VIII

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Al ritorno guida con più calma, senza la fretta di tornare a casa e per fortuna è qualcosa che ci caratterizza entrambe.
- Se vorrai fare altre uscite così chiamami che vengo va bene?- dico guardandola mentre scendo dall'auto.
- Volentieri.- sorride e rientriamo in casa.
- BENTORNATE, vi devo dire una cosa.
- Ciao anche a te Josh ma hai intenzione di restare qui in eterno? - dice Alex e rido cercando di non farmi notare da Josh.
- Farò finta di non aver sentito... comunque domani tornano gli altri dal mare e vengono qui.
- Ah okay senza chiedere il permesso giustamente. Che alla fine sono più amici tuoi che miei.
- Lo so lo so, guastafeste però almeno domani vengono.
- A che ora?
- Verso le 9 di mattina. Pensavamo di andare a fare un picnic magari in collina.
Alex si gira verso di me e mi guarda negli occhi.
- A te va di venire?
- Non conosco nessuno però va bene.
- Tranquilla ci sono io e non ti lascio sola - dice Josh sorridendo -e poi ti piaceranno sono simpatici.
Alex mi mette una mano sulla schiena.
- L'hanno aggiustato il termosifone?- chiede Alex a Josh.
- Si andate a vedere, dovrebbe essere acceso.
Saliamo le scale e entriamo in camera mia, Alex va verso il termosifone e ci mette una mano sopra.
- Si è caldo.
- Quindi non ho più motivo per dormire con te- la guardo avvicinarsi a me.
- Io sono sempre qui di fianco, ti basta bussare - mi accarezza una guancia e il vuoto che avevo sentito un attimo prima che mi aveva stretto lo stomaco in una morsa è scomparso -poi vorrei controllarti quella mano se a te va bene.
Annuisco sorridendo.
- Sto molto meglio.
Si stacca da me andando sulla mia scrivania e tocca qualche pennello.
- Prima o poi mi farai vedere come dipingi?
- Certo se non ti annoia.
- Penso proprio di no.
- Io sinceramente comincio ad avere fame.
- Ti va se ordiniamo giapponese?
- Siii assolutamente.
- Va bene allora chiamo, ci vediamo giù.
La cena passa tranquilla se non per il fatto che i due cugini non si sopportano più.
Dopo cena faccio per mette via ma Alex mi ferma.
- Ci pensa Josh tu vieni su con me.
- Okay capo, buonanotte Josh.
- Buonanotte bellissima. - mi fa un occhiolino e mi manda un bacio volante.
Guardo Alex mentre saliamo.
- "Bellissima" ma sei sicura ci veda bene?
- Se te lo dicessi io ci crederesti?
- Se lo pensi davvero si altrimenti no.
Mi porta in camera sua e mi siedo sul letto poi mi faccio togliere le bende che avevo cambiato i giorni scorsi.
- Hai fatto un buon lavoro sta guarendo in fretta. Credo basti un cerotto ora sai?
Va a prendere il cerotto e me lo mette.
In effetti sto molto meglio e così mi fa meno male muoverlo.
Mi alzo quando torna di fronte a me.
- Quindi vai o resti?- mi guarda negli occhi.
- Penso che dormirò in camera mia, sennò mi abituo a te e non a lei e se poi non ci sei mi sentirei persa in quella stanza.
Mi prende il viso tra le mani facendo in modo che io la guardi negli occhi.
- Hai paura che io me ne vada?
- Si sai che qui -e le indico sul suo petto il cuore- anche io ho un cuore.
- Dai per scontato che io ce l'abbia, come fai a esserne sicura?
- Perché mi stai tenendo il viso tra le mani piuttosto che cacciarmi in camera.
Mi accarezza con il pollice la guancia poi si stacca.
- Allora dormi in camera tua, se hai bisogno sono qui.
- Se hai bisogno puoi venire anche tu.
- Affare fatto.
- Buonanotte Alex.
- Buonanotte Haze.
Vado in camera e mi butto a letto, crollo dalla stanchezza ma spero di dormire sola per l'ultima volta, perché il letto è troppo vuoto e io mi sento troppo vulnerabile.
Verso le 9 sento qualcuno accarezzarmi i capelli.
- Nana.- sussurra Alex.
Apro gli occhi guardandola e mi passo una mano sul viso.
- Alex...
- Sono arrivati gli altri per questo ti ho svegliata- mi accarezza una guancia.
- Fai pure con calma io ti aspetto giù.
Prima che vada le prendo una mano.
- Come mi devo vestire?
- Come sempre, sta mattina li si starà bene non farà freddo. Magari non vestirti troppo scollata che sono quasi tutti maschi e in calore.
Rido sedendomi e annuisco.
- Va bene tra poco scendo.
Mi alzo e vado in bagno mettendomi dei pantaloncini di jeans neri, una camicetta bianca, le vans e mi lego i capelli.
Quando scendo e arrivo in salotto mi ritrovo tutti gli occhi addosso ma non smettono di parlare tra loro.
Sono tutti seduti sui divani e sulle poltrone, c'è un posto libero vicino ad un ragazzo ma appena noto Alex su una poltrona vado da lei e mi siedo sul bracciolo.
Tornano a parlare tra di loro tenendo fuori spesso e volentieri dai loro discorsi anche Alex, ogni tanto si voltano verso di noi, o meglio verso di me e la cosa comincia a infastidirmi.
Mentre parlano sento le sue mani sui miei fianchi che mi spostano a sedere sulle sue gambe.
Mi stupisco poi però appoggio la schiena sul suo petto e mi rilasso così come sento lei rilassarsi.
- Dobbiamo organizzare le macchine.- parla una ragazza con i capelli neri e lunghi probabilmente la fidanzata del ragazzo che ha accanto che le tiene un braccio attorno alle spalle.
- Sì io direi di salire in più di due su una macchina così non le portiamo tutte.- questo è probabilmente il suo fidanzato.
- A me piacerebbe avere in macchina con me tua sorella Alexandra.- dice un ragazzo biondo seduto accanto a Josh che mi squadra dalla testa ai piedi soffermandosi un po troppo sulle mie gambe.
- Non è mia sorella Luca e no lei viene in macchina con me, tu le devi stare bello distante.
- Se vuoi tornare a casa sulle tue gambe.- conclude Josh.
- Dovresti lasciare scegliere lei.- dice Luca passando lo sguardo da lei a me.
- Si io vado con Alex.- dico un po troppo sicura di me da far storcere il naso al biondino.
- Allora andiamo.- dice Josh alzandosi seguito dagli altri.
Alex mi tiene a lei ancora un po' e aspetta che escano tutti.
- Sei sicura di voler uscire con loro? Non sembrano starti molto simpatici. -osservo guardandola.
Mi fa alzare e si alza anche lei stando di fronte a me.
- No il problema è solo Luca, non pensavo venisse, anzi speravo non sarebbe venuto. Vuoi davvero stare solo con me? Non c'è problema se vuoi conoscere gli altri, solo attenta a Luca.
- No Alex, non sono molto sociale ultimamente e preferisco stare vicino a qualcuno di cui mi fido.
- Tu ti fidi di me?- dice con voce stupita e dolce.
- Si. - la guardo cercando di decifrare il suo sguardo.
- Va bene andiamo! - prende le chiavi dell'auto e usciamo di casa.


Ridipingimi Il CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora