XXII

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Hazel's pov
Prima dei secondi piatti gli sposi vogliono fare un brindisi. Perciò una sfilata di camerieri vengono per riempire i bicchieri con lo champagne.
- Vogliamo ringraziarvi già da ora per essere venuti e vorremmo brindare alla nostra unione. - dice la sposa alzando il bicchieri dopo essersi alzata in piedi con lo sposo.
Ci alziamo tutti e Alex mi mette una mano sul gomito che avevo piegato per tenere il bicchiere sollevato.
- Brindano "all'unione" perché non possono definirlo amore.
Rido guardandola e annuisco.
- Hai ragione e a proposito di brindisi, non bere troppo che sta sera è meglio restare lucidi.
- Va bene a patto che quando siamo sole mi baci come se fosse l'ultima volta.
- Non avere dubbi su questo, avevo già in mente di farlo. - le sorrido dolcemente e brindiamo bevendo un po di Champagne.
Poi ci risediamo, nel mentre arriva il secondo, o per meglio dire, uno dei primi secondi e i bambini con gli occhi ci supplicano di fare qualcosa.
- Facciamo così mangiamo questo e se non avete più fame non ci facciamo arrivare piatti così giochiamo okay? - dice Alex mentre taglia la carne a Marco.
- Sii a me va bene. - dice Rosalinda.
- Sii.- ripetono in coro tutti i bambini.
- Wow li hai in pugno. - rido guardandoli mangiare contenti.
Torna a sedersi accanto a me.
- Se vuoi taglio anche la tua di carne.
- Sono nana non neonata ricordalo.
- Sii qualsiasi cosa piccola, l'importante è che tu sia mia.
Sta volta metto io una mano sulla sua gamba.
- Se continui così la tizia che mi ha truccato ti farà causa perché avrai rovinato il suo "meraviglioso" - dico facendo le virgolette con le dita - trucco.
- Non me ne importa, che mi faccia causa se vuole ma almeno so che le mie parole ti toccano.
- In questo momento vorrei che le tue mani mi toccassero oltre alle parole. - sussurro guardando la carne e cominciando a tagliarla.
- HAZE - scoppia a ridere - ci sono dei bambini!
- Finché non mi sentono va tutto bene no? -dico ridendo alzando le spalle.
- Si ma comunque siamo in due a pensarla così. - mi accarezza la coscia mentre mi guarda negli occhi e poi la stringe.
Mi mordo il labbro con forza e metto una mano sulla sua.
- Facciamola finire presto questa serata ti prego.-  Dico guardandola con voce seria e disperata.
- Si piccola, credimi.
Torniamo a mangiare la nostra carne e alla fine chiediamo gentilmente al camerieri di non portare più i piatti perché sta diventando effettivamente troppo e non ci va di sprecare la roba.
- Ringrazia il cuoco è tutto troppo buono. - gli sorrido gentilmente.
- Riporterò grazie!
Mentre lo guardo andare via dico ai bimbi: - ora vi va di giocare un po!? Abbiamo trovato un bel gioco che potremmo fare tutti insieme "nomi cose e città" lo conoscete?
- Io no.
- Io sì!
- Non c'è problema per chi non lo conosce ve lo rispieghiamo subito, facciamo una versione più semplice così possiamo giocarci tutti.- dice Alex accarezzandomi con una mano la schiena avendola scoperta perché mi ero appoggiata in avanti sul tavolo per stare più comoda (alla faccia del galateo).
- Siiii.- dicono tutti in coro felici.
Non appena Alex e io cominciamo a spiegare il gioco tutti ci ascoltano in silenzio come se pendessero dalle nostre labbra.
- Allora noi sceglieremo una lettera e poi scegliamo se pensare ad un nome di persona con quella iniziale oppure di cosa o città. E poi uno alla volta diciamo ciò a cui abbiamo pensato.
- Allora comincio io a scegliere una lettera va bene??- chiedo guardandoli e dopo aver avuto il loro consenso scelgo la lettera C.
- Allora avete qualche idea per un nome di persona??? -chiede Alex.
- Sii Camilla come me. - dice una bimba sui 5 anni forse con lunghi capelli biondi e un pezzo di pane in mano.
- Si esatto oppure Carola.
- Anche Carlotta!
- Ora un nome di cosa. - dico bevendo un po' d'acqua.
- Cartello stradale. - dice Rosalinda.
- Caccaaa.- dice Marco e tutti scoppiamo a ridere.
- Canzone. - dice Alex guardandomi.
- Costume! - dicono in coro due bambini.

Alex's pov
Continuiamo il gioco per un po', sembrano apprezzarlo e soprattutto sembra davvero che spremersi le meningi per trovare una parola prima degli altri li faccia dimenticare della noia che provavano fino a pochi minuti prima, come se non fosse mai esistita.
Ma forse è proprio questo il bello dei bambini: dimenticare in fretta.
I miei pensieri vengono interrotti dalla sposa che si alza e attira l'attenzione di tutti, sbattendo elegantemente un coltello sul bicchiere dello Champagne.
- Scusatemi tutti! Prima di spostarci verso la zona per ballare e ovviamente prima del mio cambio d'abito per avere il primo ballo con mio marito vorrei attirare la vostra attenzione per fare un'altro brindisi. Un brindisi non solo a noi ma soprattutto a voi per rendere questo giorno ancora più magico.
Brindiamo di nuovo poi seguendo i bambini ci spostiamo verso la pista.
Appena arriviamo parte una leggera musica soffusa, la sposa è già scomparsa segno che è andata a cambiare il vestito io cammino subito dietro di Hazel e non le stacco gli occhi di dosso.
Una volta fermati le poggio una mano sulla schiena.
- Spero che mi concederai un ballo dopo.
- E tuo padre?
- Praticamente l'ha proposto lui, devo fare la brava sorella per sta sera e muoio dalla voglia di averti tra le braccia e ballare con te.
- Non vedo l'ora. E tuo padre credo sia completamente impazzito per essersene uscito così. -ride guardando verso la sua direzione.
- Si beh si è preoccupato per te.
- Credo che domani venga a nevicare Alex sai? Non so ho questa sensazione.
- Dici? Beh vuol dire che li sotterreremo sotto la neve.
Scoppiamo a ridere ma ci zittiamo ben presto quando entra la sposa col nuovo abito, rosa chiaro e senza perdere tempo comincia il ballo con suo marito, siamo tutti attorno a loro e li osserviamo ballare come da tradizione ma tutto ciò a cui riesco a pensare è alla fine di questa canzone.
- Faranno solo un ballo giusto? - mi chiede Hazel girandosi verso di me.
- Si piccola.
Infatti finita la canzone molti decidono di ballare subito dopo.
- Ora mi concederebbe quel ballo? -le porgo una mano regalandole un sorriso.
- Tutti quelli che desidera milady. - sorride gentilmente e poggia la mano sulla mia.
Parte un valzer lento e cominciamo a ballare, la stringo a me ed è come se ballassimo da una vita intera, come se i nostri corpi fossero fatti per seguire lo stesso ritmo, come se il nostro sangue scorresse alla stessa velocità.



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