1. Eijiro

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Dell'ambizioso progetto della serie tv My Hero Academia se n'era parlato per lunghi mesi. Ideata da Kohei Horikoshi, la sceneggiatura era stata approvata dal produttore che, acquisiti i diritti e valutato il potenziale del copione definitivo, aveva dato inizio alla produzione della serie tv nel febbraio del 2015 con uscita annunciata nel mese di aprile dell'anno successivo.

A dirigere le riprese era Yamada Hizashi, regista, sceneggiatore che stava prendendo parte nella serie tv anche come attore nei panni di Present Mic, un tipo fortemente carismatico e allegro quanto esigente, dirigeva il lavoro della troupe con professionalità ottenendo quasi sempre risultati impeccabili.

La produzione di My Hero Academia era ormai giunta al quarto mese di riprese, i tempi a disposizione erano ancora due settimane, procedeva tutto perfettamente secondo il programma prestabilito.

Le location che ospitavano le scene variavano spesso, la maggior parte delle volte gli attori si ritrovavano a recitare all'interno di enormi set e immersi in uno sfondo verde che avrebbe dato la possibilità in post-produzione di creare gli ambienti al computer.

Il set utilizzato per le riprese dell'ultimo arco narrativo di quella che sarebbe stata la prima stagione, si trovava a Tokyo; era un'ambiente molto più grande rispetto a quelli utilizzati in precedenza, malgrado fosse anch'esso interamente coperto da pareti e pavimenti verdi, facilitava il lavoro agli attori grazie alla presenza di parti delle strutture all'interno di quella che avrebbe rappresentato la USJ (Unforeseen Simulation Joint).

Era ancora mattina presto, la troupe si stava preparando per cominciare le riprese mentre gli attori si sottoponevano alle ormai quotidiane sedute di trucco dei Makeup Artist.

Come d'abitudine da quasi quattro mesi Katsuki era seduto sulla sedia del camerino e fissava con occhi assonnati lo specchio osservando distrattamente i movimenti della donna che con la lacca sistemava i suoi capelli biondi cosí da dargli quell'aspetto particolare che l'attore si divertiva a paragonare agli aculei di un porcospino.

«dormito poco stanotte? Servirà un bel po' di trucco per coprire quelle occhiaie» rise la donna sulla quarantina dando gli ultimi ritocchi alla chioma del ragazzo

Era ormai frequente che il trucco del ragazzo fosse affidato a lei, era una persona molto amichevole e a quanto pare l'unica a mantenere una certa calma con lui. Katsuki infatti non amava quella parte del suo lavoro e riuscire a truccarlo nel miglior modo possibile era una vera e propria impresa: arricciava il naso quando si tentava di coprire le imperfezioni del viso, strizzava gli occhi e faceva tremare le palpebre quando si doveva mettere l'eyeliner (caratteristica distintiva dei personaggi di My Hero Academia) e soprattutto si muoveva sulla sedia in continuazione tra la noia e la ricerca di una posizione comoda.

Una risatina stanca abbandonò le sue labbra seguita subito dopo da uno sbadiglio mal trattenuto

«sono le cinque di mattina, mi sono dovuto svegliare alle quattro per venire qui, l'albergo più vicino è comunque lontanissimo da questo set, ho dormito davvero poco» si lamentò poggiando distrattamente la mano sul ripiano vicino lo specchio in cerca del suo telefono. Quando al terzo tentativo le sue dita non afferrarono niente si decise ad abbassare lo sguardo confuso

«dov'é il mio telefono?» chiese guardandosi attorno sotto le lamentele della truccatrice che stava tentando di coprire le sue occhiaie
«io non l'ho toccato» rispose la donna tornando a truccarlo ma uno sbuffo contrariato abbandonò le labbra del ragazzo
«se non mettiamo un po di musica qua mi addormento - borbottò prima di voltarsi alla sua destra facendo imprecare ancora una volta la truccatrice - oi... Shigaraki! Hai visto il mio telefono?» chiese voltandosi completamente verso l'altro ragazzo seduto poco distante da lui e sporgendosi sulla sedia ignorando l'affermazione esasperata della sua truccatrice
«Tenko Shimura - lo corresse continuando a guardare il suo telefono mentre il truccatore apportava gli ultimi ritocchi al suo viso - e no, non l'ho visto» rispose con il suo solito tono indecifrabile

Katsuki non aveva mai effettivamente capito se quell'attore fosse un tipo amichevole o esageratamente scontroso, sta di fatto che si divertiva a stuzzicarlo

«mi dai una mano? Dai ne avrai una decina addosso» rise facendo alzare gli occhi al cielo all'altro
«era pessima Katsuki» affermò seccato lasciandosi però sfuggire una risatina, ma la breve conversazione tra i due fu interrotta da qualcuno che bussò alla porta

«si?» chiese la truccatrice tornando a dedicarsi al makeup di Katsuki riportando l'attenzione sulla porta solo quando questa si aprí
«scusate, uhm Katsuki credo sia il tuo telefono, l'ho trovato su una sedia vicino al set, insomma ci sei tu nella schermata di blocco» quel tono di voce imbarazzato attirò l'attenzione del biondo che si voltò insieme alla donna verso l'ingresso dei camerini.

Il ragazzo che gli aveva portato il telefono era sicuramente uno degli attori che avrebbero interpretato i membri della 1A della Yuei.

Non voleva essere cattivo, ma si trattava per il momento di comparse e ora che ci pensava non gli era mai capitato di recitare insieme a lui, il che lo metteva piuttosto a disagio dal momento che non aveva idea di chi fosse.

Si limitò ad osservarlo mentre questo si avvicinò per porgergli il telefono mantenendo tuttavia entrambe le mani lungo i fianchi, indossava già il costume da Hero per la scena, dei pantaloni neri larghi coperti da un mantello rosso, un paio di stivali neri e degli accessori tra cui una cintura con una fibbia rossa a forma di R; l’intero busto era lasciato scoperto e sulle spalle portava delle imbottiture che ricordavano due ruote dentate. Il viso invece era in parte coperto da una maschera nera sul mento, sulla mascella, sulla parte superiore del naso e sulla parte alta della fronte. I suoi capelli rossi erano portati in alto, merito senza dubbio della lacca dei truccatori; il contorno dei suoi occhi era evidenziato da una linea di eyeliner e sicuramente indossava anche lui delle lentine rosse, ma non si fermò troppo ad osservarlo, quel contatto tra i loro occhi era piuttosto imbarazzante.

Distolsero entrambi gli sguardi, forse provando lo stesso stato d'animo ed il rosso si limitò ad allungare il braccio così da porgere all'altro il telefono mantenendo tuttavia una certa distanza. Non che volesse evitarlo, semplicemente sentirsi scrutare dalla testa ai piedi lo aveva messo a disagio

«oh si grazie uhm-» borbottò Katsuki interrompendosi quando si rese conto di non avere idea di come si chiamasse

Eppure gli era già capitato di scambiare qualche parola con lui, non che avessero avuto conversazioni avvincenti, ma era impossibile che non si fossero presentati

Dio che disagio, lui sa come mi chiamo e io non so il suo di nome

Pensò Katsuki volendo solamente scomparire

«Eijiro, mi chiamo Eijiro» lo stesso ragazzo giunse in suo soccorso presentandosi (per la seconda volta, dall'espressione che aveva) mantenendo un sorriso tra il dispiaciuto e l'imbarazzato
«si cavolo scusami solo che tu-» tentò di rimediare ma fu interrotto dal rosso
«passo abbastanza inosservato lo so, ma tranquillo, mi mantengo coerente con il mio personaggio!» ridacchiò facendo sorridere dispiaciuto Katsuki
«Eijiro - ripetè più a sé stesso - lo terrò a mente»
«grazie» rispose non del tutto convinto il ragazzo facendo sentire ancora più in colpa il biondo
«ei amico rilassati, non ricorda mai i nomi di nessuno, non fa altro che chiamarmi Shigaraki» intervenne il ragazzo alle spalle del biondo sistemandosi le ciocche azzurre che ricadevano sul suo viso mentre il suo truccatore si allontanava per uscire dal camerino. Con quel trucco metteva i brividi, ma comunque riuscí a smorzare la tensione della stanza facendo persino sorridere Eijiro
«oh non è un problema, poi mi hanno detto che oggi giriamo un scena insieme Katsuki, magari riusciamo a conoscerci meglio» sorrise allegro facendo accennare un sorriso al biondo che si limitò ad annuire
«ok uhm allora a dopo - aggiunse improvvisamente imbarazzato - ti lascio nelle mani di Sayu» sorrise ancora prima di uscire e chiudere la porta alle sue spalle

Un breve momento di silenzio seguí la breve conversazione, Katsuki poteva sentire gli sguardi di Tenko e Sayu su di sé e decise quindi di smorzare quell'improvvisa tensione

«tu da quando ti chiami Sayu?» disse voltandosi verso la truccatrice facendola sospirare per l'esasperazione

«sì, è proprio una frana con i nomi» scuotè il capo l'altro ragazzo tornando poi a concentrarsi sul suo telefono

Ed eccoci qua, spero davvero vi sia piaciuto e se posso vorrei chiedervi di non soffermarvi sui primi capitoli, forse può sembrare lenta ma date una piccola possibilità alla mia prima kiribaku ahahah
Detto ciò, fatemi sapere cosa ne pensate e noi ci vediamo presto per i prossimi aggiornamenti ❤️

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