16. Insicurezza

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Le parti in corsivo all'interno del capitolo sono dei flashback, buona lettura❤️

La piccola porta della roulotte di Eijiro sbatté con violenza prima che il corpo del rosso vi poggiasse la schiena lasciandola scivolare velocemente fino a ritrovarsi seduto per terra. La sua testa si poggiò contro la superficie di metallo, le sue braccia sulle ginocchia piegate e le mani adesso sulle ciocche dei suoi capelli, che ricadevano sul viso, stringendoli con nervosismo.

Per tutto il tragitto che lo aveva condotto al caravan, le lacrime gli avevano offuscato la vista. Aveva avuto la sensazione che la terra mancasse sotto le sue gambe tremanti mentre una morsa di dolore gli opprimeva il petto.

Un terribile senso di nausea gli attanagliava lo stomaco da quando, per un attimo, gli era sembrato di essere tornato a pochi anni prima, ciò che aveva visto lo avevo catapultato improvvisamente dentro un déjà-vu, e le lacrime avevano iniziato a scivolare sulle sue guance mentre il ricordo di quella sofferenza si insinuava in lui. Quello stesso dolore che stava provando ora, che sperava di non sentire più così come sperava, infondo, di aver trovato il ragazzo giusto.

Si era sbagliato, ancora una volta, tanto che gli veniva da pensare se fosse stato veramente Katsuki a sbagliare o se fosse invece lui in torto.

Scosse la testa stringendo maggiormente i capelli tra le dita e strizzando gli occhi

No, no, ha sbagliato lui, io non ho fatto nulla

Si ripeté, una, due, tre volte, come un mantra odiando quell'insicurezza che si faceva forte in lui, ancora una volta.

«ha sbagliato lui - sussurrò come se sentendo la sua voce potesse convincersene - é-é stato lui, non io - soffiò - io non fatto nulla» un singhiozzo sfuggí alle sue labbra e le mani si poggiarono sugli occhi nel tentativo di fermare le lacrime.

Non riusciva a capirlo se a farlo sentire peggio fosse stato il gesto di Katsuki o la paura di rivivere le stesse emozioni di tempo prima, ma sentiva di star soffocando per quanto il petto gli facesse male e i singhiozzi bloccassero i suoi respiri.

Prese il suo telefono dalla tasca sentendolo vibrare e quando lesse il nome dell'altro ragazzo sullo schermo ignorò la chiamata facendo scivolare l'oggetto lontano da sé.
Si alzò da terra, con uno scatto, poggiando poi entrambe le mani sulla parete di fronte a se

«io non ho fatto nulla» si ripeté in un sussurro

«M-Mina io... io- é colpa m-mia» singhiozzò ricevendo poi un colpo sulla nuca dalla sua amica che lo fece sobbalzare
«Eijiro, no - affermò ferma - non é colpa tua, non lo é, chiaro?» disse prendendolo per le spalle e guardandolo dritto negli occhi con espressione più che convinta

Eijiro si avvicinò al letto, di fronte al quale, sulla parete della roulotte, c'era un piccolo piano con sopra uno specchio.

Poggiò entrambe le mani su quel piano e si sforzò di sollevare il suo sguardo verso il suo riflesso. Aveva l'espressione incredibilmente triste, gli occhi rossi così come le guance e il labbro inferiore tremante.

Prese un respiro cercando di placare il dolore al petto

«Eijiro, non è colpa tua, tu non hai fatto nulla, chiaro?»

«n-non é colpa mia» sussurrò guardando il suo riflesso con tono di voce tremante

«non devi pensarlo, ha sbagliato lui, non tu»

«ha sbagliato lui» continuò cercando di assumere un tono più fermo

«ora dillo insieme a me...» iniziò Mina sorridendo cercando di tirare su l'amico

«io non merito... di stare male per-per uno stronzo» disse poco convinto assumendo poco dopo un'espressione determinata
«io non merito di stare male per uno stronzo» ripeté asciugando le lacrime sulle sue guance prima di prendere un respiro profondo

Improvvisamente la tristezza stava facendo spazio alla rabbia

«io non lo merito - ripeté più convinto - sei tu lo stronzo Katsuki - affermò con espressione accigliata puntando arrabbiato un dito contro lo specchio - sei tu! Perché io sono sempre stato il coglione che ti é stato dietro! Ma evidentemente non lo meriti - disse con tono amaro allontanandosi dallo specchio e iniziando a camminare avanti e indietro per la sua roulotte - già! Non merito di essere trattato così! Katsuki Bakugo, io e te abbiamo chiuso!» affermò infine con un sorriso sul volto prima di lasciare spazio ad un'espressione disperata
«oh ma chi prendo in giro» piagnucolò poggiando la fronte contro una delle pareti della roulotte dandosi dello stupido mentalmente

A distoglierlo dal suo momento di autocommiserazione fu un leggero bussare alla porta che attirò la sua attenzione

«chi é?» chiese annoiato
«ehm Eijiro, stai bene? Siamo io e Hanta» disse Denki dall'altro lato della porta e il rosso sospirò prima di aprire la porta e forzare un sorriso.

Non aveva voglia di vedere nessuno, ma al contempo non voleva assolutamente che i suoi amici si preoccupassero

«ehi ragazzi ditemi tutto» riuscí ad improvvisare il suo solito tono allegro ringraziando se stesso di aver scelto di fare l'attore nella vita
«stavi... parlando da solo?» chiese Hanta confuso ed Eijiro rimase interdetto lasciando tra quella domanda e la sua risposta pochi attimi di silenzio
«ehm no... no no - scuoté il capo in cerca di una scusa - no, macché, stavo solo... provando! Provavo le battute, sapete, le scene, le riprese - l'espressione poco convinta dei suoi amici lo metteva in difficoltà, ma cercò di chiudere il prima possibile quella patetica scusa - si, insomma, per calarmi meglio nel mio personaggio - sorrise nervoso e Denki gli lanciò un'occhiata indecifrabile - voi... voi che ci fate qua?» chiese cambiando discorso
«oh sì, io e Hanta avevamo voglia di cibo spazzatura, sai c'é il McDonald's qui nei paraggi, puoi chiedere anche a Katsuki di venire?»

Il sorriso sul viso di Eijiro vacillò, particolare che non passò inosservato ad Hanta che si limitò a guardare l'amico in silenzio

«oh wow... sembra fantastico, ma non ho molta fame... stasera passo - sussurrò alla fine con un sorriso appena accennato - sarà per la prossima volta» la sua espressione tornò malinconica nel momento in cui iniziò a chiudere la porta. Riuscí a sentire un 'ciao' poco convinto pronunciato da Denki prima di chiudersi nuovamente nella malinconia della sua roulotte

«va bene, sono confuso... chi è quel ragazzo e cosa ha fatto al nostro Eijiro? Lui non rifiuta mai queste proposte» affermò Denki sotto lo sguardo perplesso dell'amico

Tuttavia Hanta non riuscí a dire niente che Katsuki si avvicinò a loro

«uhm ragazzi avete visto Eijiro? L'ho cercato dalle parti del set e nemmeno risponde al telefono» chiese perplesso il biondo e prima che Denki potesse rispondere il ragazzo dai capelli neri si affrettò a fermare l'amico
«non lo sappiamo, non l'abbiamo visto, ora scusaci, dobbiamo andare» sorrise prima di afferrare il braccio di Denki e trascinarlo via da lí lasciandosi alle spalle Katsuki con un'espressione confusa
«si può sapere che ti prende? - si lamentò l'altro - perché hai risposto così a Katsuki?»
«ma non ci arrivi proprio? Hai visto Eijiro? Dai, il suo era palesemente un sorriso falso, aveva pure gli occhi lucidi - borbottò con sospetto - qualcosa non mi convince, andiamo da Mina»
«da Mina? - sbuffò Denki - ma io avevo fameee» si lamentò prolungando la 'e' dell'ultima parola con fare tragico

Ritardo clamoroso, scusate, ho pensato parecchio su come introdurre la storia di Eijiro, era giunto il momento infondo di capire a cosa fosse dovuta quella insicurezza nascosta notata da Katsuki
Spero il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate! A presto❤️

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