XXIX

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Capitolo dedicato a llunexa  che oggi diventa maggiorenne.
Buon compleanno Lunyy✨
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Alex's pov
- Sei contenta? - chiedo a Hazel mentre usciamo dal salone.
- Si molto. E sarò ancora più contenta dopo aver parlato con tua madre.
Sorride e mi stringe la mano mentre andiamo verso l'auto.
- Mentre eri dentro le ho scritto e chiesto di poterci sentire oggi, la chiamiamo alle 16 così abbiamo il tempo di pensare a cosa dire e andare Josh, vuole vederla e parlarci e i miei zii vogliono conoscerti a tutti i costi.
- Perfetto direi. In effetti è un po'che volevo chiederti di farmeli conoscere.
Sorride guardandomi per perdersi poi di nuovo nei suoi pensieri.
Le apro la portiera perché so che quando pensa troppo rischia di farsi male, saliamo in auto e partiamo.
- Tu che hai fatto oltre a parlare con tua madre?- dice risvegliandosi dalla trance.
- Ho fatto la spesa, sta sera prepariamo qualcosa insieme per la cena, per tutti.
Mi guarda con occhi dolci, quasi tristi.
- Che c'è?
- Lo fai nonostante tutto. Vuoi fare qualcosa di bello come se fossimo una famiglia.
- Che loro non siano perfetti e non siano buoni con noi, non vuol dire che dobbiamo comportarci anche noi così.
- Sei fantastica e molto buona. Ti amo sempre di più.
- Dubitavi che io potessi esserlo? E ti amo anche io nana.
- No non l'ho mai dubitato però lo nascondi bene a volte sai? - è la prima volta che non replica al nomignolo.
- Beh tu hai fatto un intero quadro, non sei di certo da meno. - le sorrido dolcemente di rimando.
- Sì....ma non glielo darò. Non ha senso, lo bruceranno poco ma sicuro.
Le poggio una mano sulla gamba e gliela stringo appena.
- Andrà tutto bene Haze.
- Speriamo. - poggia una mano sulla mia e l'accarezza, rilassandosi.

Una volta a casa la sento prendere un bel respiro.
- Tutto bene? - la guardo mentre cammino verso le scale.
- Sisì ho solo tanta fame.
Scoppio a ridere.
- E io che stavo pensando al peggio, temevo avessi dei ripensamenti sulla nostra relazione visto quanto eri pensierosa. Comunque se sei così affamata mi lavo le mani e poi facciamo qualcosa.
Ride anche lei di gusto.
- Nono assolutamente no, ho poche certezze nella vita e voler stare con te è una di queste - sorride prendendomi la mano e baciandole il dorso - ora mi lavo anche io le mani e magari mi cambio.
- Uuuu ti cambi? - mi fermo improvvisamente e mi giro interessata verso di lei che nel mentre viene verso di me.
- Sisi perché quella faccia? - mi chiede furba passandomi davanti e alzandosi la maglia per toglierla.
Mi avvicino e le tolgo le mani dalla maglia riabbassandola.
- Se vuoi mangiare è meglio rimandare a dopo o potresti non mangiare più.
Le sussurro all'orecchio accarezzandole i fianchi da sotto la maglia.
- Farlo a stomaco pieno non è salutare... ma ora sì... - si gira e mi bacia con foga spingendomi contro il muro, le avvolgo le mani attorno alla vita, stringendola e sentiamo la porta aprirsi all'improvviso.
Ci separiamo di colpo e si sistema la maglia.
- Ragazze!! Abbiamo deciso di tornare per pranzo e abbiamo comprato delle lasagne, ci sembrava carina come cosa.
- Sì siete stati gentili. - Hazel praticamente sussurra, rossa in viso.
Ci sforziamo di sorridere e andiamo a lavarci le mani.
- Ho quasi cambiato idea per la cena.
Dico aprendo le braccia in segno di resa.
Scoppiamo a ridere all'unisono entrando in bagno.

Mangiamo tranquilli ascoltando qualche notizia che passa al telegiornale, tenendolo più come sfondo perché Lucia e papà ci stanno raccontando di un assistente che è riuscito a rovesciare due volte in una mattina il caffè addosso ad un loro collega e ridono a crepapelle.
Per fortuna però il pranzo finisce in fretta, la loro è stata una toccata e fuga perché non hanno molto tempo per la pausa pranzo. O meglio, mio padre potrebbe averla ma decide di lavorare più di tutti gli altri messi insieme, questo gli fa onore ma allo stesso tempo gli rende la vita un incubo.
- È stato bello avervi qui - dice Hazel sorridendo mentre prende i piatti, - voi andate qui ci pensiamo noi.
- Grazie tesoro. - le dice mio padre guardandola con occhi da cerbiatto.
Devo distogliere lo sguardo o i conati diventerebbero incontenibili.
- Ti prego non vomitare qui. - mi sussurra Hazel accarezzandomi un braccio dopo aver sentito la macchina partire dal vialetto e essersi accertata che non ci fosse nessuno.
- Odio il modo in cui ti parla.
- Beh infondo deve essere mio padre, non c'è il rischio che ci vada a letto.
- Oh glielo auguro guarda. Anzi che faccia il padre è fin troppo. Però con la figlia ci puoi andare a letto sai?
- Ah si? - dice salendo sul tavolo della cucina a sedere.
- Si. - dico seria stringendole i fianchi e fiondandomi sulle sue labbra.
- Abbiamo tempo giusto? - dice mentre le sollevo la maglia per toglierla.
- Oh si bambina. - appena le tolgo la maglia mi abbasso per baciarla il collo e scendere sul petto.
Si slaccia il reggiseno togliendolo, soddisfando i miei pensieri e io soddisfo i suoi cominciando a baciarli e morderli.
- È un po' scomodo il tavolo ma ti farò dimenticare della sua presenza. - sorrido alzando il lato destro della bocca e la faccio sdraiare togliendole pantaloni e slip in un solo colpo.

Hazel's pov
Dopo avermi spogliata mi apre le gambe con poca grazia e se le poggia sulle spalle abbassandosi tra di loro, questa irruenza mi fa eccitare ancora di più, maledetta Alexandra.
Appena sento la sua lingua accarezzare il mio centro inizio a gemere con forza.
- N-non me lo aspettavo. - ammetto gemendo.
La sento sorridere sulle grandi labbra per poi soffermarsi sul clitoride e succhiarlo con forza.
Mano a mano che aumenta la velocità sento sempre più calore nascermi dentro e vengo ansimando mettendole una mano tra i capelli.

- Wow. - sussurro mentre mi bacia una coscia con dolcezza e poi la pancia, piano.
- Ho le mie carte nascoste.
- Ti prego mostramele tutte.
Scoppia a ridere.
- Uuuh impaziente la ragazza.
- Tantissimo.
Rido anche io e la bacio dolcemente prendendole il viso tra le mani, una sorta di ringraziamento silenzioso.
Mi stringe a se avvolgendo le braccia attorno al mio corpo e mi solleva per poi riapoggiarmi a terra.
- Ora è meglio cambiarsi così possiamo andare da Josh.
- Sono in ansia e al tempo stesso troppo felice di poter conoscere sia i tuoi zii che tua madre.
- Ti piaceranno ne sono sicura.

Sorrido seguendola al piano di sopra e dopo esserci cambiate partiamo, fermandoci primanin una piccola pasticceria per prendere qualche pasticcino (tutti rigorosamente al cioccolato) da portare ai suoi zii.
L'idea c'è venuta all'improvviso quando ferme ad un attraversamento pedonalez abbiamo visto un bambino mangiare un cornetto.
Arrivate davanti a casa di Josh prendo un bel respiro e scendo dall'auto.

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In questo capitolo mi sono concentrata di più su Alex, i prossimi capitoli saranno quelli decisivi e quasi sicuramente quelli finali.
A presto!

Ridipingimi Il CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora