I due telefoni abbandonati sul ripiano di fronte al letto della roulotte avevano appena segnato l'una di notte. Eijiro e Katsuki, distesi sul piccolo materasso, erano sistemati l'uno sull'altro: la schiena del rosso era contro la superficie sottile e morbida sotto di sé mentre la sua testa era tenuta sollevata dal cuscino che aveva messo in verticale sul lato lungo così da poter osservare il biondo steso sulla pancia sopra di sé.
Le mani di Katsuki erano attorno al torace dell'altro che quasi non faceva più caso alla scomoda posizione che aveva dovuto assumere la sua schiena in un primo momento, le loro gambe erano intrecciate e il viso del biondo poggiato sulla spalla dell'altro; Eijiro trovava estremamente rilassante quel fiato caldo che gli accarezzava la pelle del collo e Katsuki, dal canto suo, sembrava gradire i piccoli grattini che distrattamente la sua mano destra lasciava lungo la sua spalla scendendo fino al braccio per poi risalire. La canottiera nera che stava indossando il biondo dava la possibilità all'altro di avere maggiore accesso alla sua pelle e non poteva fare a meno di sorridere quando lo percepiva rabbrividire nel momento il cui le unghia della sua mano sfioravano impercettibilmente la sua spalla, tracciando un percorso immaginario quasi fino al collo, prima di scendere, con gesti divenuti ormai meccanici, ma che non sembravano stancare nessuno dei due.
Erano troppo presi l'uno dall'altro per abbandonarsi ad un sogno tranquillo, per la prima volta si era creata tra loro una situazione incredibilmente delicata, un importante sviluppo di quel rapporto, ora non più fisico e dettato dall'attuazione reciproca, ma più profondo e intimo. Stavano mettendo a nudo loro stessi, ogni sfaccettatura del loro essere, partendo da un passato che forse per troppo tempo si erano celati a vicenda.
«e come vi siete conosciuti?» domandò Eijiro, la sua voce ridotta ad un sussurro così come quella del biondo, come se niente e nessuno avesse diritto ad ascoltare le loro parole al di fuori di loro due.
«in quel periodo, quando avevo sedici anni, ero stato contattato per il provino di una serie tv, uno show di poco conto e... no, non mi presero - ridacchiò lasciando scappare un sorriso anche al rosso - quella mattina ero in ritardo e correvo tra le strade sembrando probabilmente un idiota, vedevo già a distanza la mia maledetta destinazione quando mi ritrovai davanti un ragazza e non feci in tempo a fermarmi finendole di sopra, fu uno scontro così veloce e bizzarro eppure ebbi la sensazione che il tempo si fosse fermato, riuscí solo a pensare quanto la trovassi bella-»
«che cliché» borbottò Eijiro alzando gli occhi al cielo e il biondo sorrise sollevando il capo dalla sua spalla e incatenando i loro sguardi
«avevi detto che non avresti fatto commenti e poi lo sai che non provo più niente per lei» gli sussurrò prima di baciare le sue labbra e anche il rosso sorrise prima di rincontrare lo sguardo del biondo e vederlo sparire tra la massa dei suoi capelli biondi quando poggiò nuovamente il capo sulla sua spalla
«mh.. dicevi?» aggiunse Eijiro e Katsuki alzò gli occhi al cielo sentendo il suo tono di disappunto
«feci solo in tempo a chiederle scusa prima di correre via, dandomi dell'idiota per le successive ore perché davvero, non riuscivo a togliermela dalla testa... non so se fu quello a non farmi prendere la parte, ma per uno stupido scherzo del destino mi recai ad un bar per bere qualcosa e non pensare più a quel disastro»
«e come ogni perfetta storia d'amore...» lo precedette il rosso facendolo sorridere
«la incontrai, faceva la barista proprio lí... mi scusai, le chiesi come si chiamasse e anche il numero... la nostra relazione, la mia prima relazione, durò due anni, non so perché la lasciai, sembrava che la nostra storia fosse fin troppo perfetta, inoltre negli ultimi tempi a legarmi a lei non era più amore, ma solamente la certezza di averla accanto, forse affetto non lo so o magari paura di rimanere solo... però alla fine penso di aver fatto la cosa giusta» sorrise Katsuki nascondendo il viso nell'incavo del collo di Eijiro che sorrise portando una mano tra i suoi capelli.Seguirono altri minuti di silenzio, Katsuki si sentiva più vicino al rosso soprattutto ora che gli aveva parlato di sé, di quella parte del suo passato che aveva plasmato la sua personalità di adesso, che aveva creato certe abitudini e che lo aveva reso così, con pregi o difetti che fossero. Il biondo si limitò quindi a chiudere gli occhi, cullato dalle carezze del rosso e quando si sentí vicino alla soglia tra coscienza e sogno, la voce di Eijiro, sussurrata e malinconica, riattirò la sua attenzione.

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Backstage || Kiribaku
FanfictionE se My Hero Academia fosse invece un famosa serie televisiva? Cosa ci si potrebbe aspettare dietro le quinte, tra una pausa e l'altra, tra ragazzi che si allontanano per pochi minuti dalla personalità del loro personaggio?