26. In quel di Venezia

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Come avesse fatto Katsuki a ritrovarsi nella famosa Piazza San Marco in compagnia del suo ragazzo, no ne era certo nemmeno lui. Quei giorni che si erano susseguiti dal compleanno di Eijiro fino alla loro partenza sembravano essere volati tra programmi per il viaggio, valige e ricerche su internet, persino il viaggio in aereo gli era sembrato più breve del previsto e quasi non realizzava di trovarsi incredibilmente lontano da casa sua, solamente il compagnia del rosso, tra le strade di una città sconosciuta. Non che fosse una cosa negativa, si sentiva al settimo cielo.

Atterrati a Venezia la mattina stessa, si erano recati all'hotel che li avrebbe ospitati i successivi cinque giorni; entrati nella loro stanza avevano lasciato lí le loro valige e nessuno dei due sembrava essere stato intenzionato a rimanere un minuto di più, non vedendo l'ora di visitare la città.

«essa fu costruita per essere una Cappella Ducale, nel tempo, la Basilica subì numerose modifiche, a partire dalla primaria costruzione in mattoni.
Nell’ 828 Giustiniano Partecipazio gettò le fondamenta della Basilica di San Marco dopo che il corpo dell'Evangelista Marco fu trasportato da Alessandria a Venezia e scelsero, quindi, come protettore della Città, il Santo latino in luogo del Santo greco. Il Leone Alato divenne il simbolo ufficiale della Repubbli-»
«Eijiro alza lo sguardo da quel maledetto telefono e guardati un po intorno» ridacchiò Katsuki mettendo le mani nelle tasche dei jeans.

Il clima di Venezia non era tanto differente da quello di Tokyo, i due ragazzi indossavano infatti delle felpe poco più pesanti e dei semplici pantaloni, preferivano soprattutto avere abiti comodi dal momento che avrebbero camminato tutto il giorno.

Eijiro spostò lo sguardo sul suo ragazzo che continuava a guardarlo divertito

«ei guarda che ti sto facendo da guida» borbottò prima di riportare lo sguardo sul telefono e leggere tra le righe.

Al che il biondo si avvicinò a lui e gli sollevò il mento con due dita
«vivi il momento - gli disse tenendo il pollice sul suo mento e l'indice sotto prima di spostare il volto del rosso verso la maestosa basilica che a distanza si ergeva sulla piazza gremita di persone - potrai leggere quelle informazioni quando vuoi, ma questo, quando ti ricapita?» gli sorrise mentre gli occhi di Eijiro scrutavano l'imponente costruzione rivestita di marmi e arricchita da archeggiature al di là della cui facciata svettavano cinque cupole.

Il biondo sorrise a quello sguardo che altro non esprimeva che felicità e istintivamente voltò nuovamente il suo viso verso di sè unendo poi le loro labbra in un bacio casto che fece sorridere il rosso.

Eijiro fece per dire qualcosa quando Katsuki si allontanò ritornando a guardarsi attorno lasciando perdere il suo sguardo in quella piazza colma di persone e chiacchiere confuse, ma un gruppo di ragazzi si avvicinò a loro attirando l'attenzione di entrambi.

«ciao... uhm... possiamo fare una foto?» chiese una ragazza avvicinandosi ad Eijiro mentre alcuni degli altri si avvicinavano a Katsuki con passo più incerto.
«certo» sorrise il rosso dopo aver lanciato uno sguardo di sfuggita al biondo che si era ritrovato poco lontano da lui impegnato con altri ragazzi.

Non era quel tipo di persona che riusciva a dire di no a simili richieste, cercava sempre di accontentare tutti il più possibile, ma la cosa, se si fosse prolungata, sarebbe andata a discapito della loro giornata.

Katsuki sorrise durante il selfie scattato da uno dei ragazzi e per l'ennesima volta lanciò uno sguardo alle sue spalle verso Eijiro impegnato a parlare con quel gruppo di ragazze che dopo le foto era rimasto lí.

«wow grazie mille! - sorrise il ragazzo - non vedo l'ora che esca la seconda stagione!»
«oh non vedo l'ora nemmeno io» rispose il biondo prima di farsi scattare un'altra foto con una ragazza.
«Katsuki, siete qui per delle riprese?» chiese curiosa lei dopo lo scatto
«oh no, tutto il contrario, ci concediamo un po di relax» rispose portando lo sguardo nuovamente su Eijiro che adesso rideva mentre le ragazze sembravano dire qualcosa
«solo tu ed Eijiro? È vero che state insieme?» chiese un'altra ragazza del gruppo e il biondo arrossí non sapendo bene come rispondere.

Non sapeva se Eijiro volesse rendere pubblica la loro relazione, probabilmente voleva mantenere una certa privacy, idea che tutto sommato non dispiaceva nemmeno a lui.

Proprio in quel momento giunse alle sue spalle il suo ragazzo che poggiando le mani sulle sue spalle, con un piccolo saltello in avanti, si sporse alla sua destra

«boh» rispose prima di alzare le spalle e Katsuki lo guardò confuso mentre le ragazze che avevano seguito il rosso si limitavano a ridere

«ma come boh?» si lamentò una dei fan, ma le parole che pronunciò, sicuramente in italiano, furono incomprensibili per i due ragazzi.

Altri minuti di brevi conversazioni, scatti e autografi seguirono finché i due attori non decisero di congedarsi per tornare alla loro vacanza.

«dove potremmo mangiare per pranzare?» si chiese Katsuki notando solo il quel momento quanto si fosse fatto già tardi
«boh» alzò le spalle il rosso riattirando l'attenzione del biondo
«sì può sapere cosa significa?» chiese accigliato ed Eijiro ridacchiò
«è la parola italiana migliore che esista e io l'ho scoperta solo ora, significa 'non lo so', 'sparisci', 'non lo so e sparisci'..» continuò sorridendo mentre Katsuki alzava gli occhi al cielo
«quindi mi hai appena detto non lo so, sparisci?» chiese Katsuki sorridendo mentre insieme percorrevano una delle strade che costeggiava i canali.
«boh» rispose ancora Eijiro e il biondo alzò gli occhi al cielo
«se continui così ti butto in acqua» borbottò e il rosso ridacchiò

(...)

La sera iniziava ormai a calare ed Eijiro era esausto, seppur l'idea di tornare all'hotel lo facesse fremere di aspettativa.

Conosceva Mina, o forse era andato lui stesso troppo oltre con l'immaginazione, ma sembrava essersi creata la situazione ideale.

Non che pensasse solo a quel tipo di cose, ma come biasimare un ragazzo di vent'anni sempre così vicino e al contempo così lontano dal suo fidanzato?

«Katsuki torniamo all'hotel?» chiese mentre il biondo si guardava attorno camminando al suo fianco.

Si accigliò quando per poco l'altro non si fermò irrigidendosi

«adesso? Ma è ancora presto» disse ed Eijiro lo conosceva fin troppo bene quel modo di evitare il suo sguardo quando era nervoso
«camminiamo da tutto il giorno» ribatté il rosso
«ma c'é ancora tanto da vedere» rispose velocemente Katsuki e quando i loro occhi si incontrarono, purtroppo per il biondo, Eijiro si fece ancora più confuso alla vista di quegli occhi preoccupati
«ei che succede?» chiese con tono dolce cercando di reprimere l'insistenza che aveva lasciato trasparire nelle richieste precedenti.

Katsuki si limitò a stringere tra i denti il labbro inferiore, ma alla fine scrollò le spalle voltando il suo sguardo altrove, verso la città dal cielo scuro le cui illuminazioni si riflettevano sull'acqua dei canali creando fasci tremolanti dai toni caldi.

«n-nulla» rispose incerto ed Eijiro si convinse dell'idea che era meglio parlarne in tranquillità di certo non per le strade, ancora piene di turisti, di Venezia.
«abbiamo tempo per visitare la città, per oggi torniamo all'hotel»

Altri attimi riempiti dal solo vociare delle persone attorno a loro si susseguirono prima che Katsuki annuisse soltanto convincendosi ad andare.

Un po un paradosso che non venga capito l'italiano in una storia italiana, ma ehi bisogna immedesimarsi nella situazione, di certo i protagonisti non sono italiani

Scusate il riferimento al secondo film di Spiderman ma era così azzeccato in quel momento che... no dovevo proprio metterlo

Katsuki? Cosa avrà mai?
Spero il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate!
Mi scuso per eventuali errori, a presto❤️
(spero di riuscire a procedere con aggiornamenti più frequenti)

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