35. Segreti

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Buona lettura❤️

L'atmosfera in macchina fu gelida, una tensione soffocante aleggiò nell'abitacolo lungo tutto il percorso che condusse i ragazzi all'hotel. Non una parola seguí le piccole battute di Mina che aveva cercato di alleggerire la situazione, la sua risatina nervosa era stato l'ultimo suono ad echeggiare tra i finestrini, lasciando poi spazio alla radio. Tutte le canzoni tristi e malinconiche che passavano in quel momento sembravano l'ultima beffa della giornata. Denki si era limitato a tenere lo sguardo fisso sul telefono, i pollici delle sue mani si muovevano veloci sullo schermo, probabilmente impegnato a scambiarsi messaggi con Kyoka, ma ogni tanto si era concesso di lanciare degli sguardi veloci prima a Katsuki, seduto sul posto del passeggero di fianco all'autista, poi ad Eijiro, seduto di fianco a sé e con lo sguardo rivolto al finestrino. La macchina ospitava sette posti, due davanti, tre nel mezzo e due dietro, ma Hanta sembrava particolarmente comodo disteso sui due sedili infondo con le cuffie alle orecchie e gli occhi chiusi. Sia Denki che Mina lo avevano invidiato tantissimo, soprattutto perché in un certo senso era riuscito a sottrarsi a quella tensione insostenibile.

In rientro in albergo fu come tutti lo avevano immaginato, silenzioso e malinconico, ma sarebbe stato un peccato trascorrere il resto della loro giornata a New York chiusi in hotel.

«uhm io, Hanta e Denki pensavamo di andare a fare un giro» pronunciò Mina lanciando uno sguardo a Katsuki e poi ad Eijiro.

Si trovavano alla hall, una grande sala spaziosa con pavimento in marmo, che ospitava la reception e alcuni divani disposti alla destra dell'ingresso. Solo alcune persone passavano in quel momento, ma il grande ambiente sembrava assolutamente vuoto.

«allora?» chiese ancora non ricevendo risposta

Eijiro teneva lo sguardo fisso sul suo telefono, ma i suoi occhi erano persi nel vuoto, solo al secondo richiamo sembrò accorgersi della domanda.

Katsuki invece preferí non rispondere continuando a guardare altrove, con sguardo indecifrabile, e volgendo le spalle al suo ragazzo.

«io preferisco rimanere qua» sussurrò con voce così bassa che i tre ragazzi a fatica riuscirono a sentirlo.
«Katsuki?» chiese Hanta e il biondo, trovandosi costretto a proferire parola, sospirò
«vado a dormire» borbottò e senza aggiungere altro si avviò verso il corridoio attirando lo sguardo degli altri quattro ragazzi.

Eijiro lo seguí con lo sguardo per brevi istanti prima di voltarsi verso i suoi amici ed accennare un sorriso che sembrò più una smorfia malinconica

«divertitevi» si limitò a dire prima di dirigersi anche lui verso la camera che - purtroppo? - divideva con Katsuki.

Quando giunse davanti alla porta fu grato che il biondo l'avesse lasciata socchiusa, entrò con esitazione temendo che facendo anche solo un passo il suo ragazzo si mettesse ad urlargli contro, ma non successe nulla. Solo un silenzio disarmante lo assolse e il rosso non seppe quale delle due situazioni fosse peggio. Raggiunti i due letti notò che questi non erano più vicini come li avevano lasciati la mattina, sicuramente chi faceva le pulizie aveva pensato a risistemare la stanza, ma quel minuscolo dettaglio gli fece salire un magone alla gola.

Come Katsuki aveva precedentemente annunciato, si trovava adesso disteso sul suo letto, gli occhi chiusi, malgrado sapessero entrambi che non stesse dormendo e l'espressione accigliata, non si era neanche scomodato a spostare le coperte o a cambiarsi. Eijiro per un attimo si ritrovò a pensare che forse così era anche peggio, l'indifferenza, la delusione nei suoi occhi, quelle cose lo facevano stare solo più male, perché non gli urlava contro? Perché non gli diceva quanto fosse un'idiota?

Backstage || KiribakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora