XXVI

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Alex's pov
Il viaggio di rientro potrebbe considerarsi una tortura, per vari motivi.
Motivo numero uno: non poter stare vicino nel modo in cui vorrei a Hazel.
Motivo numero due: stanno sparando la radio al massimo, fissa sempre sullo stesso canale, musica classica. Che di per sé non è male, ma ascoltata un po' e a volume accettabile,così sembra essere rinchiusi in una serra senza aria, con un crescendo di violini che segnando i secondi prima della tua morte. Una visione un po' tragica forse ma ognuno ha un modo suo di vedere le cose.

Hazel si gira ogni tanto verso di me guardandomi con occhi supplicanti e si stringe le mani attorno al collo, fingendo di strozzarsi.
- Papà puoi abbassare un po'? Non riusciamo a goderci la "melodia" nel modo giusto. - dico accentuando la parola "melodia".
- Si tesoro scusa.
Hazel mette una mano davanti alla bocca e nascondendosi verso il finestrino scoppia a ridere.
Le tiro una piccola pacca sulla coscia senza farmi vedere e le scrivo un messaggio.

Alex
Non farti sgamare.

Hazel
Nono sarò bravissima HAHAHAHAA ma è più forte di me


Sorrido scuotendo la testa e poggio il telefono.
Una volta arrivate porto velocemente le mie cose su e aiuto Hazel con le sue.
- Ragazze va bene se prendiamo la pizza sta sera? - Lucia ci ferma sulla scale.
- Si va bene. - rispondiamo in coro.
- Perché io e Roberto vorremmo andare al cinema dopo cena, c'è un film che vogliamo vedere da molto e visto che da domani ricominciamo a lavorare ci godiamo la serata di libertà insieme.
- Fate bene mamma, godetevela, ora andiamo a sistemare le cose.
- Va bene tranquille.
Arrivate davanti alle nostre camere ci guardiamo.
- Sta sera dormi con me. - le ordino senza staccare gli occhi dai suoi.
- Si Alex - annuisce felice - avrò bisogno del tuo aiuto per mettere una cosa in un posto alto, perciò puoi venire tra 5 minuti?
- Sisi. - noto nella sua voce quel tono di finzione che mi fa desiderare di chiudermi in camera con lei ora e non tra 5 minuti.

Entro e sistemo le cose velocemente mettendo le cose sporche in una busta che tra poco porto da Hazel per riempirla con le sue.
Mi cambio mettendomi una tuta e vado da lei scalza con solo dei calzini addosso.
Busso alla porta.

Hazel's pov
Apro la porta sentendo lei bussare.
- Ehi Ale...- non riesco a finire di parlare che mi spinge dentro butta un sacco che teneva in mano per terra, chiude la porta con una mano e con l'altra mi avvolge la vita attirandomi a se e baciandomi come se non lo facesse da una vita.

Metto le mani sulle sue spalle e la spingo contro il muro accanto alla porta.
Le nostre lingue entrano in contatto e le sue mani salgono dentro la mia maglia graffiandomi appena la schiena.

Si stacca appena da me e mi sussurra:
- Cosa dovevo mettere in un posto alto?
Sorrido furba - devi mettere queste - le prendo le mani - qui - portandole sui miei seni sotto la maglia, mi ero tolta il reggiseno prima che entrasse.
- Mm Haze - si morde il labbro e mi stringe i seni con forza facendomi gemere, poi mi prende di peso e mi porta sul letto mettendosi su di me.
- Mi piace questa reazione.
- Spero che tra poco la penserai allo stesso modo.
Sorride furba e mi solleva la maglia fin sopra i seni, si abbassa su di uno e prende un lembo di pelle tra le labbra succhiando con forza e mordendo ogni tanto.
Mi mordo il labbro stringendo la sua maglia quando l'altra mano stringe il seno libero.
Quando si stacca mi osserva il seno e uno sguardo soddisfatto occupa il suo volto.
- Qui non c'è pericolo lo vedano. - accarezza con un pollice il segno viola scuro che ha lasciato.
- Ci sono altri punti dove non vedranno.
Sussurro alzando un sopracciglio sorridendo.
- Bambina cattiva. - ride e riprende a baciarmi con foga mentre io le stringo il sedere dopo aver infilato le mani dentro ai suoi pantaloni.
- Ragazze sto portando le cose sporche giù voi avete qualcosa!?
Mia madre ci parla da dietro la porta e ci stacchiamo di colpo.
Mi alzo di corsa per rimettermi il reggiseno.
- Sisi stiamo finendo di riempire la busta!
Dice Alex ad alta voce.
- Perfetto vi aspetto giù.

Alex's pov
Riempiamo velocemente la busta e riprendiamo a respirare dopo l'infarto di poco prima.
- Andiamo così facciamo vedere che siamo ancora vive.
Le dico guardandola dall'alto al basso.
- E tranquilla, sta sera sarai mia ad ogni costo.
- Lo spero davvero.
Sorride felice e scendiamo giù portando la roba.

Verso ora di cena sentiamo il campanello suonare.
- PIZZAAAA- quasi urla Hazel correndo verso la porta.
La spalanca e il fattorino la guarda con occhi spalancati. È giovane, penso abbia un anno in meno di me, alto occhi marroni e capelli ricci strizzati sotto al casco.
Le sorride in modo affabile.
- Wow bellissima e affamata. -la scena fa quasi ridere, lui che se la mangia con gli occhi, lei che non ha occhi che per la pizza.
- Bellissima e non disponibile. - dico mettendomi davanti a lei e porgendo i soldi al ragazzo.
Lei si gira e va verso la tavola annusando i cartoni.
- Sei la fine del mondo piccola. - rido guardandola non essendosi accorta di nulla.
- Mai come te amore. - sussurra l'ultima parola perché si accorge di mio padre e Lucia che stanno entrando per mangiare.
- Allora è arrivata!! - sorride mia madre aiutandomi ad aprirle e a distribuirle.
- Pensavo si fosse capito dalla sua corsa disperata verso la porta. - dico scoppiando a ridere e scoppiano a ridere anche loro.
- Beh scusate se mi era mancata. - ride di gusto e mi rendo conto che per un attimo siamo sembrati una vera famiglia, una di quelle felici.
Ma anche se lo fossimo le loro intenzioni sono precisa e inderogabili, vogliono sposarsi e non posso ne voglio perdere Hazel. Il solo pensiero di lasciarla nelle mani di qualcun altro e di vederla felice con altri mi fa chiudere lo stomaco.
Sento la sua mano poggiarsi furtiva sulla mia gamba e mi rilasso subito sorridendo.
Ora è mia, non è troppo tardi, posso ancora fare qualcosa per noi, per non rischiare di rovinare tutto come mio solito.

Ridipingimi Il CuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora