IV

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Torno a casa un'ora dopo verso le 4, avevo trovato la strada con maps fino a quando il cellulare non è morto e ho proseguito da sola.
Non so nemmeno come riesco ad aprire la porta di casa visto che le lacrime mi hanno completamente oscurato la vista.
Piango perché sento di aver perso l'unica persona che mi è sempre rimasta accanto, un fratello, ma è proprio questo che a lui non sta bene perciò è meglio che io impari a lasciarlo andare.
Una volta in camera mi asciugo le lacrime e mi rimetto a lavoro, una mostra in città mi aveva dato la possibilità di esporre alcune opere e per me è una grande occasione perché è una mostra molto conosciuta e mi darebbe grande visibilità.
Non sento nemmeno voci e rumori provenire dalla stanza di Alexandra quindi cerco di rilassarmi.
Prendo il cutter per tagliare del cartone ma i pensieri sono troppi per concentrarmi e non mi accorgo nemmeno quando invece di tagliare il cartone, lo passo sulla mano sinistra.
- Cazzo!
Mi tengo la mano dal dolore e corro in bagno, la passo sotto l'acqua fredda e la tampono con un asciugamano per poter cercare le garze e l'acqua ossigenata ma non trovo niente.
Corro davanti alla porta di Alexandra e busso più volte.
- Alex per favore!
Sto per bussare di nuovo quando la porta si apre e compare Alex scocciata in boxer e canottiera.
- Cosa vuo..
Si blocca quando mi guarda negli occhi e poi mi guarda la mano.
- Scusa ma in bagno non ho trovato nè le garze né il disinfettante.
- Che hai fatto?!- dice prendendomi la mano.
- Dille dove stanno e torna qua Alexy.- dice Chiara da dentro la stanza.
- Stai zitta anzi è ora che tu vada.
- Alex non c'è bisogno davvero falla restare.
- Ssh anche tu, è ora che vada.- dice seria poi mi porta in un'altro bagno nel seminterrato dove su un lato, una accanto all'altra ci sono lavatrice e asciugatrice mentre scendiamo sentiamo la porta di casa chiudersi con forza.
- Credo si sia arrabbiata.
- Non importa - dice lei non curante, poi mi solleva e mi fa sedere sulla lavatrice -fammi vedere.
Dice prendendo delicatamente la mia mano la quale continuava a sanguinare, la osserva per qualche minuto poi si stacca e prende del cotone col disinfettante.
- Non hai bisogno di punti per poco.
Tampona col cotone sulla ferita e se prima piangevo per Davide ora piango per questo.
Ogni tanto alza lo sguardo dalla mia mano e mi osserva.
- Tranquilla ho fatto.
Prende una garza e me l'avvolge sulla mano.
Butta il cotone e mette a lavare l'asciugamano che ho sporcato, poi mi porge un fazzoletto.
- Mi dispiace se vi ho disturbato.
Mi asciugo gli occhi col fazzoletto.
- A me no, volevo mandarla via e mi hai dato un motivo per farlo.
- Ma non ti stanchi?
- Di cosa?
- Di continuare a farlo con una di cui non ti frega niente.
- A volte è meglio questo che rischiare di essere feriti.
- Si ma così riempi il vuoto con della carta, appena piove si scioglierà prima o poi avrai bisogno di qualcosa che non si scioglie.
Dico guardandola poi scendo dalla lavatrice.
- Lo so non sono affari miei scusa.
- Vieni ti preparo la cena.- dice Alex stupendomi e mi precede sulle scale.
- Mi dici che ti è successo a quella mano?
Comincia a cucinare e io mi siedo su uno sgabello dell'isola di fronte a lei.
- Stavo tagliando col cutter e per sbaglio mi sono tagliata.
- Sei tornata prima di quello che pensassi e non mi hai avvisata.
- Lo so scusa ma mi era morto il telefono.
- E il tuo ragazzo non poteva prestartelo?
- Non è il mio ragazzo e no abbiamo litigato...
Solleva lo sguardo dai fornelli e mi guarda.
- Non è stato lui vero?- indica la mia mano.
- Nono mi sono davvero tagliata io.
La vedo rilassarsi.
- Che è successo? Sembrate molto legati.
- Si appunto il problema è che non provo quello che prova lui e mi ha lasciata lì, l'ho ferito.
Mi asciugo le lacrime che stavano riuscendo con la manica.
- Che stai cucinando?- dico cambiando argomento.
Mi guarda per qualche secondo senza dire niente poi solleva la padella.
- Salmone con patate.
- Allora sai anche cucinare.- sorrido guardandola.
- Mi sottovaluti troppo.
- Hai ragione.
- Se apparecchi qui è pronto.
- Va bene.
Apparecchio con le poche cose che servono e cominciamo a mangiare, poco dopo però sentiamo la porta aprirsi e dei passi raggiungere la cucina.
Un ragazzo con i capelli ricci e biondi compare sulla porta ha gli stessi occhi di Alex.
- Cuginettaaaa.
- Josh? Che ci fai qui?
- Lo sai che ormai vivo qui - ride - e volevo discutere con te di una cosetta che ho organizzato domani.
- Non fare cazzate Josh.
Ma ormai non la stava più ascoltando, si volta verso di me e mi sorride.
- Aspetta aspetta e questa bellissima ragazza è tua sorella??
Dice prendendomi la mano buona e ci lascia un bacio sopra.
- Non è mia sorella.
- Non sono sua sorella.
Diciamo allo stesso momento.
- Oh beh spero ci sarà anche lei alla festa che ho organizzato domani, qui.
- Festa?! Josh!
- Tranquilla Ale ho già prenotato anche un impresa di pulizia, sarà come nuova.
- Mio padre ti ammazza se lo scopre.
- Oggi ho conosciuto un angelo sono pronto a morire anche domani.- mi sorride e mi fa l'occhiolino.
Scendo dallo sgabello e faccio per uscire.
- Almeno dimmi il tuo nome?
- Mi chiamo Hazel- sorrido.
- Che ne dite se ci vediamo un film? Visto che sta sera rimango qui.
Alex mi guarda dopo essersi avvicinata a me.
- A te va? - mi sussurra.
- Si ho bisogno di distrarmi.
- Va bene - mi mette una mano sulla schiena e mi spinge in salotto, il salotto è grande c'è un divano più grande da 3 posti di fronte alla tv e due più piccoli ai lati.
Josh si mette su un divano più piccolo e mi fa l'occhiolino poi indica il posto accanto a lui, Alex si siede in quello di fronte alla tv, il più grande e io mi siedo accanto a lei.
Alex ride guardando me poi Josh, è evidente che ci sia rimasto male.
- Oggi sono in vena di friendzonare.
Dico a Alex e lei scoppia a ridere.
Mi appoggio sulla mano sinistra per sistemarmi.
- Che male.
- Fai attenzione. -mi prende la mano e me la mette sulla gamba.
- Allora ragazze che film vediamo?
- Boh.
- Va bene allora metto il mio preferito.
- Ama i film romantici.- mi sussurra Alex all'orecchio.
- Se mi addormento non se la prende vero?
- Fallo così ho la scusa per portarti a dormire e andarmene da qui.
Ridiamo ma smettiamo subito quando ci zittisce tutto concentrato.
- Posso? - dice Alex indicando le mie gambe e io annuisco.
Si sdraia e poggia la testa sulle mie gambe, io le metto le mani tra i capelli e le faccio i grattini, d'istinto, facendo attenzione a non farmi male.
- Vuoi proprio farmi addormentare.- biascica.
Rido e continuo fino a quando mi accorgo di essere riuscita a farla addormentare.
Resto sveglia per un po' ma lo stress che ho avuto durante il giorno comincia ad avere la meglio e crollo anche io.

Alex's pov
Sento russare in sottofondo e mi sveglio infastidita, come a solito quel deficente di mio cugino si è addormentato e ha cominciato a russare come un maiale.
Mi sollevo e mi accorgo che anche Hazel si è addormentata, si è accasciata contro il bracciolo del divano con la testa sulle braccia.
Mi alzo e mi avvicino a lei prendendola in braccio a mò di sposa.
È facile da sollevare me ne sono accorta quando l'ho aiutata a salire sulla lavatrice, sembra talmente piccola che chiunque la potrebbe sollevare.
Faccio il più piano possibile e entro in camera sua mettendola sul letto, la copro con una coperta leggera, perché questa casa trattiene molto il caldo.
Faccio per andarmene ma la sua scrivania mi attira è piena di disegni e schizzi, ha fatto anche un mio ritratto e uno di mio padre e sono così realistici..
Mi giro verso di lei, le sorrido pur sapendo che non può vedermi e vado a dormire.

Ridipingimi Il CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora