gli occhi al cielo.
- Allora vai divertiti.
Le dò le spalle e mi metto a lavare.
Ci mette qualche istante ad andare ad aprire ma poi sente la porta aprirsi e una ragazza con la voce un po' troppo alta salutare Alexandra, cioè Alex.

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Ridipingimi Il Cuore
RomanceAlexandra 20 anni, Hazel 18. La madre di Hazel si innamora di un importante uomo d'affari, Alexandra è sua figlia. Sono due ragazze apparentemente diverse, due mondi distanti, che quando entreranno in contatto non potranno vivere l'uno senza l'altro...